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sabato 13 settembre 2025

Esercizi Spirituali Provincia Veneta. Rigenerare la speranza

I nostri Santi Carmelitani, a cominciare da S. Teresa di Gesù ci insegnano che la Speranza è esperienza di Dio. Gli esercizi spirituali a cui hanno partecipato lo scorso dal 20 al 24 agosto le comunità ocds della Provincia Veneta, guidate da p. Bruno Moriconi hanno avuto come tema proprio "Rigenerare la speranza. Alla scuola della Parola di Dio e dei nostri Santi". Di queste giornate la nostra sorella Nella ha preparato una sintesi che potere scaricare qui.

Sperare
è avere fiducia
alimentandola
nella preghiera

🌿🌿                 🌿🌿                 🌿🌿

  




lunedì 9 giugno 2025

Esercizi Spirituali della Provincia dell'Italia Centrale

Dal 30 maggio al 2 giugno 2025, presso la Casa Divin Maestro di Ariccia (Roma), si sono svolti gli esercizi spirituali provinciali OCDS, dal tema: "IL VOLTO DEL CARMELITANO SECOLARE NEL MONDO DI OGGI. DONO E COMPITO". 
P. Aldo e la presidente Laura Isotton
Predicatore degli esercizi è stato P. Aldo Formentin, assistente Nazionale OCDS, che, con le sue illuminanti e profonde riflessioni, ha fatto luce su aspetti ed elementi fondamentali della vocazione nel Carmelo Secolare. Le giornate si sono svolte in un clima di serena e fraterna condivisione, lasciando nel cuore di tutti un rinnovato slancio e la gioia di sentirsi parte viva e attiva di una Famiglia in cammino.
Le giornate erano aperte anche  a quanti desideravano conoscere la spiritualità e gli impegni vocazionale del carmelitano secolare.

Dal sito della Provincia dell'Italia Centrale potete ascoltare gli audio delle meditazioni. Cliccare qui








domenica 8 giugno 2025

Scuola di formazione: il senso di corresponsabilità nell'ocds

Proseguiamo la pubblicazione degli interventi alla tavola rotonda con la riflessione proposta da Laura Isotton presidente della Provincia dell'Italia Centrale. 
"Vorrei iniziare questo mio intervento sulla corresponsabilità partendo da una citazione che Mons. Saverio Cannistrà, già Generale del nostro Ordine, fa nel suo testo, molto noto, “Come essere Carmelitani Scalzi oggi”, di un passaggio del documento della Congregazione dei religiosi, dal titolo “La vita fraterna in comunità”, che al n.23, in merito alla distinzione tra il dono della comunione e quello dell’impegno nella costruzione della comunità, afferma: “La comunione è un dono offerto che richiede anche una risposta, un paziente tirocinio e un combattimento, per superare lo spontaneismo e la mutevolezza dei desideri. L’altissimo ideale comunitario, comporta necessariamente la 
conversione da ogni atteggiamento che ostacolerebbe la comunione. […] Si richiede «sinergia» tra il dono di Dio e l’impegno personale per costruire una comunione incarnata, per dare cioè carne e concretezza alla grazia e al dono della comunione fraterna”.
Sono voluta partire da questa premessa, proprio perché la corresponsabilità è un qualcosa che non può scaturire da una semplice adesione esteriore e superficiale, sfociando in qualsivoglia forme di 
attivismo, ma è frutto di un percorso di conoscenza di sé, di consapevolezza e di conversione del 
cuore, sia a livello personale che comunitario, di un “impegno personale (e comunitario) per costruire 
una comunione incarnata” – appunto - che trova origine e fondamento nel fare esperienza quotidiana di un’intima relazione con Dio. 
Il rapporto personale con Cristo, a cui ogni Carmelitano - secolare o religioso - è chiamato, non si esaurisce nell’esperienza individuale, ma si apre alla comunione: il cammino di santità non è mai solitario, perché il Cristo che incontriamo nell’orazione è lo stesso che “abita” nella comunità. E, 
comprendere che la nostra vocazione non è un’esperienza privata, ma un dono condiviso con la comunità, con l’Ordine e con la Chiesa, è fondamentale per far maturare in noi il senso di corresponsabilità".


È possibile scaricare qui il testo integrale

lunedì 2 giugno 2025

Esercizi spirituali per l'ocds della Lombardia

Con la guida di p. Elia Citterio dei fratelli contemplativi di Gesù l'Ocds del Commissariato lombardo sarà impegnato con gli Esercizi spirituali del 20 - 23 agosto a Caravaggio. Titolo: "Spazi di silenzio per una vita più feconda".  

Qui è possibile scaricare il depliant con tutte le informazioni per partecipare agli Esercizi spirituali
 

martedì 4 febbraio 2025

FORMAZIONE. Interroghiamoci sulla nostra fedeltà all'identità secolare carmelitana

Ha avuto inizio la prima tappa della Scuola laboratorio nazionale di formazione online. Al centro dell’attenzione la fedeltà all’identità secolare carmelitana e la responsabilità nel vivere quotidiano. La riflessione con la guida di padre Aldo Formentin ocd, Assistente nazionale dell’ocds, ci ha offerto spunti importanti per far ripartire la formazione nelle nostre comunità, con una consapevolezza maggiore della nostra vocazione, del come possiamo testimoniarla nella nostra vita e agli altri. La presidente nazionale dell’ocds Linda Levi che ha presentato l’iniziativa promossa dal Coordinamento interprovinciale, ricordando l’importanza di una limpida testimonianza della nostra vita carmelitana, perché noi potremmo essere per qualcuno l’unico Vangelo e l’unico specchio della spiritualità carmelitana nella sua vita. Non possiamo sprecare una tale occasione: essere lo strumento con cui Dio avvicina qualcuno a Sé. Se il Signore ci ha riunito in una fraternità, ciascuno con un proprio talento, un dono diverso da mettere in condivisione, tutti -una volta in possesso di una completa conoscenza della nostra spiritualità- possiamo aiutare i formandi a crescere. Ed essi potranno testimoniare, a loro volta, la bellezza e la ricchezza del vivere il carisma carmelitano nella quotidianità. In questa prima fase si porrà l’accento sugli elementi base che un formatore dovrebbe possedere per svolgere proficuamente l’azione formativa. Dei quattro interventi previsti (fino a settembre) il primo è stato guidato da P. Aldo Formentin che ha cercato di spiegare l’importanza di “prendere coscienza dell’impegno personale che l’appartenenza al carisma carmelitano richiede nella vita quotidiana”.


Gli oltre 290 partecipanti al laboratorio, con l’aiuto informatico di Lorenzo Barone, venerdì 31 gennaio hanno seguito la prima conferenza in cui p. Aldo ha invitato a soffermarsi su quattro aspetti che caratterizzano il discernimento sia personale sia dei formandi: la fedeltà e l’identità carismatica; la responsabilità e la costanza nella quotidianità e, infine, il mettersi alla scuola dei santi

La fedeltà e l’identità carismatica. Bisogna partire dalla consapevolezza che prima di tutto esiste l’incontro con Dio. È lui che ci ha chiamati alla vita, a viverla come cristiani (con il Battesimo) e a portarla a compimento verso la santità, con il cammino della vocazione al Carmelo (altro dono di Dio). Come nella storia di Abramo anche nella nostra c’è l’iniziativa di Dio. Il Vangelo di Giovanni ci ricorda che Dio è anche il primo ad amare. E noi accogliendo, con consapevolezza questo amore, impariamo ad amare e a comprendere di dover amare come Lui ci ama. Ma la domanda da porci è: abbiamo incontrato realmente il Signore? E abbiamo compreso la necessità di rispondergli, anche attraverso questo cammino, ravvivando in noi questo primo incontro? Ha spiegato p. Aldo: Fedeltà è essere e coerenti nel mantenere gli impegni presi, gli obblighi assunti, i legami stretti tra due realtà. Se consideriamo, quindi, il carisma le due realtà in relazione tra loro sono il Creatore-Spirito Santo e la sua creatura, noi. La fedeltà a quest’incontro – ha spiegato - diventa una necessità di vita. Cerchiamo di comprendere allora come è nata la nostra vita al Carmelo. È una verità da tenere sempre viva nella nostra coscienza e dobbiamo assolutamente chiederci se il Signore l’abbiamo incontrato così come Abramo ha incontrato Dio, così come Mosè parlava con Lui. Per farci comprendere meglio questo punto p. Aldo ha fatto riferimento a ciò che scrisse Papa Benedetto XVI nell’introduzione alla sua prima enciclica la “Deus Caritas est” 

 “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (Benedetto XVI).

Non bisogna mai smettere di chiedersi (e di cercare di capire in coloro che ci sono affidati) se la vocazione al Carmelo sia partita o no dall’incontro vero con il Signore (suggerimento dello spirito o invito a incontrarlo da parte di qualcuno). È suggerimento soprattutto a chi deve formare: Chi si è avvicinato, ha incontrato realmente il Signore? E come continua a incontrarlo nella propria vita di carmelitano? Perché Dio è l’unico in grado di orientarci, perché Dio continua a parlarci attraverso il suo spirito. Così nasce la sequela di Cristo, come ben spiega l’art. 10 delle nostre Costituzioni:

nell’accettare gli insegnamenti di Gesù ci si consegna alla Sua persona. Non bisogna aver paura di far comprendere che la Promessa è un vincolo che accettiamo, come è indicato negli articoli 12 e 16 delle nostre Costituzioni. E allora: Ci siamo realmente consegnati a Lui? chi fa formazione parla responsabilmente per conto di Gesù? Dà voce a ciò che il Signore vorrebbe dire a chi è ha chiamato al Carmelo? Molto importante il riferimento ai versetti dell’Apocalisse che mettono in guardia dalla tiepidezza, dal non alimentarsi più alla Sorgente (Ap 3, 15-16 e Ap, 2, 4-5). Questo riguarda i formatori ed i formandi. Occorre disponibilità a lasciarsi lavorare se si vuole vivere della patria del Carmelo.

Il secondo passo illustratoci riguarda la responsabilità e la costanza nella quotidianità. I punti fondamentali della nostra vocazione al Carmelo crescono in esperienza di vita. è il passaggio dall’ideale al reale, dalla teoria alla pratica. La vita quotidiana ci mette alla prova. L’art. 12 delle Costituzioni ricarda come con la Promessa si viene a far parte  di una comunità con un vincolo ( i consigli evangelici) poiché abbiamo chiesto e ottenuto di far parte dell’Ordine, che è una realtà ecclesiale. Questa promessa ci fa aderire all’amore che Dio ci dona e siamo chiamati ad esserGli fedeli, giorno per giorno, con un’amicizia sempre più profonda.  Questo è importante: non sentir parlare dell’orazione a tu per tu con Dio, ma a farla.  

Padre Aldo ha lanciato una provocazione: ma noi facciamo l’orazione mentale quotidiana? se la trascurassimo è come se non alimentassimo mai quell’io-Tu che con la promessa abbiamo non solo accettato ma abbiamo promesso di coltivare. Dio ci aspetta, la nostra vocazione non può vivere senza questa intimità divina.

 Alla scuola dei santiNella lettera agli Ebrei San Paolo dice “Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa” (10,36). Come essere costanti in questo cammino? Lo ricorda nel suo libricino “Partecipi dello spesso carisma” p. Anastasio Ballestrero ocd : i membri del popolo di Dio, specialmente i più impegnati, i più coerenti, i più seri… si rivolgono a quei santi che sono più ricchi di dottrina e che, per la loro storia e i loro carismi spirituali sono padri di anime e patriarchi dello spirito”.

Abbiamo grandi esempi nel Carmelo. Approfondire (senza erudizione, ma con desiderio di conoscenza e di familiarità) la loro vita ci aiuta a progredire. Nel libro La vita mariana nel Carmelo Maria Eugenio del Bambino Gesù scrive “Maria è per l’eccellenza la regina del Carmelo…l’esempio vivo delle virtù specifiche del carmelitano, l’universale mediatrice di grazia presso suo figlio, sorella madre e patrona del carmelitano. Di conseguenza questi deve amare teneramente, imitare con fedeltà Maria e vivere in intimità perfetta con lei per raggiungere l’intimità con Dio”. P. Aldo ha citato ancora S. Teresina, ma soprattutto  fra Lorenzo della Risurrezione una presenza nel Carmelo che frequentiamo spesso proprio perché ci porta a vivere nella quotidianità la vocazione che il Signore ci ha dato : fra Lorenzo ci insegna a vivere alla presenza di Dio a vivere il dono di Elia. Dice il nostro frate che se uno non sa vivere alla presenza di Dio deve impararlo. E spiega: Bisogna adattarsi, rendersi adatti a stare alla Sua presenza, a far conto della sua presenza credendo che Gesù ci ha detto che “nulla è impossibile a Dio”.

Torniamo al punto fondamentale, l’intimità con Dio (S. Teresa, Vita 8,5), l’incontro con Lui da ravvivare, continuamente. Dio s’incontra nei Sacramenti, nella Liturgia delle Ore e soprattutto nell’orazione mentale, caratteristica della nostra vocazione, che è la mezz’ora di colloquio personale con il Signore. Quel tempo che riserviamo ogni giorno all’incontro con Gesù, un tempo che possiamo anche suddividere nel corso della giornata in più momenti, ci educa alla consapevolezza di essere al cospetto di una Persona reale. Esserne consapevoli, rivolgerci a Lui in qualsiasi momento o luogo trasforma la nostra vita in una preghiera continua. La vita per il carmelitano è, infatti, una vita di preghiera, nata dall’incontro con Cristo, dal sentirsi amato da Lui, dal desiderio di corrispondere a questo amore, alla fiducia che egli ci ha dimostrato con fedeltà.  E soprattutto “mettendo amore in tutto”.

Facciamo tesoro di questa prima importante riflessione. A marzo l’appuntamento prosegue con p. Fausto Lincio e il tema degli Elementi di discernimento vocazionale nell’ocds.

Stefania De Bonis ocds

 

giovedì 20 luglio 2023

I cento anni di due comunità: Arenzano e Genova

 

1923 – 2023 “ 100 anni e sembra ieri… recita il volantino per i 100 anni di erezione delle nostre due Comunità Carmelitane Secolari ( OCDS ) di Arenzano “ Santo Bambino Gesù e Maria Maestra “ e di Genova “ S. Anna” .

Sabato 1° luglio c’è stata, pur in periodo già estivo, la partecipata festa ad Arenzano per questo centenario, cammino di fedeltà e di Grazia.

Quanta commozione e gratitudine durante la S. Messa nel ricordo di tutti coloro, fratelli e sorelle che festeggiano dal cielo, che hanno portato avanti e vissuto questa fedeltà e questa Grazia per farne dono a noi.

La nostra Presidente nazionale Linda Levi nel suo bellissimo intervento ci ha portato a riflettere che è proprio grazie al loro impegno che ognuno di noi può festeggiare questo traguardo; traguardo che è anche un punto di partenza che ci proietta in avanti.

Le due Comunità si sono presentate nel pomeriggio con entusiasmo e nella semplicità di sentirsi famiglia che cammina insieme in sintonia di Spirito. A questo Linda ci ha fortemente richiamati: non far diventare il carisma e la spiritualità del Carmelo “ mummia da museo “, ma renderlo comprensibile oggi, aprendosi con coraggio all’azione dello Spirito.

Crescere per attrazione, non per proselitismo.


La nostra vocazione è la secolarità: testimoniare nel mondo il nostro desiderio di vivere in “ amicizia con Colui dal quale sappiamo di essere amati” ( S. Teresa di Gesù ).

Vocazione contemplativa, laica ed apostolica nel costante impegno di integrare questi tre elementi in collaborazione con gli altri due rami della nostra famiglia Teresiana e nel rispetto delle differenze e delle giuste autonomie di ciascuno.”

L’autonomia dell’OCDS, ben intesa, dovrebbe promuovere la maturità della nostra identità laicale nell’Ordine e vivere rapporti fraterni, di collaborazione e di reciproco rispetto” ( P. Saverio Cannistrà, lettera all’OCDS 2020 ).

 Una formazione quindi per laici preparati, maturi, responsabili, propositivi e collaborativi; autonomi in materia di formazione e di governo, in piena appartenenza all’Ordine dei Carmelitani Scalzi con i quali condividono gli stessi beni spirituali, la stessa vocazione alla santità e la stessa missione apostolica.

La nostra Santa Madre Teresa ci insegna l’importanza del mutuo aiuto nel cammino dell’Orazione e il valore dell’amicizia con i fratelli e le sorelle nella comune ricerca di Dio.

Quanto sono importanti per la vita in fraternità le virtù umane di dolcezza, empatia, prudenza, discrezione, semplicità, affabilità, allegria, disponibilità, cercando di camminare nella verità davanti a Dio e agli uomini.

Guardiamo alla beata Vergine Maria, Madre e bellezza del Carmelo, modello di donazione al Regno di Dio che, pur senza capire tutto, conservava ogni cosa nel Suo cuore fino a giungere alla luce della preghiera contemplativa. Continuiamo quindi a far vivere le nostre amate Comunità OCDS per lasciare questo bellissimo dono a chi verrà dopo di noi.

Quanti  "grazie" abbiamo ascoltato in questa giornata! L’esperienza della gratitudine dà grande e profonda gioia. Grazie, Signore, per il dono del Carmelo Secolare!

                                                                                                                  Anna Pesce OCDS Genova

L'intervento della presidente dell'Ocds d'Italia qui

martedì 17 gennaio 2023

Convegno nazionale ocds d'Italia. A luglio ad Ariccia

 Il Coordinamento Interprovinciale OCDS d’Italia – nelle persone di Padre Aldo, Assistente Nazionale OCDS, di Padre Ramiro, Delegato Generale OCDS, di Caterina, Presidente della Provincia Ligure, di Angelo, Presidente della Provincia Lombarda, di Carla, Presidente della Provincia Veneta, di Laura, Presiedente della Provincia del Centro Italia, di Costanza, Presidente della Provincia Napoletana, di Delizia, Presidente del Commissariato di Sicilia e di Linda, Presidente del Coordinamento – è lieto di consegnarvi, dopo un lungo e attento lavoro di organizzazione, il depliant (clicca qui) del Convegno Nazionale OCDS che si svolgerà presso la Casa del Divin Maestro di Ariccia (RM) dal 12 al 15 luglio 2023. 

Come potrete vedere il programma è ricco e molto vario sia per le tematiche trattate che per i Relatori a partire dal nostro Preposito Generale, Padre Miguel Màrquez Calle, che aprirà il Convegno e a seguire, nei giorni successivi, Padre Emilio Martinez OCD, Padre Johannes Gorantla OCD e il nostro Delegato Generale, Padre Ramiro Casale che svolgerà due relazioni.


Non mancheranno momenti ricreativi come la rappresentazione teatrale del giovedì sera che vedrà i ragazzi del Gruppo Giovani Loano 2.0-Paradise way, guidati da Padre Lorenzo Galbiati OCD, impegnati nel mettere in scena una Pia Ricreazione di S. Teresa di Lisieux, ma ascolteremo anche alcune testimonianze molto significative di nostri confratelli e consorelle dell’OCDS delle varie Province d’Italia. Godremo anche della visione di un filmato sulla chiamata alla gioia. Il tutto si svolgerà in una struttura molto accogliente e confortevole, come potrete vedere dalle foto inquadrando con la telecamera del vostro smartphone il Qr code situato accanto alle indicazioni stradali (oppure trovando in internet “Casa del Divin Maestro” di Ariccia). 

La Casa ha ospitato alcune volte anche Papa Francesco e tutta la Curia Romana per gli Esercizi Spirituali. Vivremo questo evento nazionale incontrando tanti fratelli e sorelle dell’OCDS d’Italia in un clima fraterno e gioioso che ci vedrà nuovamente insieme dopo il periodo difficile della pandemia. Certamente non mancheranno le dovute precauzioni e attenzioni igienico-sanitarie sia a livello personale che da parte della struttura stessa. Noi Presidenti Provinciali siamo consapevoli che lo spostamento dalle proprie sedi può comportare un sacrificio sia a livello economico che di forze fisiche soprattutto per coloro che non sono più giovanissimi, ma riteniamo che il sacrificio sarà ricompensato ampiamente da quanto riceveremo da questo Convegno Nazionale in termini di arricchimento spirituale, ma anche umano e fraterno perché relazionarsi con Padri e Secolari di altre Province è sempre una crescita personale e offre un allargamento di visione e di prospettiva rispetto ai propri confini solitamente limitati alla Comunità e Provincia di appartenenza. 

Confidando di potervi trasmettere l’entusiasmo con cui tutti noi abbiamo lavorato per la preparazione di questo Convegno e sperando in una vostra partecipazione numerosa, affidiamo questo importante evento a Santa Teresa di Gesù Bambino di cui quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita (1873) e il 1° centenario della beatificazione (1923). La Sua protezione sia auspicio di buona riuscita a gloria di Dio. Infine vi chiediamo di prepararci fin d’ora a questo Convegno Nazionale recitando personalmente e in Comunità la seguente preghiera che troverete anche come segnalibro nella cartellina che verrà consegnata al momento dell’arrivo: 

A te Signore Gesù
che manifesti il volto del Padre
 facendoti piccolo con i piccoli,
compagno di cammino di ogni uomo,
affidiamo il percorso d
i questo Convegno Nazionale
dell’Ordine Secolare Carmelitano
 L’impegno di ricerca e riflessione
 condivisa alla luce della Tua Parola
e di S. Teresa di Gesù Bambino
ci aiuti a contemplare il tuo Regno
all’opera nella nostra storia.
Insegnaci a trovare anche noi una piccola via
e sull’esempio tuo e della tua Santa Madre
percorriamo le strade del mondo
nell’amore e nell’umiltà,
per essere testimoni credibili e gioiosi
della nostra vocazione nella Chiesa e nel Carmelo.
 

Al saluto fraterno e al ricordo nella preghiera per ciascuno di voi uniamo un sentito grazie al nostro fratello Lorenzo che ha curato con tanto impegno la parte grafica del depliant. 

Il Coordinamento Interprovinciale OCDS d’Italia

P.S. Troverete presto nel nostro blog,
nella colonna a sinistra uno spazio fisso
in cui saranno via via inserite tutte le notizie
utili per parteciparvi.

venerdì 25 ottobre 2019

Ocds e identità carmelitana

Lo scorso settembre si è tenuto un Pellegrinaggio ocds della Provincia Ligure di Loano. All'incontro ha partecipato anche la presidente del Coordinamento interprovinciale.
Pubblichiamo di seguito il link al suo intervento integrale.

Intervento su OCDS e identità carmelitana  fatto dalla presidente dell'Ocds d'Italia Rosa Maria Pellegrino

martedì 20 febbraio 2018

Dalla Sicilia "Briciole di fraternità"

L'Ordine Secolare del Commissariato di Sicilia, con la sua presidente Lucia Muré, pubblica il notiziario "Briciole di fraternità" che potete scaricare e leggere qui.
Intanto ecco il calendario dei suoi prossimi appuntamento

mercoledì 6 dicembre 2017

Le comunità pugliesi e campane riflettono sulla vocazione all'ocds


Il 27 e 28 gennaio prossimi si svolgerà a Bari il congresso regionale dell'ocds guidato da p. Alzinir Debastiani, delegato generale della famiglia del Carmelo Teresiano, lo stesso congresso si sposterà a Maddaloni, per le province della Campania il 3 e 4 febbraio.Tema del Congresso: "Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi. Le Costituzioni riflesso della spiritualità dell'Ordine. Chiamata divina, progetto di vita, fedeltà perseverante al carisma".

lunedì 20 giugno 2016

"Il Carmelo mi ha detto che..." . Lettera agli amici dei frati carmelitani

Grazie all'impegno di Rossana Sabatiello e alla traduzione della Prof. Cristina Consiglio dell'Università di Bari vi proponiamo la Lettera agli amici dei frati carmelitani della Provincia di Avignone-Aquitania.

Cari amici,
la preghiera prolunga l’amicizia con Cristo Gesù nata con la comunione eucaristica: ci permette di gustare Dio, di assaporare la presenza di Colui che già dimora nella nostra anima in virtù del battesimo. Per farsi più vicini all’Amico divino, alcuni di voi desiderano prendere parte alle scuole di preghiera carmelitane, altri le creano nelle loro parrocchie. Per altri ancora questo unico approccio, pur bello e meritevole in sé, non sazia il loro desiderio di Dio. Vogliono di più: desiderano stabilire una comunione più stretta con i loro fratelli carmelitani e con le loro sorelle carmelitane, godere di una parte più grande dei beni spirituali del Carmelo ed essere infine coinvolti in modo più profondo, senza riserve, alla missione della Chiesa nel mondo. Lo Spirito di Gesù Cristo soffia su di loro queste parole: «Maestro buono, cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?» (Lc 18,18) o ancora: «Maestro, dove abiti?» (Gv 1,38).
Il Carmelo ha tre rami e uno di loro, ancora troppo poco conosciuto e tuttavia molto vivo, è probabile possa unire in sé la loro triplice aspirazione e li possa aiutare a rispondere ai richiami insistenti dello Spirito Santo. È il Carmelo secolare, comunemente noto con le sue iniziali: l’O.C.D.S.[1] In queste pagine, attraverso testimonianze e brevi analisi, vogliamo descrivervi le sue caratteristiche principali come farebbero degli amici che testimoniano quanto hanno di più caro e, inoltre, con molta semplicità, offrirvi l’occasione di un primo discernimento.
Amici, «venite (leggete) e vedrete» (cf. Gv 1,39)…
A nome dei membri dell’O.C.D.S. della provincia di Avignone-Aquitania,
Fra Benoit-Marie di Gesù Bambino (Montpellier)

Per leggere il documento clicca qui


[1] Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi (O.C.D.S.), l’antico terz’ordine. 


lunedì 4 aprile 2016

Valeria Carta, una laica carmelitana sulla via della santità - 2

Nell’agosto 1983 Valeria viene trasferita definitivamente a Torreglia in casa del fratello Orlando, da dove può essere trasportata tre volte alla settimana a Padova per la dialisi. La cognata Franca nel frattempo lascia il lavoro per accoglierla a casa come una sorella; sarà come una mamma pronta a prestarle ogni necessaria assistenza.

«Anche nei dolori più lancinanti – testimonia Franca Valeria sapeva sorridere; benché il male fisico segnasse il distacco dalla realtà, Valeria diceva: Dio mi dà tante gioie che mi fanno dimenticare le mie condizioni». «La situazione però peggiorava, le piaghe si ingrandivano sempre più, ci voleva una persona adatta per le medicazioni… Il Signore provvedeva sempre…».

Il 17 ottobre 1983 riceve la Benedizione Apostolica del Papa Giovanni Paolo II.

Ormai il suo mondo terreno scompare dalla sua visione e dai suoi interessi di ogni giorno. La farfalla, che uscì con fatica costante e tenace dall’insignificante crisalide attraverso l’involucro tortuoso delle sofferenze e delle umiliazioni, ha finito di volare e non trova sulla terra oggetto degno della sua attenzione e della sua sosta.
Non le resta che il cielo limpido ed immenso …

Prova momenti di fervore mistico tali da essere spinta ad esprimerli o con riflessioni per tutti o con preghiere composte per categorie particolari o con versi poetici spontanei per additare dal suo lettino bianco la bellezza, la gioia e il valore dell’immolazione personale accanto a quella del divino Crocifisso.

Ed ecco che convinta che la sua missione di “apostola” della sofferenza non si sarebbe conclusa con la morte, promette con il suo amabile sorriso: “Vi scriverò dal cielo”.

Soleva scrivere:
«Ora più che mai capiscoche la vita è un dono immenso, impagabile.E perciò rendo grazie a Dio …Raccogliamo l’invito di amare la vita,perché Cristo con la sua esperienza umana,ci ha fatto capire di amare la vita nella gioia e nel doloreper il suo Amore e per la nostra salvezza».«Leggete queste pagine che indirizzo a voi dal Cielo:capirete meglio che la vita non è nostra, ma di Dio                                                            che non siamo fatti per la terra, ma per il Cielo, dove io vi attendo.»

Valeria amerà molto la spiritualità di Santa Teresa di Gesù Bambino e come lei vivrà la sua sofferenza come attuazione ed espressione di amore. Apprenderà da Teresina che solo amando ci si può identificare fino in fondo con l’amato Crocifisso: «La croce Gesù me l’ha fatta amare con passione».
Anche lei come Teresina con il suo dolore sperimenterà il dolore di Dio e del mondo. Scoprirà la «piccola via», vista come via delle piccole cose o via dei piccoli. Capirà che essere piccoli vuol dire riconoscere il proprio nulla, attendere tutto dal buon Dio come un bambino attende tutto da suo padre, che la «piccola via» non è altro che il totale abbandono di sé al Signore, un consumarsi nel servizio di Dio nel nascondimento e per amore.
Imparerà da Santa Teresa di Gesù Bambino che per giungere all’unione con Dio occorre farsi prendere tra le braccia rendendosi piccoli, ossia, profondamente umili e fiduciosi. Cercare sempre di far piacere al Signore, non lasciandosi sfuggire nessun sacrificio e abbandonarsi a Lui.
Questo – quasi sicuramente – sarà ciò che la nostra sorella carmelitana Valeria riuscirà a mettere in atto nella sua vita di sacrificio e di abbandono in Cristo.
La preghiera diventerà per lei quella che è per Santa Teresa di G.B.: «Uno slancio del cuore, un semplice sguardo rivolto verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova, come nella gioia, qualcosa di grande, di soprannaturale che dilata l’animo ed unisce a Gesù».

Il 13 ottobre 1984 Valeria muore a Torreglia a casa di Orlando il 15 ottobre ci saranno i solenni funerali e sepoltura presso il cimitero di Torreglia.
Le infermiere che la comporranno per la camera ardente, racconteranno che il suo corpo dopo la morte e così la carne sono rimasti come morbidi e naturali: «Con facilità, perciò, le abbiamo fatto indossare il vestito bianco che aveva usato nel 1971 durante l’udienza del Papa Paolo VI. Valeria aveva predetto che quel vestito lo avrebbe indossato il giorno della sua morte.»

La fraternità carmelitana secolare di Venezia scrive:
«Sabato 13 ottobre, la Madonna è venuta a cogliere un fiore della nostra Fraternità per trapiantarlo nelle aiuole del cielo.
VALERIA CARTA s’è incontrata con Gesù che tanto ha amato nella prova di lunghi anni d’una sofferenza inaudita.
Dai 18 ai 43 anni che visse, sofferse una infermità che la tenne legata nel letto, accettando – con una serenità edificante – quanto le chiese il Signore ed offrendo le sue grandi sofferenze fisiche e morali, per la salvezza delle anime e specialmente dei Sacerdoti.
La sua Vestizione e la sua Professione – fin dal 10 aprile 1969 – le diedero una grande gioia di appartenere al Carmelo ed un grande amore per i nostri Santi, specie Santa Teresa di Gesù, san Giovanni della Croce e santa Teresa di Gesù Bambino.
Ebbe sempre un grande desiderio di poter aiutare con la preghiera, con i suoi scritti e con la sua parola cordiale, affettuosa e piena di fede, quanti l’avvicinavano.
Ci lascia in eredità il profumo delle sue virtù, l’incitamento ad imitarla e, tutto questo, con il ricordo del suo sorriso, della sua bontà che non potranno spegnersi.
Signore Dio, grazie di questo dono fatto alla Chiesa… Grazie per averle donato l’intelligenza dei “piccoli del vangelo – i “sapienti” presso di te – per mezzo della quale seppe farti della sua vita una costante serena offerta in unione a Cristo Gesù, sì tanto amato e ricercato specie nell’Eucaristia…
Per questo, o Dio, noi ti lodiamo e ti benediciamo ora e in eterno.
E tu, Valeria, oggi beata tra i santi, prega per noi».
  
Il P. Pietro Zubieta della Casa Generalizia dei Carmelitani Scalzi di Roma il 10.4.1989 risponderà al fratello Orlando: «Caro Signore Orlando, mi è giunto il prezioso volume “Vi scriverò dal cielo”, profilo biografico della sua venerata sorella, e pure consorella del nostro Ordine Secolare, VALERIA CARTA. Volume che Lei ha avuto la grande gentilezza di inviarmi.
La ringrazio veramente. E’ stato un gradito dono pasquale. Scorrendo i cenni biografici e leggendo le annotazioni spirituali prese dalle lettere e dal Diario spirituale di Valeria, si ha l’impressione di incontrarsi con un’anima di una grande tempra interiore. Il dolore, la prova che lascia profondamente segnata dalla Croce del Signore una vita così giovane e radiosa, diviene strumento amoroso del buon Dio che purifica e matura i suoi eletti e rende la loro vita feconda di grazia per se stessi, per i fratelli sofferenti, per la Chiesa. Luminosa, particolarmente, ed edificante, si manifesta la piena e gioiosa conformità di quell’anima tanto bella con la Volontà amorosa del Signore. E quando questa conformità, anche nel dolore straziante, diviene tanto vera e totale, essa appare a noi come una grande luce, capace di guidare tante persone per i cammini misteriosi ma sempre amorosi del Signore. Particolare gioia ho provato nel constatare come l’avvicinamento spirituale ai Santi del Carmelo, e particolarmente alla piccola Teresa di Gesù Bambino, abbia giovato spiritualmente a Valeria nel suo cammino verso l’unione piena col Signore. Senza dire il particolare gaudio provato nel saperla Membro del Carmelo Secolare, e perciò sorella nostra anche con un titolo speciale…».

Con l’augurio di vederla presto sull’altare della gloria e santità.
Angela Parisi, ocds
(2 - fine. La prima parte è stata messa on line il 2 aprile)
       
    
      PREGHIERA per chiedere grazie e la glorificazione di VALERIA
 “O Dio, Padre, Figlio, Spirito Santo, che manifesti la tua divina ed amorosa presenza nella vita dei Santi, accogli questa preghiera che ti rivolgiamo con filiale fiducia.La tua serva umile e fedele, Valeria Carta, sperimentò la povertà della famiglia e la lunga e dolorosissima infermità, come Terziaria Carmelitana, offrendosi vittima per la Madre Chiesa, per i sacerdoti, i missionari, i peccatori. Chiediamo che sia glorificata qui in terra, come la riteniamo già premiata in Cielo.Per la sua intercessione, concedi la grazia che umilmente imploriamo e di cui abbiamo tanto bisogno”. Gloria al Padre... (Con approvazione ecclesiastica, Padova, 7.11.1988. Mons. Magarotto Dott. Alfredo, Vic. Gen.)  

sabato 2 aprile 2016

Valeria Carta. una laica carmelitana sulla strada della santità - 1

Tutti nella Chiesa, proprio perché ne sono membri, ricevono e quindi condividono la comune vocazione alla santità. A pieno titolo, senz’alcuna differenza dagli altri membri della Chiesa, ad essa sono chiamati i fedeli laici…” (Chl 16).


L'Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi già fa menzione della Beata Josefa Naval Girbès nata l’11 dicembre 1820 ad Algemesì in provincia di Valencia (Spagna), la quale fece parte del Terz’Ordine della Vergine del Carmine e di Santa Teresa di Gesù e della Venerabile Anita Cantieri nata a Lucca il 30 marzo 1910 e accolta nel Terz’Ordine Secolare Carmelitano con il nome di Teresa di Gesù Bambino.
Valeria Carta è un’altra figura laica carmelitana a favore della quale è in itinere il processo per la beatificazione, a cura della “Postulazione delle Cause dei Santi” della Diocesi di Padova (Postulante è Mons. Pietro Brazzale).
Valeria, grazie all'esempio di Santa Teresa di Gesù Bambino, imparerà il vero spirito missionario: «Anch’io voglio essere una piccola missionaria per offrire la mia sofferenza per i fratelli Ministri della Madre Chiesa, così la mia debolezza umana non sarà insopportabile, ma sopportabile…». 
Con coraggio affermerà: “diventando terziaria carmelitana sarò sposa di Cristo Eucaristia», «Le mie piaghe non sono più piaghe, ma gioie!». 
Attraverso questo breve profilo cerchiamo di vedere insieme come il suo essere carmelitana secolare abbia rappresentato per lei un vero impegno di vita. E per noi una grande testimonianza.


Chi entra nel Cimitero di Torreglia in provincia di Padova e si accosta alla sua tomba rimane colpito dalla frase “VI SCRIVERO’ DAL CIELO”, scritta sul libro marmoreo adagiato alla sua lapide. Le parole sembrano quelle di una lusinghiera promessa, quasi a volere garantire che continuerà a scrivere numerose lettere così come aveva fatto durante i suoi lunghi anni di sofferenza… E’ una promessa viva e vera che Valeria farà ai suoi familiari, ai suoi amici e ai sofferenti come lei ai quali in vita ha saputo dare un sorriso, e un conforto pur nella sua lunga e dolorosa malattia.


La sua esistenza terrena dura 43 anni, dal 1941 al 1984, dei quali 25 trascorsi nella sofferenza, tra il letto e la carrozzella, paralizzata agli arti inferiori, sottoposta a numerosi interventi e a ininterrotte cure in vari Ospedali ed Istituti. Con la grazia di Dio, riesce ad accettare progressivamente il disegno divino circa la sua vita, trova, quindi, la forza di volontà di rendersi utile al prossimo, scrivendo lettere (circa 500) a molte persone laiche e religiose, inferme e sane, per confortarle, incoraggiarle, consigliarle, diventando loro confidente e quasi guida spirituale.

Valeria nasce a Torreglia (Padova) il 4 ottobre 1941 in sana e robusta costituzione.
 Il 6 giugno 1948 fa la Prima Comunione ed il 6 luglio dello stesso anno la Cresima. A 12 anni comincia a prestare servizio come domestica presso famiglie agiate. Il 12 febbraio 1960 viene ricoverata all’Ospedale civile di Padova. Diagnosi: mielite trasversa. Si tratta di una grave malattia al midollo spinale.
Questa sarà una data che per Valeria resterà indimenticabile e ogni anno sarà ricordata nella sua corrispondenza, prima con accenti di amara tristezza, poi con crescente abbandono in Dio e sentimenti di riconoscenza.
Intuisce la gravità del male dagli atteggiamenti dei medici e dalla preoccupazione dei familiari. Avverte la distruzione dei suoi sogni più cari, ed ha, come è naturale, momenti di reazione e gemiti di disperazione.
     Racconta una signora che la vide in quella occasione: «chi avrebbe pensato nel vederla così bella, nel fiore dei suoi diciotto anni e mezzo, che un morbo così crudele dovesse colpirla».
Franca, la cognata ricorda: «Quando mi sposai, Valeria aveva 18 anni e mi aiutò molto ad organizzare il matrimonio; ma alcuni mesi dopo, la grave malattia la colpì», «Valeria era una bella ragazza di una bellezza diciamo “rara”. Alta un metro e settanta, molto ambiziosa, ma con dei buoni principi, con un cuore d’oro, con un fare ingenuo come una bambina».
 È costretta a riposare su un materasso ad acqua. Nel luglio del 1961 fa il primo pellegrinaggio a Lourdes, accompagnata dal Fratello Rodolfo, religioso guanelliano e dalla sorella Fidelia.

Il Cappellano del policlinico di Abano, Don Marcello Pulze, scriverà:
«Ho conosciuto Valeria nel maggio 1963; la ricordo triste. Era bella, snella, nel fiore della gioventù, bloccata, incapace di muoversi, bisognosa di altri, umiliata nella sua esuberanza giovanile, perciò triste, e non nascondeva la ribellione alla sua cattiva sorte. Quando la vidi in Casa di cura di Abano, umanamente sentii un senso di compassione; quando la udii parlare e raccontare il suo caso, spiritualmente ebbi un sentimento di comprensione. Non mi meravigliava la sua ribellione, capivo la sua tristezza e non avrei pensato che un giorno quell’amara tristezza si sarebbe cambiata in gioia, in dolcezza, in sorriso, in carica di conforto e di luce per chi, a prima vista, poteva solo compassionarla… E mentre noi, piccoli uomini, alla luce della scienza medica, aspettavamo la fine, il Signore, alla luce della fede, aveva progetti di vita, di grazia, di ricchezza spirituale, di gloria…».

Nel 1968 viene ricoverata a Padova presso la Clinica Dermatologica per «trapianto in regione sacrale». 

Il 10 ottobre 1969 entra nel Terz’Ordine Carmelitano Teresiano Secolare di Venezia con la cerimonia della Vestizione, prendendo il nome di Suor Imelda dell’Eucaristia. Qualche anno dopo il Padre Francesco Cellerino, Carmelitano Scalzo, le suggerisce di chiamarsi «Suor Valeria dello Spirito Santo».
 Il 10 novembre 1970 emette la professione della Regola del Terz’Ordine Carmelitano (lei viveva già con il cuore nel Carmelo: le piaceva quella vita).
Parlerà spesso della Madonna del Carmelo, avrà contatti sempre più frequenti con le Suore Carmelitane. Intanto continua i suoi pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto, ma anche il suo calvario fra ospedali e cliniche varie.

Conosce la signorina Marisa Cozzi di Venezia e stringe con lei una profonda amicizia. Valeria vuole approfittare delle sue visite settimanali non solo per mettere un po’ di ordine in se stessa e nella sua stanza, ma per esercitarsi nella lingua italiana. Marisa accetta e per alcuni anni (1971-1975) assegna dei temi alla sua cara “allieva” adatti alla sua capacità e formazione spirituale, che poi correggerà, sottolineando gli errori di ortografia, di sintassi e di espressione.
Nei suoi scritti si noterà un progressivo perfezionamento dell’espressione, nel contenuto, frutto senza dubbio delle istruzioni e delle correzioni ricevute dall’amica “maestra”, Marisa Cozzi, ma anche della sua costante lettura e riflessione.
Scriverà con spontaneità e semplicità soltanto per comunicare al prossimo “infermo, sofferente, povero e umile” i propri sentimenti, le proprie idee, senza la pretesa di comporre un’opera letteraria.

“I suoi pensieri – scrive Padre Aniceto Martini – sono come i fiori sbocciati spontaneamente nel suo animo coltivato dal Giardiniere Divino nelle circostanze diverse della sua tormentata esistenza”.
Dal 1971 al 1979 tiene il suo Diario Spirituale in 173 fogli per illuminarci intorno alla scoperta della vita interiore, intensamente vissuta come fedele Terziaria Carmelitana, fino ad offrire tutta se stessa nel sacrificio quotidiano per la salvezza dell’anima propria e dei fratelli infermi, a sostegno dei sacerdoti, dei missionari, delle anime consacrate, della santa Madre Chiesa, secondo l’esempio delle sue sante predilette: Santa Teresa di Gesù e Santa Teresa di Gesù Bambino.

Lei stessa sottolinea: «Non vorrei fare una storia della mia vita, scrivere cioè una specie di memoriale in base alla mia esperienza ospedaliera; vorrei invece raccontare, dire, far capire l’ebbrezza della vita vera: la scoperta di una vita interiore, la messa a punto di un’esistenza, la serenità, la gioia di saper vivere nel proprio sacrificio».
Trascorrerà tanto tempo presso l’Istituto “Carlo Steeb” degli Alberoni di Venezia. Ormai da tempo si è abituata a pregare sempre, dovunque, per ogni circostanza, lieta o dolorosa che sia: preghiera di abbandono in Cristo, di ringraziamento per i benefici ricevuti, di pentimento per eventuali mancanze di implorazione di aiuto, forse più per gli altri che per se stessa.

Il 26 agosto 1978 tutto il mondo cattolico è in festa per la elezione del nuovo Pontefice Giovanni Paolo I nella persona del Cardinale Patriarca di Venezia, Albino Luciani. E’ una festa anche per Valeria, che scriverà: «ho sentito in me una grande gioia meravigliosa da renderne lode al Signore per il suo nuovo Vicario. Mi ha tanto colpito quando era cardinale per la sua umiltà e semplicitàIl Signore ferma la sua preferenza sull’umiltà e semplicità del credente. A me fece capire di fare mie queste virtù. Ho conosciuto personalmente il nuovo Papa…». E quando morirà, di lui scriverà: «Ho accolto la notizia della morte del nuovo Papa con mal di cuore …».

Diverse volte visiterà il monastero carmelitano “Sacro Cuore” di Monselice, in compagnia delle sue amiche Marisa e Daniela, dove incontrerà Suor Emanuela da Rold, figlia della signora Teresa da Rold, Priora delle Terziarie Carmelitane di Venezia: «Mentre si parlava in quel luogo così unico, vivo e silenzioso, ci sembrava di vederci unite con il Signore…».   

Angela Parisi, ocds (1- continua)

lunedì 28 marzo 2016

Il P. Generale risponde ai nostri quesiti

Ai cari Confratelli dell'Ordine Secolare,Provinciali OCD, Delegati provinciali e Assistenti dell'OCDS
di p. Saverio Cannistrà
La pace e la gioia del Cristo Risorto sia con tutti voi!
Mi rivolgo a voi con fraterno affetto, in questo giorno di Pasqua, giorno della vittoria dell'amore di Dio Padre, il quale "nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva" (1 Pt 1,3).
Nel maggio dell'anno scorso, come sapete, si è tenutoad Avila il nostro Capitolo Generale, a cui l'OCDS ha partecipato con alcuni rappresentanti e con le vostre risposte al questionario inviato dalla Segretaria Generale dell'OCDS nel settembre del 2014. Voglio innanzitutto ringraziarvi per le espressioni di gratitudine e le preghiere, come pure per i suggerimenti indirizzati ai Capitolari.
Con questa lettera (clicca)   vorrei approfondire alcune delle questioni sollevate nelle vostre risposte e presentare qualche suggerimento, dal momento che durante il Capitolo non abbiamo avuto il tempo necessario per discuterle e darvi un riscontro.

mercoledì 9 marzo 2016

Fare comunità, essere comunità

Si concluso domenica 6 marzo  ad Arcetri d il ritiro spirituale dell'Ocds Toscano. Titolo delle tre giornate di silenzio e meditazione: "In comunione, nella Misericordia della SS. Trinità". Relatore p. Alzinir Debastiani, Delegato Generale Ocds che ha proposto quattro intense meditazioni con un approfondimento dell'art. 24 delle Costituzioni del Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi.
Apertosi con la meditazione personale silenziosa e la verifica del proprio rapporto personale con Dio, il momento degli esercizi è andato avanti con una riflessione sul "Dono della persona e della comunità"; una riflessione sulla costruzione della comunità secondo il carisma teresiano


Le 4 meditazioni degli Esercizi                                              Schema della Veglia


Per una cronaca dettagliata vedere qui

domenica 6 marzo 2016

ARCETRI. In comunione, nella Misericordia della SS. Trinità

Si è svolto ad Arcetri dal 4 al 6 marzo il ritiro spirituale dell'Ocds Toscano: "In comunione, nella Misericordia della SS. Trinità". Relatore p. Alzinir Debastiani, Delegato Generale Ocds.
Apertosi con la meditazione personale silenziosa e la verifica del proprio rapporto personale con Dio, il momento degli esercizi è andato avanti con una riflessione sul "Dono della persona e della comunità"; una riflessione sulla costruzione della comunità secondo il carisma teresiano. Domenica, giorno conclusivo è stato una giornata di preghiera e condivisione




giovedì 18 settembre 2014

Chiamati a collaborare per crescere insieme

Tutte le fraternità d'Italia sono invitate a rispondere ai quesiti inviatici da p. Alzinir Debastiani, nostro Delegato Generale, che saranno oggetto di una relazione al prossimo Capitolo Generale che si terrà ad Avila.  Per leggere il suo messaggio integralmente clicca qui

giovedì 11 settembre 2014

Consiglio plenario della Provincia Napoletana



     Parteciperà anche l'Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi della Provincia Napoletana al primo Consiglio plenario della nostra Provincia che si terrà presso il Centro di spiritualità SS.ma Annunziata, in Maddaloni (CE), venerdì 26 Settembre 2014, dalle ore 16.00 alle 19.30. L'evento è importante innanzitutto per fare il punto sul lavoro delle Commissioni per il Centenario di Santa Teresa di Gesù e  presentare il programma; distribuire il materiale didattico e liturgico già approntato e condividere una prima riflessione su questo evento di grazia rispetto alle iniziative delle singole comunità e a quelle della comunità provinciale.
Al Consiglio plenario straordinario sono invitati tutti i Religiosi della Provincia, gli Istituti aggregati all’Ordine presenti sul territorio provinciale, il Consiglio provinciale e le Fraternità dell’OCDS, alcuni rappresentanti pastorali della nostra parrocchia di Bari, del Santuario di Brindisi e delle nostre Rettorie.