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martedì 23 dicembre 2014

Giornata in Preparazione al S. Natale 2014



VIGILANTI NELL’ATTESA
                                                                                    
Domenica 14 dicembre 2014, nella “Casa S. Teresa” dei Carmelitani Scalzi di Caprarola, a cura dell’OCDS e del CIPAS, ha avuto luogo una giornata di Spiritualità in preparazione alla prossima solennità del S. Natale, alla quale hanno partecipato un centinaio di persone provenienti da Caprarola, Roma, Ronciglione, Montevirginio Terni. Parlando alla numerosa assemblea intervenuta, il Rev.mo Relatore Professor Padre Arnaldo Pigna, ha ricordato ai presenti che, mossi dalla fede, ci siamo radunati allo scopo di manifestare la nostra riconoscenza ed il nostro profondo ringraziamento al Signore, per averci donato l’attesa salvezza in Cristo Salvatore.        E’ importante soffermarci a riflettere sulla triciple venuta di Gesù, il Figlio di Dio che   per amore, si è incarnato per noi: a)Il suo ingresso nella storia dell’uomo con la sua prima venuta nell’umiltà di Betlemme; b) la sua continua venuta nella Chiesa e nell’anima di ogni credente; c) la sua ultima venuta, alla fine dei tempi, quando tornerà sulla Terra  per chiudere la storia del mondo e per introdurci nel suo Regno.  Nello spazio intermedio che ci troviamo a vivere in attesa della venuta gloriosa di Gesù, dobbiamo impegnarci a rendere contemporanee le tre venute, passato- presente- futuro, disponendo il nostro cuore a ringraziare – accogliere – attendere. Nel tempo di Avvento, la Chiesa, tramite la sua liturgia, ci propone brani tratti  dall’Antico e Nuovo Testamento, scelti per ricordarci che il Signore viene, è vicino, verrà e noi dobbiamo attenderlo nell’amore a Dio ed ai fratelli. Gesù è l’Emmanuele, il Dio con noi, uomo e Dio, che si è fatto nostro fratello e ci ha promesso di restare con noi fino alla fine del mondo: “Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?”  Egli sta con noi non per condannarci, ma per salvarci. Per non separarci da Lui, occorre “VIGILANZA”, non essere pigri, ma svegli, impegnati e responsabili nella fedeltà alla vita ed alla propria vocazione, desti come “portinai”, pronti ad accogliere il Signore in qualunque momento Egli venga. Papa Benedetto, nella sua enciclica “SPE SALVI”, ci ricorda che l’attesa del ritorno glorioso di Gesù, deve essere per noi motivo di timore e di speranza: “Dio c’è, e sa creare la giustizia… Esiste la risurrezione della carne. Esiste la giustizia… la fede nel giudizio finale è innanzi tutto speranza, nel  credere che l’uomo sia fatto per l’eternità” (n°43). Viviamo amando, poiché, come ci ricorda S. Giovanni della Croce :”Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore”.     
  Maria Teresa Cristofori ocds

lunedì 25 agosto 2014

Un testo per crescere nel nostro itinerario a Dio




LA DIREZIONE SPIRITUALE” 
di P. ARNALDO PIGNA OCD
Teresianum ROMA 2014

In quest’opera recente, il Prof. P. Arnaldo Pigna, noto autore di numerosi scritti di spiritualità, mette a disposizione dei lettori interessati all’argomento, la sua solida dottrina, la sua ricca esperienza, la sua vasta conoscenza su temi e problemi riguardanti la vita interiore dell’uomo.         
 La bellissima e suggestiva immagine della prima pagina di copertina del testo, ci fa già percepire il fascino e la complessa problematica legata all’importante tema trattato. Al centro si scorge un’ampia strada diritta, costeggiata da alberi secolari con folti e tortuosi rami, che si snodano in un percorso ombroso che va via via restringendosi, ma che alla fine lascia intravedere una via di uscita: la chiave di lettura di tale significativa immagine, va lasciata all’interpretazione personale.    L’Autore, nei nove capitoli del testo, affronta con rigore e competenza, i vari problemi muovendo dalla convinzione che l’azione dello Spirito è sempre presente nel cuore dell’uomo il quale, però, per poterla avvertire ha bisogno di guide illuminate e capaci  di orientare al bene le sue scelte.       
 Dalla Rivelazione biblica sappiamo che è Dio il primo Direttore spirituale del Popolo da Lui eletto:   “Egli lo trovò in una terra deserta, in una landa di ululati solitari. Lo educò, ne ebbe cura, lo custodì come pupilla del suo occhio. Come un’aquila che veglia la sua nidiata, che vola sopra i suoi nati, Egli spiegò le ali e lo prese, lo sollevò sulle sue ali”  (Dt 32, 10 – 12).   
Nell’esercitare la sua missione di “guida”, il Signore si è spesso servito di “mediatori” (angeli, patriarchi, profeti, sacerdoti), fino a donarci in CRISTO il “MEDIATORE PERFETTO” che, poi, ha conferito il mandato ai suoi discepoli.  
 Sin dall’Introduzione, l’Autore chiarisce l’itinerario che intende seguire e per evidenziare l’importanza del messaggio, citiamo un breve collage di pensieri tratti da questo suo libro : “Volendo parlare di “direzione spirituale” il pensiero va immediatamente alla “vita spirituale“ a cui si vuole dare una “direzione”- ”Si potrebbe dire che lo spirituale è tutto ciò che nell’azione dello Spirito Santo ci parla di Dio, ci comunica Dio, ci orienta a Lui e ci rende simili a Lui” - “Dare spazio allo Spirito Santo, allora, vuol dire accogliere la sua azione, che è, poi, l’amore con cui Dio ci ama in tutte le sue manifestazioni”.  
 Quindi spiega: ”La vita spirituale cristiana nasce dall’incontro tra i valori che la Rivelazione ci propone e la psicologia umana o, meglio, la realtà umana”. E’ necessario, perciò, impegnarsi a riscoprire la propria identità, per poter prendere coscienza che    “Il fine dell’uomo spirituale è la santità. – Se non c’è il desiderio di santità viene compromessa già in partenza non solo la sua attuazione, ma anche la comprensione di ciò che vuol dire “direzione spirituale”. Con realismo, però, l’Autore così annota: ”E non è, infine, da escludere che, nonostante sia diventato luogo comune parlare di vocazione universale alla santità, non siano poi così tanti quelli che vi tendano decisamente. Senza questa tensione, la direzione spirituale perde la sua ragione di esistere”. – “La <direzione spirituale> in quanto aiuto nel cammino di progressiva assimilazione della vita divina, potrebbe essere qualificata come <scuola di verità, di bontà e di bellezza>”. – “La santità e la bontà di Dio, come la sua verità e bellezza risplendono ai nostri occhi attraverso la conoscenza spirituale”.- “In questo cammino si ha bisogno di guida e di sostegno”.     
 Chi intende perseguire seriamente il suo itinerario a Dio, legga e mediti questo prezioso testo.       
                                Maria Teresa Cristofori (Presidente Provinciale OCDS - Territorio Romano

sabato 12 aprile 2014

Giornata di Spiritualità delle Fraternità OCDS Romane


OCDS – TERRITORIO ROMANO

“BUONA PASQUA CON SANTA TERESA D’AVILA”
                                                                      
Domenica, 6 aprile 2014, le Fraternità OCDS del Territorio Romano, si sono riunite in Roma, presso i locali e la Chiesa  di S. Teresa di G. B. in Panfilo – Via G. Spontini, 17, per vivere comunitariamente all’insegna della gioia, la giornata di Spiritualità programmata  in preparazione alla Santa Pasqua.  Il relatore Padre Ennio Laudazi, Consigliere Provinciale Religioso OCDS, nel rivolgere il suo cordiale saluto alla numerosa Assemblea intervenuta, ha voluto interpretare il nostro reciproco piacere di ritrovarci insieme, citando questa frase del Goethe: “Incontrarsi è il più grande dono dell’amore”.  Per aiutarci a comprendere in profondità il Mistero Pasquale in tutta la sua pienezza (pleroma), Padre Ennio ha scelto come argomento della sua meditazione: “Buona Pasqua con Santa Teresa d’Avila”.  Tema davvero di grande attualità, in questo tempo in cui ci stiamo preparando a celebrare il 5° Centenario della Nascita (avvenuta in Avila il 28 marzo 1515) della nostra cara Santa Madre, Dottore della Chiesa, eccelsa Maestra di vita spirituale, che ci richiama alla preghiera contemplativa, da porre a fondamento della nostra vita interiore e di ogni attività apostolica.       Atteggiamento perfettamente in linea con il nostro Papa Francesco, il quale al n° 264 della sua esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” ci ricorda che per comunicare il Vangelo a questa società contemporanea, spesso indifferente, priva di valori sacri, superficiale e distratta “abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera per chiedere a Gesù che torni ad affascinarci ed apra il nostro cuore freddo.  E’ urgente ricuperare uno spirito contemplativo, che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova”.         
La Pasqua, che per gli Ebrei ricorda il “passaggio” dalla schiavitù egiziana alla libertà, per noi cristiani diviene memoriale, cioè attualizzazione del mistero pasquale, di morte e risurrezione di Cristo, il quale ci ha amato a tal punto, da offrire se stesso in riscatto della nostra eterna salvezza. La simbologia del baco da seta, usata nel suo “Castello interiore” da Santa Teresa di Gesù per descrivere il processo di cambiamento che si verifica nell’anima decisa ad unirsi a Cristo e ad uniformarsi a Lui, si presta egregiamente ad illustrarci l’itinerario da seguire per abbandonarci a Dio e lasciarci illuminare dalla sua grazia. La nostra Santa si sofferma a spiegare in qual modo quei piccoli insetti, all’inizio dell’estate, prendano vita sui rami di gelso, dalle cui foglie traggono il nutrimento per fabbricarsi il bozzolo, nel quale si rinchiudono, divengono bruchi brutti e grossi, muoiono e, poco dopo, ciascuno di essi esce dal bozzolo mutato in “una piccola farfalla bianca, molto graziosa…
L’anima, -così continua il suo accostamento S. Teresa- di cui  quel verme è l’immagine, comincia a prendere vita quando per il calore dello Spirito Santo comincia a valersi dei soccorsi generali che Dio accorda a ognuno e a servirsi dei rimedi che Egli ha lasciato nella sua Chiesa, come le frequenti confessioni, le buone letture e le prediche”  (Quinte Mansioni 2, 2-3).     La Santa esorta le anime ad imitare la ferma  determinazione del baco nel costruirsi la casa in cui dovrà morire, per poter poi rinascere a vita nuova come bianca farfalla. La casa che noi siamo chiamati a costruirci è lo stesso Cristo Gesù, poiché in Lui è la nostra vera vita da accogliere in pienezza, impegnandoci a crescere  nella grazia e ad eliminare in noi tutto ciò che a Lui non piace.
Mettiamo in pratica quanto ci suggerisce in proposito la nostra S. Madre: “ Tessiamo questo piccolo bozzolo mediante lo spogliamento di ogni nostro amor proprio e volontà, distaccandoci da ogni cosa terrena e praticando opere di penitenza, di orazione, di meditazione… E  poi muoia, muoia pure questo verme, come il baco da seta dopo aver fatto il suo lavoro! Allora ci accorgeremo di vedere Iddio e ci sentiremo sepolte nella sua grandezza, come il piccolo verme nel suo bozzolo.  Oh, potenza di Dio! Oh, in che stato esce l’anima dopo essere rimasta nella grandezza di Dio e tanto a Lui unita. Pensate alla differenza fra un verme ributtante e una piccola farfalla bianca: così di lei”  (5 M 2, 6-7).
   La devota celebrazione della S. Pasqua, con il suo mistero di passione, morte e risurrezione, ci aiuti a riscoprire con quale immenso amore Gesù ci abbia amato e favorisca la nostra rinascita come nuove creature. Considerando la grande dignità donata al nostro essere, rendiamoci degni della vocazione ricevuta da Dio, che ci ha creato “per trovarci, al suo cospetto, santi e immacolati nell’amore” (Ef 1, 4) e procediamo con sicurezza nel nostro itinerario di santità. L’ascolto assiduo della Parola di Dio e la perseveranza nelle opere di bene, fecondino la nostra orazione e ci aiutino ad avanzare nelle sette Mansioni del nostro Castello Interiore, ponendoci alla scuola di S. Teresa e dei nostri Santi e seguendo con impegno l’esempio della B. V. Maria, Madre, Regina e Patrona del Carmelo.   Cristo Risorto, nostra pace e gioia, ci consenta di uscire dalla schiavitù del peccato e di trasformare il “bruco brutto e grosso” della nostra anima in una “graziosa farfalla bianca” capace di volare ad ali spiegate, nelle azzurre e sconfinate vie del cielo.   Il proficuo ed aperto scambio di idee emerso nel corso  dell’Assemblea, la partecipazione comunitaria alla S. Messa e, nel pomeriggio, la preghiera della Via Crucis e l’Adorazione Eucaristica, ci hanno fatto percepire la nostra fratellanza e la gioia di sentirci veramente parte integrante della grande Famiglia Carmelitana Teresiana.


                                                           Maria Teresa Cristofori 
Presidente Prov.le OCDS Romano   

martedì 1 aprile 2014


Agenda di Aprile

Ritiri   Corsi di formazione Raduni provinciali   Convegni

EVENTO

Inizio

Fine

Provincia

Incontro del Coordinamento Interprovinciale nell'Istituto Madonna del Carmine dei Carmelitani Scalzi di Sassone
5 aprile 2014
6 aprile 2014
Ocds d'Italia
 Giornata di spiritualità in preparazione alla santa Pasqua per tutte le fraternità del Commissariato del Centro d'Italia. Ritiro guidato da padre Laudazi nella Chiesa di S. Teresa di Gesù Bambino in Panfilo.
 6 aprile 2014
 6 aprile 2014
 Commissariato del Centro d'Italia Provincia Romana
In preghiera con Giuseppe Moscati (con la reliquia del medico santo)
10 aprile 2014
12 aprile 2014
Fraternità di S. Teresa di Bari
Il Cielo è dentro di Te. I coniugi Martin con p. Luigi Gaetani
10 aprile 2014
10 aprile 2014
Chiesa di S. Teresa a Chiaia (Napoli)
Ritiro di fraternità 
12 aprile 2014
12 aprile 2014
Fraternità dei SS. Teresa e Giuseppe di Napoli

giovedì 6 marzo 2014

Un bellissimo incontro aperto a tutti


Giornata di spiritualità il prossimo 6 aprile, per tutte le fraternità del Commissariato del Centro d'Italia Ci si prepara, insieme, per la santa Pasqua, con un incontro guidato da padre Laudazi nella Chiesa di S. Teresa di Gesù Bambino in Panfilo. Clicca qui per il programma.

venerdì 28 febbraio 2014

Il Commissariato del Centro Italia

Nuovo indirizzo Web per l'ocds toscano oggi unito con quello romano  nel Commissariato del Centro Italia, Provincia di San Giuseppe: www.carmelitanicentroitalia.it.
Il sito ha aggiornato anche i propri argomenti.
Eccone una breve presentazione:

    ·       MISSIONI/Albania   P. Gabriele Morra, Commissario del Centro Italia, al ritorno dall'Albania: La gioia di questi nostri religiosi si respira a pieni polmoni ....

 

·       EVENTI      ringraziamo M. Vittoria per la trascrizione dei tre interventi di don Giordano Favillini
 
 
·       Dalle Cronache del Convento di Arezzo simpaticamente e scrupolosamente curate da P. Roberto Boschi un curioso aneddoto su  S.TERESA, l' Onorevole Fanfani ... e l'Inghilterra  

                            lo Staff dei Carmelitani Teresiani del Centro Italia

 

martedì 18 febbraio 2014

Riflessioni sulla poesia “Vostra sono, per voi sono nata"

Sarebbe bello se tutti condividessimo le nostre riflessioni sul periodo di lettura sapienziale delle opere della santa Madre. Non è necessario scrivere tanto. Basta aprire il proprio cuore. Ecco le riflessioni sulla poesia “ Vuestra soy, para Vos nacì” (dagli “SCRITTI BREVI” di S.Teresa di Gesù – Poesia n° 2 ) inviateci dalla presidente della Provincia ocds Romana,  MARIA TERESA CRISTOFORI

La Poesia di S. Teresa che presentiamo ha offerto lo spunto ai Religiosi OCD, riuniti a Fatima per il 90° Capitolo Generale (17 aprile – 8 maggio 2009), per  dare il titolo: “PARA VOS NACI’- Per Voi sono nata”, al Documento Capitolare, redatto a conclusione dei loro lavori e contenente le proposte operative per il sessennio 2009-2015.  Infatti, nella significativa espressione “para Vos nacì” possiamo ravvisare, in sintesi, l’essenzialità dell’esperienza mistica di S. Teresa di Gesù:         a) il primato di Dio nella sua vita; b) la consapevolezza di averla avuta in dono da Lui; c) la sua grata e gioiosa accoglienza della vita ricevuta ed a Lui offerta in totale abbandono alla sua volontà.         La nostra Santa fa più volte ricorso alla sua ispirazione ed al suo genio poetico per trasmettere e far comprendere, in modo chiaro, semplice ed avvincente, le reali e grandi verità della nostra fede. Per dare lode, onore e gloria al Signore, Ella componeva spesso strofe in rima che si prestavano ed essere cantate e che, accompagnate da un tamburello o dal batter cadenzato delle mani,  contribuivano a suscitare l’interesse ed a ricreare e tenere più attento, vivo e sveglio lo spirito delle sue monachelle.  La poesia “VOSTRA SONO, PER VOI SONO NATA”, è costituita  da 12 strofe di 6 versi, a cui si aggiunge sempre per ciascuna il ripetuto versetto: “Che volete Voi da me?”, mentre, nella parte iniziale ed in quella finale, viene proclamato il ritornello: “Vostra sono, per Voi nacqui, / che volete Voi da me?”.    S. Teresa, con questi suoi versi rivolti direttamente al Signore, ci offre un esempio del suo modo di fare ORAZIONE, in uno stile di dialogo e di rapporto a tu per tu con Lui in atteggiamento di totale “umiltà”, che la porta a riconoscere il suo “niente”, divenuto , però, “grande”, perché Dio per amore l’ha creato, salvato e scelto come sua dimora e tempio della sua gloria.    Nel riportare il testo di questa Poesia, usiamo la traduzione dallo spagnolo in lingua italiana, curata dalle Edizioni Monte Carmelo;  tuttavia è bene far presente, a chi legge gli Scritti della Santa, anche il testo della stessa poesia riportato, con alcune varianti di traduzione, nelle “OPERE” edite dalla Postulazione Generale OCD, con il titolo: “Nelle mani di Dio”.      

VOSTRA SONO, PER VOI SONO NATA

Vostra sono, per Voi nacqui, / che volete Voi da me?

1)O sovrana Maestà, / o sapienza senza fine, / bontà ben dell’alma mia / Dio supremo, unico e buono, / ecco a Voi chi in sua viltà / oggi canta a Voi il suo amore. /         Che volete Voi da me? /   2) Vostra son, ché mi creaste, / vostra, ché mi riscattaste, / vostra, ché mi sopportaste, / vostra, ché a Voi mi chiamaste,/ vostra, ché anche mi attendeste/ e dannar non mi faceste/ Che volete Voi da me?/    3) Che volete, buon Signore, / da una serva così vile? / Quale ufficio avete dato / a tal schiava peccatrice? / Son qui, mio dolce amore,/ dolce amore, eccomi qui: /Che volete Voi da me?/  4) Voi vedete qui il mio cuore,/ io lo pongo in vostra mano, / con la vita, il corpo, l’alma, / le mie viscere e il mio amore; / dolce Sposo e Redentore, / poiché a voi mi sono offerta:/ Che volete Voi da me? / 5) Vita o morte a me pur date, / la salute o infermitade, / date onore o disonore, / date guerra o eccelsa pace, / debolezza o forza piena, / io a tutto dirò sì. / Che volete Voi da me? /          6) Sia ricchezza o povertà, / il conforto o lo sconforto, / sia letizia oppur tristezza, / sia l’inferno oppure il cielo, / vita dolce, sol fulgente, / poiché intera è la mia resa. / Che volete Voi da me?  /

7) Se a Voi piace, abbia orazione, / e, se no, date secchezza, / grazie in copia e devozione, / e, se no, sterilità. / O sovrana Maestà, / la mia pace è solo qui: / Che volete Voi da me? /                            8) Date, dunque, a me sapienza / o ignoranza, per amore; / m’abbia io anni d’abbondanza, / o di fame e carestia, / notte fonda o giorno chiaro, / rivolgetemi qua e là: / Che volete Voi da me ? /     9) Se volete che gioisca, / per amor voglio gioire. / Se il lavoro mi imponete, / morir voglio lavorando. / Dite dove, come e quando, / dite pur, dolce amor mio: / Che volete Voi da me? /          10) Abbia io Calvario o Tabor, / il deserto o fertil suolo, / pari a Giobbe sia in angoscia / o a Giovanni sul cuor vostro; / che sia pur vigna fruttuosa / o infeconda, se conviene./ Che volete Voi da me ?  11) Sia Giuseppe incatenato / o d’Egitto il viceré, / sia pur David nelle pene, / o lo stesso incoronato; / che sia Giona naufragato / o già in terra liberato, /  Che volete Voi da me? /                12) Parli io pure ovvero taccia, / renda un frutto o non lo renda, / mostri a me la Legge piaghe / o il Vangelo sua dolcezza; /stia fra pene o fra le gioie, / in me sol vivete Voi; / Che volete Voi da me ? /    VOSTRA SONO, PER VOI NACQUI, /  CHE VOLETE VOI DA ME?

Per poter meglio comprendere, gustare e penetrare in profondità il significato di questa poesia, sarebbe auspicabile riuscire a presentare dinanzi agli occhi della nostra mente, l’immagine della nostra cara S. Teresa che, in atteggiamento di adorante preghiera e con il cuore traboccante di amore, si pone al cospetto del Signore per manifestargli la sua lode, la sua ammirazione, la sua gratitudine e l’immensità del suo affetto.  Sull’esempio della Beata Vergine Maria, Madre e Patrona dell’Ordine a cui Ella appartiene e di cui porta l’Abito, la Santa è pienamente consapevole di essere una misera creatura, piccola, povera, insignificante, che di suo non ha nulla, ma la sua pochezza non la schiaccia, anzi diviene motivo di gioia per aver attirato la misericordia di Dio.       
Al pari della S. Vergine, anche lo spirito di S. Teresa esulta, perché in lei vibra la certezza che il Signore, l’Onnipotente si è chinato su di lei con la tenerezza di un Padre buono, “ha guardato l’umiltà della sua serva” e l’ha colmata di Grazia. La Santa muove dalla verità della sua “origine”, sa perfettamente che la vita che sta conducendo non le appartiene, non è sua, ma le è stata donata per amore, per questo, rivolta a Dio con tutta la forza della sua anima e con somma gratitudine esclama: “VOSTRA SONO, PER VOI NACQUI”. Ella sente l’urgenza di mettersi a totale disposizione di Colui che l’ha creata ed intende manifestargli la sua “determinata determinazione” a volere unicamente ciò che Egli vuole e, abbandonandosi alle sue mani con filiale spirito di obbedienza, alla fine di ogni strofa, lo implora chiedendogli: “CHE VOLETE VOI DA ME?”. Pur rivolgendosi  direttamente al Signore, S. Teresa fa emergere, anche nella stesura di questa poesia, il suo carisma di educatrice, di maestra di vita spirituale, che si mette a disposizione delle sue consorelle per avviarle all’ascolto ed all’approfondimento della Parola di Dio, facendo riferimento a luoghi e personaggi biblici come Calvario, Tabor, Giobbe, Giovanni, Giuseppe di Giacobbe,  David, Giona.    Con il “Vostra sono, per Voi nacqui”, la Santa, come negli altri suoi scritti, ribadisce l’importanza di affidarsi a Dio: “La vostra volontà, Signore, si compia sempre in me, e come meglio a Voi piace” (C. 12, 10). Seguiamo il suo esempio, mettiamo in pratica i suoi consigli e tendiamo alla vera santità.   

                                                    Maria Teresa Cristofori
Presidente OCDS Provincia Romana  

domenica 12 gennaio 2014

Il nuovo anno per l'ocds romano e la nascita della Provincia dell'Italia Centrale

  La presidente della Provincia Romana, Maria Teresa Cristofori, ha inviato ai presidente delle fraternità romane una comunicazione sull'attività formativa e spirituale che caratterizzerà l’anno da poco iniziato, Nella Comunicazione, la Presidente (cliccare per leggere) ha annunciando un'importante novità: il 19 dicembre scorso il Definitorio Generale ha decretato l’erezione di una  nuova Provincia dell’ Italia Centrale, che sarà costituita dalla fusione di due antiche Province: quella Romana e quella Toscana.
   

venerdì 27 dicembre 2013

Partenza e inizio della missione in Albania




Il 26 ottobre scorso nella chiesa di S. Maria della Vittoria, il P. Generale ha presieduto l’eucarestia durante la quale sono stati inviati in Albania tre nostri confratelli: P. Paolo Maria Barbiano (Commissariato del Centro Italia), P. Mariano Tarantino (Commissariato di Sicilia) e P. Adolfo Scandurra (Provincia Veneta); alla presenza di numerosi confratelli concelebranti e molti amici dei tre missionari. Martedì 29 ottobre, accompagnati dal P. Gabriele Morra, commissario del Centro Italia, dal P. Angelo Campana e da Albert, per vie diverse i tre missionari sono stati accompagnati al monastero delle carmelitane di Nenshat, dove soggiorneranno in attesa di trovare una casa in affitto.
All’accoglienza gioiosa delle consorelle carmelitane ha fatto seguito l’accoglienza altrettanto calorosa del Vescovo della diocesi di Sape, Mons. Lucjan Avgustini e di alcuni sacerdoti e religiosi convenuti al monastero la sera del 31ottobre per un momento di festa.
Nella solennità del 1 novembre il Vescovo ha presieduto la celebrazione di accoglienza in cattedrale alle ore 10.30, durante la quale ha presentato i nostri confratelli al clero concelebrante e ai fedeli partecipanti. Ha fatto seguito un ulteriore momento di colloquio riguardante il cammino della fondazione, terminato con il pranzo in episcopio.
Nel pomeriggio il Vescovo è partito per le montagne dove celebrerà, secondo una tradizione molto forte e radicata nel popolo albanese, il suffragio per tutti i defunti, a partire dal pomeriggio di Tutti i Santi.
In questa prima fase della presenza missionaria, P. Mariano, P. Adolfo e P. Paolo Maria saranno impegnati nell’apprendimento della non facile lingua e nella ricerca di un immobile adatto ad ospitarli temporaneamente. Mentre si prendono in considerazione alcune soluzione, prosegue il dialogo con il Vescovo riguardo alla struttura nascente, la quale comprende uno spazio ospitante la comunità religiosa, ed uno più ampio dedicato alla “casa di spiritualità” del quale sono state già costruite le fondamenta. Il complesso, secondo le aspettative del Vescovo, delle monache e dei nostri confratelli, potrebbe costituire in un giorno non remoto, una vera e propria “collina del Carmelo”, luogo di riposo e alimento spirituale per il clero e i religiosi, di crescita nella fede e di promozione umana per tutto il popolo albanese.

(Cecilia Manuelli)


“Il lungo tempo dell’attesa e dei preparativi si è finalmente concluso con il nostro arrivo a Nënshat il 30 ottobre 2013.

Al mattino sono arrivati padre Mariano (Commissariato di Sicilia) e padre Paolo Maria (Commissariato del Centro Italia), salpati da Bari e sbarcati a Durazzo, accompagnati da padre Gabriele Morra e da padre Angelo Campana. Nel pomeriggio è giunto, via terra, padre Adolfo (Provincia Veneta), accompagnato da Albert, un amico albanese.

L’accoglienza è stata, a dir poco, spettacolare: addobbi lungo la strada d’ingresso al monastero, bandiere italiane e albanesi, cuori dappertutto… Alla porta della clausura le monache, con cappa e candela, ci hanno accolti, con gli occhi lucidi, al canto della Salve Regina.

In questo indimenticabile inizio, sperimentavamo l’euforia di una cosa bella che stava cominciando e ci dicevamo l’un l’altro: «Me të vërtetë jemi këtu»… «Siamo veramente qui».

(Lettera Missionaria 02)



  

Noi dell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi di Sicilia abbiamo preferito comunicare la nascita della nuova realtà missionaria in Albania, riportando direttamente le parole emozionanti dei Padri che stanno vivendo quest’esperienza in prima persona.Vogliamo assicurare il conforto della nostra preghiera e contagiati dal loro entusiasmo, avvertiamo anche l’esigenza di essere solidali con le loro fatiche e con il raggiungimento dei loro obiettivi. Chiediamo ai Confratelli e alle Consorelle dell’OCDS d’Italia di unirsi alle nostre intenzioni per appoggiare questa giovane missione, nella quale ognuno di noi può e deve sentirsi rappresentato. Per essere continuamente aggiornati sulle loro attività collegatevi alla pagina web: www.carmelitanialbania.org. Ai neo-missionari l’augurio di un Santo Natale e di un operoso Anno Nuovo.

O.C.D.S. DEL COMMISSARIATO SICILIA