giovedì 8 maggio 2025

Fumata bianca: il nuovo papa, Leone XIV, "In Illo unum"

 Alle ore 18,07 i primi sbuffi bianchi sul camino della Sistina hanno annunciato l'elezione del Papa. In attesa di conoscerne il nome, le campane a festa hanno richiamato romani e turisti in piazza a San Pietro. Per conoscere il nuovo Santo Padre l'attesa è stata lunga, ma poi dopo l'annuncio, l'esplosione di gioia della folla presente e l'ingresso sulla loggia di Leone XIV, il nostro nuovo papa. E' il cardinale Robert Francis Prevost è il nuovo Papa che con gli occhi lucidi, emozionatissimo, ha salutato i fedeli, presentando il suo programma di unità e di pace e pregando con loro.
 Monaco agostiniano,  nato il 14 settembre 1955 a Chicago, da 
madre di origini spagnole e padre di origini francesi e italiane. Sacerdote dal 1982 è stato vescovo  in Perù, dopo un periodo di impegno missionario. Primo pontefice proveniente dagli Stati Uniti. E' stato nominato cardinale da papa Francesco nel 2023. Suo motto episcopale "In Illo uno unum" nell'unico Cristo siamo Uno.

Preghiamo per lui e con lui per il bene della Chiesa e per la pace nel mondo. 


"Una pace disarmata e disarmante, umile, che proviene da Dio, che ci ama tutti incondizionatamente".

Pellegrinaggio interprovinciale mariano

 Dalle Comunità OCDS della Provincia Veneta e del Commissariato della Lombardia sabato 3 maggio, come pellegrini di speranza, arriviamo numerosi ad Adro in provincia di Brescia dove la Madonna della Neve ci accoglie nel Santuario a lei dedicato, riconosciuto Chiesa Giubilare.

Un pellegrinaggio nel mese di Maria, stella di speranza, pensato e programmato insieme dai Consigli della Provincia Veneta e del Commissariato Lombardo. Un’esperienza già vissuta nel 2019 e oggi ripetuta con l’entusiasmo di chi si sente parte della stessa famiglia, al di là dei confini geografici o istituzionali. È una carica di gioia quella di rivedere volti conosciuti, abbracciare fratelli e amici che condividono il tuo stesso cammino di perfezione nell’Ordine Secolare Carmelitano, che vivono lo stesso carisma teresiano e che sperimentano nell’incontro fraterno il soffio di quello Spirito che dà vigore e forza per continuare un cammino che non è sempre facile, perché la vita di ciascuno attraversa momenti di fatica e di dolore che però un sorriso, una parola amichevole, un abbraccio sincero possono consolare.

Pellegrini di speranza in un tempo delicato per la nostra Chiesa chiamata a scegliere un Pastore capace di guidare il “santo” popolo di Dio sulle orme evangeliche di Cristo e in continuità con il magistero dell’amato Papa Francesco da pochi giorni salito alla Casa del Padre. Non è mancato il ricordo delle sue parole e del suo insegnamento sia nella profonda riflessione tenuta dal nostro Delegato Provinciale, Padre Fabio Roana ocd, sia nella preghiera durante la celebrazione eucaristica.

Dopo l’accoglienza ci si trova in un grande salone del Convento dei Padri già predisposto per l’ascolto della meditazione iniziale, ma le 70 sedie non bastano e se ne devono aggiungere altre. La grazia di Dio è sempre traboccante!

Carla, la Presidente della Provincia Veneta inizia l’incontro ricordando che questo pellegrinaggio interprovinciale è annuncio e profezia di unità secondo la preghiera di Gesù al Padre: «perché siano una cosa sola […] perché siano perfetti nell’unità» (Gv 17, 22-23). L’augurio che ci rivolge è quello di chiedere a Maria il dono dell’unità fra Province, fra Comunità e all’interno delle nostre Comunità OCDS.

Rosa, la Presidente del Commissariato Lombardo, invita tutti ad un cammino di conversione in questo anno giubilare che si concretizzerà per ciascuno di noi oggi con la possibilità di accostarsi al sacramento della riconciliazione e con l’indulgenza plenaria. Il suo augurio è quello di “custodire il cuore” perché non diventi una piazza dove vanno e vengono tutti eccetto il Signore, come ebbe a dire Papa Francesco.

“Pellegrini con Maria, stella di speranza” è il titolo della meditazione di Padre Fabio che inizia con due passi tratti dalla Lumen Gentium, che ben si accordano con l’anno giubilare fondato sulla speranza:

Il primo dal n. 68: «La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell'anima, costituisce l'immagine e l'inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell'età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore».

Il secondo dal n. 62: «Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, Mediatrice».  

Prendendo spunto proprio da quest’ultimo passo, in cui Maria è invocata anche come Avvocata, P. Fabio vuole comunicarci il senso e la ricchezza spirituale del nostro pellegrinaggio. Ci ricorda che il Santuario della Madonna della Neve è sorto su una chiesa voluta da Maria che nel lontano 1519 è apparsa ad un pastorello sordomuto definendosi “Avvocata dei peccatori” e chiedendo agli abitanti di Adro un cambiamento di vita e la conversione del cuore.


Ancora oggi questo Santuario è meta di tantissimi pellegrini provenienti da ogni luogo che cercano in Maria l’avvocata che intercede presso suo figlio per ottenere misericordia e perdono.

Tutti siamo pellegrini su questa terra orientati, fra cadute e riprese, verso la patria del cielo, ma con la certezza che Maria ci accompagna, ci sostiene, ci guida verso suo Figlio. È questo il ruolo dei Santuari mariani nel mondo: essere il cuore pulsante della pietà popolare, il luogo dove il soffio dello Spirito agisce nel cuore dei fedeli a volte con conversioni prodigiose e comunque sempre con abbondanti frutti spirituali. Luoghi di misericordia, di perdono, di grazia!

La S. Messa presieduta da Padre Fabio è concelebrata dal delegato del Commissariato Lombardo, Padre Walter e da alcuni Pari Assistenti, P. Italo, P. Edoardo e P. Giuseppe. Padre Aldo, il nostro Assistente Nazionale, durante l’omelia racconta il miracolo dell’apparizione della Madonna al pastorello e la storia della Chiesa fino all’attuale tempio costruito nel XVIII secolo. Sotto la Cupola sulla cui sommità è dipinta la colomba, simbolo dello Spirito Santo, si stendono gli affreschi di quattro Profeti, cantori di Maria, e ai lati della Chiesa gli altari di S. Carlo Borromeo e S. Francesco di Paola. In quest’ultimo le statue dei Santi Carmelitani: S. Teresa di Gesù, S. Giovanni della Croce e S. Teresa di Gesù Bambino. Da tanta ricchezza di santità giunge a noi pellegrini oggi in questo Santuario una pioggia di grazia benedicente e santificante.


Dopo la S. Messa il pranzo a sacco è l’occasione per condividere fraternamente storie personali, cammini fatti, vita delle Comunità, preoccupazioni e speranze, ma anche piccole golosità culinarie preparate per un assaggio comunitario…anche questa è vita spirituale sullo stile della ricreazione teresiana.

Si conclude con il Santo Rosario guidato da meditazioni di S. Teresa di Gesù Bambino e la recita dei Vespri.

A conclusione del pellegrinaggio la foto di gruppo a ricordare che siamo partiti in tanti come pellegrini di speranza e che dobbiamo ora far ritorno nelle nostre Comunità OCDS missionari di quella misericordia, tenerezza e amore materno che abbiamo contemplato in Maria, stella luminosa nella nostra vita.

 Una partecipante

martedì 22 aprile 2025

Piccole storie per l'anima

 


Uomini e donne con il fuoco dentro.
        Forse voi vi domanderete perché la terra non è ancora diventata un gelido deserto, un pianeta morto. Forse vi domanderete come sia possibile con tutto quello che succede, con tutto quello che si dice, con tutto quello che si teme, che ancora i figli degli uomini continuano a vivere e dare alla luce dei bambini e ci sia persino qualcuno, che sulla terra, canta, danza e fa festa. 

         La ragione per cui l’umanità continua ad essere viva invece che scomparire totalmente è il fatto che esiste gente che ha il fuoco dentro, uomini e donne che hanno dentro il fuoco e percorrono la terra regalando luce, calore e gioia.

        Uomini con il fuoco dentro decidono presto e non inducono ai ripensamenti. Il fuoco acceso in loro è ardore che li persuade a consumarsi, non si bloccano nell'incertezza, non dicono “ti seguirò prima però... ti seguirò promettimi però di avere anche altri legami e altri irrinunciabili punti di riferimento”. 
        Non stanno a calcolare quanto costi lasciarsi divorare dal fuoco che arde dentro. Hanno come la persuasione che solo così vale la pena di vivere, consumandosi per fare luce. Uomini col fuoco dentro hanno una riserva inesauribile di fiducia e di gioia, non si lasciano prendere dalla tristezza, non si lasciano abbattere dalle avversità, non si ripiegano a lamentarsi dei torti e delle incomprensioni, delle critiche e delle resistenze, hanno un fuoco dentro che li rende ardenti, lieti.
        A qualcuno sembrano ingenui ma in verità sono più saggi e lungimiranti di quelli che li criticano stando seduti nella comodità del qualunquismo e nella pigrizia rinunciataria. A volte sembrano dei sognatori temerari che non vedono le difficoltà e i pericoli delle loro imprese, ma in verità sono più realisti e concreti di quelli che calcolano e diffidano.
        Sono infatti persuaso che quello che rende la vita degna di essere vissuta è che diventi un dono senza risparmio, che sia tutta avvolta da un amore che la faccia risplendere, tutta consegnata per una missione. Uomini con il fuoco dentro sono contagiosi, aggregano persone e risorse, trasmettono qualche cosa che è come una vocazione, una chiamata ad ardere dello stesso fuoco, a dedicarsi alla stessa missione.
         Se c’è qualche cosa che li addolora è di vedere gente spenta, che vive senza amare la vita, che vive senza essere viva, che vive la vita come un rassegnato tirare avanti, senza una speranza da coltivare, senza una missione da compiere. Loro hanno il fuoco dentro e si consumano per accendere chi è spento.
         Gli uomini con il fuoco dentro vivono di fede, non di calcoli. Vivono di fede come se avessero una visione luminosa di quello che gli occhi degli increduli non sanno vedere. Vivono di fede come se avessero ricevuto confidenze più persuasive delle dimostrazioni.
         Vivono di fede come se avessero un interlocutore per cui vale la pena di lasciare tutto per seguirlo, anche senza sapere bene dove ci vuole condurre. Vivono di fede e stanno in piedi, non si vendono a nessun padrone, non adorano nessun idolo, non si inchinano a nessuna potenza mondana.
         Costruiscono la loro vita sul fondamento di ciò che si spera e sulla fede che è prova di ciò che non si vede. Ho conosciuto uomini e donne con il fuoco dentro e la loro vita, la loro testimonianza, non è una stranezza nella storia del mondo, è invece una provocazione, e per chi li ha conosciuti una responsabilità, un invito a lasciarsi contagiare.
Come si può, infatti, avvicinarsi al fuoco senza bruciare?

    “ Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!"
                                                      (Vangelo di Luca 12,49)

"O fiamma viva d'amore che soave ferisci. O fiamma squarcia la tela a questo dolce incontro. O dolce soave piaga delicata carezza, Tu parli di vita eterna cambiando la morte in vita. O amore che tutto crei sublime eterna carità, la tua fiamma è più forte d'ogni cosa, più forte della morte. O amato che sul mio petto dolcemente riposi. D'amore e gloria pieno soavemente m' innamori. O fuoco nel cui splendore le oscure profondità, rischiari al mio diletto portando luce e calore. O amore che tutto crei sublime eterna carità, la tua fiamma è più forte d'ogni cosa, più forte della morte."
(S. Giovanni della Croce)

lunedì 21 aprile 2025

Il Carmelo Scalzo ricorda con gratitudine il Papa

    Papa Francesco con p. Miguel 
DALLA CASA GENERALIZIA 

In ricordo grato,
Alla morte di Papa Francesco

Cari fratelli e sorelle della grande famiglia del Carmelo Scalzo, frati, suore, OCDS e tutte le famiglie affiliate: PACE E SPERANZA!
Appena conosciuta la notizia della scomparsa del nostro Santo Padre, Papa Francesco, ci uniamo di cuore, come Ordine, tutto il Carmelo Scalzo, figli di Teresa e Giovanni della Croce, figli della Chiesa, per ringraziare Dio per la sua vita e il suo servizio durante questi dodici anni di Pontificato. Affidiamo la sua vita alle viscere materne di Maria, che lo conduca alla casa del Cielo, con tutti i santi, con i precedenti Papi, con tutti i suoi familiari.
Preghiamo intensamente affinché lo Spirito fornisca alla Chiesa un Papa che sia tempestivo e obbedisca alla necessità di questo tempo della storia e della Chiesa, secondo il cuore di Dio. Lo accoglieremo in spirito di obbedienza e fedeltà.
In questo momento e sempre, siamo uno nel seguire Gesù e nella fedeltà alla Chiesa e al pastore che ci guida. Lo siamo stati 
a Papa Francesco e continueremo ad esserlo al suo successore, nello spirito della nostra Santa Madre, Teresa di Gesù.
Ricordiamo due delle sue frasi, al capitolo generale ocd dell'11 settembre 2021:
Cari fratelli, l'armonia tra questi tre elementi: l'amicizia con Dio, la vita fraterna e la missione, è un obiettivo affascinante, capace di motivare le vostre scelte presenti e future. Che lo Spirito Santo — è Lui che crea l'armonia — illumini e guidi i vostri passi su questo cammino. Che la Vergine Santissima vi protegga e vi accompagni. Vi benedico dal cuore.
E all'incontro con le Carmelitane Scalze, durante la revisione delle Costituzioni, Nemi 18 aprile 2024:
... voi mi insegnate che la vocazione contemplativa non porta a custodire le ceneri, ma ad alimentare un fuoco che brucia in modo sempre nuovo e possa dare calore alla Chiesa e al mondo... Guardate al futuro con speranza evangelica, con i piedi scalzi, cioè con la libertà di abbandono in Dio. Guardate al futuro con le radici nel passato. E che questo essere completamente immersi nella presenza del Signore vi dia sempre la gioia della fraternità e dell'amore reciproco. Che la Vergine vi accompagni.
In comunione con la Chiesa e pregando con i discepoli la mattina della Resurrezione, ripeto le parole che ho detto al Papa nel mio saluto quell'11 settembre con tutti i fratelli, durante l'udienza al nostro capitolo generale, se vi va, possiamo già indirizzarle al prossimo successore di Pietro:
Santo Padre, voglio con i miei fratelli e le mie sorelle rischiare la vita, senza aspettare domani, senza paura di essere feriti, come "cavalieri senza paga", come ha detto Teresa (Vita 15:11), aiutando Gesù a portare la croce, aiutando il Papa a portare la croce, con la nostra obbedienza e servizio, senza tirarci indietro.
BUONA PASQUA DELLA RESURREZIONE! RIPOSA IN PACE caro Papa Francesco!

Roma, 21 aprile 2025
Lunedì dell'ottava di Pasqua
Fr. Miguel Márquez Calle
Superiore Generale OCD

L'Ocds prega per l'anima del Papa

L'OCDS d’Italia si unisce in preghiera di suffragio per l’anima del Santo Padre nella certezza che è già stata accolta nelle braccia di quella Divina Misericordia che Lui ha instancabilmente fatto conoscere a tutti, nessuno escluso, con le parole e con le opere. Ne è prova anche l’ultima Enciclica sull’Amore umano e divino che ha voluto lasciare alla Chiesa e al mondo come Sua vera eredità: «
Papa Francesco accanto alle reliquie di S. Teresina,
 di cui era devoto
Prego il Signore Gesù che dal suo Cuore santo scorrano per tutti noi fiumi di acqua viva per guarire le ferite che ci infliggiamo, per rafforzare la nostra capacità di amare e servire, per spingerci a imparare a camminare insieme verso un mondo giusto, solidale e fraterno. Questo fino a quando celebreremo felicemente uniti il banchetto del Regno celeste. Lì ci sarà Cristo risorto, che armonizzerà tutte le nostre differenze con la luce che sgorga incessantemente dal suo Cuore aperto. Che sia sempre benedetto!» (Dilexit nos, 220).
Il Signore lo ricompensi per quanto ha saputo donare a tutti noi in questi 12 anni di Pontificato.
Dal cielo chiediamo la Sua intercessione per il bene della Chiesa e del mondo. 

Linda Levi Presidente Ocds d'Italia 

Il Santo Padre alle 7.35 è tornato in Cielo




mercoledì 16 aprile 2025

Esercizi spirituali sulla speranza che dona S. Teresina


 Dal 24 al 27 aprile l'ocds del Commissariato di Sicilia parteciperà agli Esercizi Spirituali guidato da p. Gianni Iacono ocd sul tema "S. Teresa di Gesù Bambino segno di speranza per il mondo di oggi".

Piccole storie per l'anima


 Un buon parroco di un paesino preparava sempre con cura l'omelia domenicale. Un anno, la mattina della Domenica di Pasqua si accostò all' ambone per la predica portando con sé una gabbia arrugginita che sistemò ben in vista. I fedeli erano alquanto sorpresi.
         "Li stuzzicherò, strapperò loro le piume, così litigheranno. Mi divertirò tantissimo". "Ma presto o tardi ti stancherai di loro. Allora cosa farai?". "Ho dei gatti" disse il ragazzo. "A loro piacciono gli uccelli. Li darò a loro".
           Rimasi in silenzio per un momento, poi domandai al ragazzo: "Quanto vuoi per questi uccelli, figliolo?". "Cosa?! Perché li vuole, reverendo? Sono uccelli di campo, non hanno niente di speciale. Non cantano bene. Non sono nemmeno belli!", rispose stupito il ragazzo.
"Quanto vuoi?", domandai ancora. Pensando che io fossi pazzo, il ragazzo mi disse: "Cinquanta euro?". Presi cinquanta euro dalla tasca e li misi in mano al ragazzo, che subito sparì come un fulmine. Sollevai la gabbia e andai in un campo dove c'erano alberi ed erba. Aprii la gabbia e lasciai liberi gli uccellini». Così il parroco spiegò perché quella gabbia vuota si trovasse accanto al pulpito. 

         Il parroco spiegò: «Ieri stavo passeggiando quando vidi un ragazzo che reggeva questa gabbia. Nella gabbia c'erano tre uccellini, che tremavano per il freddo e lo spavento. Fermai il ragazzo e gli chiesi: "Cos'hai lì, figliolo?". "Tre uccelli senza valore", mi rispose il ragazzo. "Cosa ne farai?", chiesi ancora. "Li porto a casa e mi divertirò con loro", rispose il ragazzo.
         Poi iniziò a raccontare questa storia: «Un giorno Satana e Gesù stavano conversando. Satana era appena ritornato dal Giardino di Eden, tutto tronfio e si gonfiava di superbia. "Signore, ho appena catturato l'intera umanità", disse. "Ho usato una trappola che sapevo non avrebbe trovato resistenza, ho usato un' esca che è risultata ottima. Li ho presi tutti!".
        "Cosa farai con loro?" chiese Gesù. Satana rispose: "Oh, mi divertirò con loro! Insegnerò loro come odiare e farsi male a vicenda, come bere e fumare e bestemmiare. Insegnerò loro a fabbricare armi da guerra, fucili e bombe e ad ammazzarsi fra di loro. Mi divertirò un mondo!".
        "E poi, quanto avrai finito di giocare con loro, cosa ne farai?", chiese Gesù. "Li ucciderò tutti !" esclamò Satana con superbia.
        "Quanto vuoi per loro?" chiese Gesù. "Vuoi forse questa gente? Non sono per niente buoni, anzi, sono molto cattivi. Se ti avvicinerai a loro, ti odieranno. Ti sputeranno addosso, bestemmieranno contro di te e ti uccideranno. No, non puoi volerli!".            
        "Quanto?" chiese di nuovo Gesù. Satana guardò Gesù e sogghignando disse: "Voglio tutto il tuo sangue, tutte le tue lacrime e la tua vita".
Gesù annuì. E poi pagò il prezzo».
Poi il parroco prese la gabbia e lasciò l'ambone ...


«Il mio comandamento è questo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
 Voi siete miei amici»
(Vangelo di Giovanni 15,12-14).

"Lo confesso francamente: morire d'amore,
come nostro Signore è morto d'amore sulla croce,
mi sembra ciò che io sto provando".
(S. Teresa di Gesù Bambino)


BUONA PASQUA!

martedì 15 aprile 2025

Il 27 giugno sarà presentato il testo di p. Aloysius Deeney

 

Carissimi,  ecco a voi l'invito all'incontro di presentazione del libro di P. Deeney del 27 giugno p.v. con il link e il QR Code per il collegamento. Ringraziamo di cuore Lorenzo per l'impegno profuso con risultati sempre perfetti dal punto di vista grafico. 

    Data l'importanza di questo testo possiamo fin d'ora pubblicizzarlo ai membri delle nostre Comunità ma anche ad amici e conoscenti perché sia per tutti occasione di conoscenza e approfondimento della vocazione nel Carmelo Secolare Teresiano.
  
 Auguro a ciascuno di voi una Settimana Santa vissuta con profonda intensità spirituale. 
In fraterna comunione di preghiera.
Linda