martedì 3 giugno 2025

Scuola di formazione: "Il senso di appartenenza all'Ocds"

 

Cominciamo a pubblicare da oggi, via via che i relatori ci inviano il testo delle loro relazioni, gli interventi che lo scorso 31 maggio hanno animato la tavola rotonda della Scuola laboratorio di formazione per i formatori. Un'esperienza vissuta guidati dalla Grazia, dai presidenti e formatori dell'Ocds d'Italia, da p Aldo Formentin e p. Fausto Lincio. A questa tavola rotonda, come ha sottolineato la presidente nazionale ocds Teodolinda Levi, era stato invitato a partecipare p. Saverio Cannistrà, dall'11 maggio scorso alla guida della Diocesi di Pisa. E proprio da lui è giunto il suggerimento di essere noi laici a confrontarci e dare un forte segnale nel nostro impegno nella formazione e nella capacità d'interagire fra di noi. Al termine dell'incontro c'è stato il saluto di p. Aldo Formentin, sempre puntuale e di sostegno.


La presidente Linda Levi ha aperto la serie di interventi con una riflessione sul senso di appartenenza all'Ocds.

È un tema fondamentale quello dell’appartenenza e per questo motivo è necessario capirne il senso e coglierne i principi su cui si fonda,  ha detto Linda, spiegando che  Appartenere significa “essere parte” di qualcosa. Possiamo nella nostra vita avere tante appartenenze: apparteniamo infatti ad una famiglia, ad una Nazione, ad una classe sociale, ad una categoria professionale, ad una Parrocchia, ad un gruppo di preghiera, ad un’associazione o movimento e via di seguito. Tutte queste appartenenze incidono sulla nostra vita fin dai primi anni e contribuiscono a costruire la nostra storia, la nostra identità personale. Fra queste appartenenze però si crea una gerarchia: alcune sono riferimenti essenziali più importanti di altri come per esempio la propria famiglia di origine. Nel percorso della vita però si affiancano anche altre appartenenze scelte liberamente e che completano la formazione della persona. Il card. Ballestrero parla di preferenze interiori e scelte intime che egli definisce una “patria dello Spirito”. Il Carmelo è proprio una di queste in cui trovare “ispirazione, nutrimento e vita”. Noi che siamo qui questa sera abbiamo trovato nel Carmelo la nostra casa spirituale e ad essa ci siamo legati con una Promessa attraverso la quale siamo diventati parte dell’Ordine, apparteniamo alla Famiglia Carmelitana. Padre Deeney nel testo che abbiamo recentemente tradotto in italiano scrive a pag. 26: «Il Secolare appartiene all’Ordine […] con ciò voglio dire che esiste una nuova identità, uno sviluppo dell’identità battesimale, che diventa un punto di riferimento necessario […]. In effetti chi si dona al Carmelo nell’Ordine Secolare scopre che il Carmelo è divenuto essenziale alla propria identità di cattolico». Ma questa appartenenza comporta un impegno e una responsabilità che, lungi dall’essere un peso, diventano un motivo di crescita umana e spirituale se viene vissuta nell’amore. Più si ama più si appartiene!

Cliccando sul link é possibile scaricare la relazione integrale:  Il senso dell’appartenenza all’OCDS