Assistente Spirituale della Comunità OCDS di Anzio (RM)
La Pentecoste, ossia il 50⁰ giorno dopo Pasqua, ricorda la
discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, riuniti in preghiera con Maria nel
Cenacolo di Gerusalemme. Questa festa celebra ed esprime almeno tre verità, già
avvenute, ora attuali e sempre dinamiche nel tempo: La discesa dello Spirito
Santo, la salvezza dell’uomo realizzata dalla Trinità e l’inizio della Missione
della Chiesa nel mondo.
Gli Atti degli Apostoli (2,1-11) descrivono il fatto, l’evento
della venuta della terza persona divina,
con segni, fragore, vento impetuoso e
fiamme di fuoco, ben visibili a tutti, con la recezione dello Spirito Santo.
Egli trasforma, cambia e dà sicurezza, infondendo nei presenti il dono delle
lingue. Così la Epifania di Dio, uno e trino è completata; Dio Padre vuole la
salvezza dell’uomo, Dio Figlio la realizza, con la sua Passione, morte e risurrezione
e lo Spirito Santo l’applica agli uomini di ogni luogo e tempo.
Con la Pentecoste è
nata la Chiesa, popolo di Dio in cammino, fondata sulla Parola Dio e sui
sacramenti, scaturita dalla signoria del Signore, adunata in assemblea di preghiera,
di ascolto e di servizio; Essa è fedele al comando di Gesù: fate questo in memoria
di me, ed attualizza l’opera Trinitaria
nella preghiera eucaristica della Messa : “ Padre veramente santo, fonte di
ogni santità, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito perché
diventino per noi il corpo e il sangue di Gesù Cristo nostro Signore” (IIᵅ Preghiera Eucaristica).
L’inno o la sequenza allo Spirito Santo, cantato nella
solennità della Pentecoste e lodevolmente
per tutto l’anno liturgico, sintetizza bene l’evento pentecostale: la
venuta dello Spirito Santo, la sua natura divina, consolatore, ospite e
avvocato e la sua dinamica applicativa: nella fatica risposo, nella calura
riparo, nel pianto conforto, con successive azioni di accompagnamento: lava, piega, scalda i
cuori dell’uomo vecchio e riversa i 7 santi doni ai credenti, insieme alle virtù
e al premio di una morte santa e della gioia eterna.
Nel mistero
della Pentecoste c’è tutto il progetto salvifico condensato in tre parole: il già
della salvezza operata, l’ora –adesso
della sua applicazione a tutti gli uomini e il non ancora della parusia nell’ aldilà.
Il Metropolita Ortodosso Hazin già nel 1968 descriveva con marcati
colori le differenze evidenti della Chiesa prima e dopo la Pentecoste:
Senza lo Spirito Santo infatti:
“Dio è lontano, Gesù Cristo resta nel passato, il Vangelo è
lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità un
dominazione; la missione una propaganda, il culto un’evocazione, l’agire cristiano
una morale da schiavi “.
Dopo la
venuta e l’effusione dello Spirito Santo:
“Il cosmo si solleva e geme nelle doglie del Regno, il Cristo
risuscitato è presente, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa significa
comunione Trinitaria, l’autorità è servizio liberatore, la Missione è
Pentecoste, la Liturgia è memoriale e anticipazione, l’agire umano è
deificato”.
Penso che tutta l’azione pastorale e provvidenziale di Papa
Francesco abbia questa novità profetica, di semplicità evangelica e di
rinnovamento globale nello Spirito Santo della Chiesa e della intera
umanità. Al n. 97 della Esortazione Apostolica
Evangelii Gaudium, il papa scrive:
“Dio ci liberi da una Chiesa mondana
sotto drappeggi spirituali e pastorali! Questa mondanità asfissiante si sana
assaporando l’aria pura dello Spirito Santo, che ci libera dal rimanere centrati in noi
stessi, nascosti in un’apparenza religiosa vuota di Dio. Non lasciamoci rubare
il Vangelo”.
Con
queste stesse parole, auguriamo a tutti gli uomini, alla Chiesa e al Carmelo, in
questa Solennità dell’anno Giubilare della Misericordia 2016, di poter
respirare l’aria primaverile della Pentecoste con gioia cristiana e serenità
della vita.
Anzio 24
aprile 2016
Padre
Orlando Pietrobono, ocd