domenica 21 gennaio 2018

Chiamati perché amati

Meditiamo con p. Raimondo Amistadi ocd

“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù” (E.G.1)
Accade anche oggi.
E’ domenica, la pasqua settimanale, che ci permette di sottolineare, ancora una volta, la presenza risorta di Gesù, sempre nostro contemporaneo secondo la sua promessa contenuta nell’ultimo versetto del vangelo di Matteo: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi.”
Con diverse sollecitazioni, la PAROLA che la chiesa ci offre nell’eucarestia di oggi, ha il compito di risvegliare e di dare solido sostegno al cammino della nostra vita di credenti affascinati dalla parola e dalla persona del Figlio di Dio fattosi uomo.
La prima cosa che ci viene  evocata è la nostra vita  “come cammino”, del resto nei primi decenni di cristianesimo, la vita dei cristiani  era chiamata proprio “ la via”. Giona nella prima lettura dice di se stesso che “ si alzò..., andò…, percorse  la città di Ninive…,” predicando e chiedendo  la conversione della città.  Invito alla conversione, cioè al rinnovamento dello stile di vita che da Giona arriva  a ciascuno di noi, riprendendo in modo particolare le parole di Gesù  nel testo di oggi:” Il tempo  è compiuto e il regno dei cieli è vicino, convertitevi e credete al vangelo”.
Nella seconda lettura, Paolo ci ricorda – se ce ne fosse bisogno,  a noi che con gli anni andiamo avanti alla grande –che “questo mondo passa” , che la scena/il teatro della nostra vita va alla fine e quindi conviene cercare  l’essenziale.  Pensandoci un po’, è la realtà e l’esperienza di noi tutti che ripetiamo spesso le parole di Teresa di Gesù:” Tutto passa, Dio solo resta”..
Poi come terza pista molto importante il vangelo di oggi che racconta l’esemplarità di quello che è capitato a quei pescatori del  lago di Galilea  e che con modalità diverse e anche impreviste accade anche oggi.  Nel suo continuo camminare per incontrare la gente più bisognosa e per annunciare  il Regno  di Dio nei villaggi della Galilea, Gesù vede (lo afferma per due volte l’evangelista Marco –vide!!-) 2 coppie di fratelli: Andrea e Pietro, Giacomo e Giovanni, e li chiama. Questi primi 4 apostoli lasciano barca, reti pesci e famiglia, e vanno dietro a questo affascinante camminatore, che da provetti pescatori di pesci  lacustri diventeranno abili pescatori di uomini
Se  è vero che il Signore è con noi fino alla fine dei tempi, allora è  pure  contemporaneo alla nostra storia di oggi, è con noi come 2000 anni fa, fa strada, cammina col nostro passo. A me personalmente e a chissà a quanti altri, immagino a tutti i battezzati, questa vicenda di incontro e di chiamata  si è verificata, ovviamente, con caratteristiche tutte personali.
In questo 2018, chi scrive queste  righe, avrà la grazia di 50 anni di sacerdozio, a cominciare da quel freddo e nebbioso dicembre del 1968, a Brescia.  Un cammino cominciato nel 1952, avevo allora 9 anni, con papà e mamma e le sorelle raccoglievo le patate da un nostro campo, ammucchiavo il fieno che papà aveva segato di buon mattino, portavo tante volte le tre mucche e una pecora al pascolo nei boschi circostanti.  E’ passato un frate  carmelitano ( adesso che mi ricordo c’era vicino anche un laghetto come ai tempi di Gesù in Galilea!!) pieno di fascino nella sua persona e nel suo modo di parlare. Mi ha visto, mi ha chiamato, mi ha parlato di mondo missionario…, e io ho seguito le sue orme: Un fatto nella sua diversità e distanza di anni molto simile a quello narrato oggi dal vangelo. Per davvero,come afferma papa Francesco:”La  gioia del vangelo  riempie…”.
Concludendo ci  possiamo ricordare alcune parole della PAROLA di oggi:
   = Il tempo  è compiuto e il regno di Dio è vicino….”                   
=   Credere e cambiare vita.
  =La vita è un cammino….
“E… passa la scena/il teatro di questo mondo” ===. TUTTO PASSA DIO SOLO  RESTA
.=Gesù camminando lungo il lago….  “vide,..chiamò.., vi farò.., i 4 lasciando tutto,lo seguirono..