martedì 12 luglio 2022

GIORNATA DI FRATERNITA’ CARMELITANA DI SICILIA

 Giorno 12 giugno, solennità della SS. Trinità, si è tenuta presso il convento “S. Giovanni della Croce” dei Carmelitani Scalzi di Trappeto (CT) la Giornata di Fraternità carmelitana che ha visto riuniti, in vario modo, i Laici dell’OCDS di Sicilia, i Padri e le Monache del vicino monastero “Madonna di Fatima”.

Continuando il cammino tracciato nel corso delle visite fraterne, “Camminiamo insieme verso l’unità”, il Consiglio Provinciale ha voluto questo momento di comunità in presenza, a conclusione dell’anno sociale, per rinsaldare i vincoli di fratellanza e sottolineare quella unità vocazionale che contraddistingue l’Ordine Carmelitano, come ha sottolineato nel suo messaggio di apertura la Presidente Provinciale OCDS Delizia Amaradio, assente per motivi di salute, “uniti dalla stessa vocazione al Carmelo, dalla stessa aspirazione a servire il Signore, nell’oggi della storia” (Presentazione Dichiarazione Carismatica).


Nella prima parte della giornata, il Commissario dell’OCD di Sicilia, p. Paolo Pietra, è intervenuto con una riflessione su “Cristo, Maestro di orazione nel Cammino di Perfezione”, a conclusione dello studio del libro della Santa Madre fatto nelle nostre comunità durante quest’anno.

P. Paolo, facendo riferimento al pensiero di Edith Stein sulla formazione in cui l’azione del maestro è quella di “dare forma” all’educando, traccia un quadro sulla formazione del cristiano che ha il suo fulcro in Cristo, vero Maestro dell’anima, Colui che vive dentro di noi, ci ama e ci modella, come afferma s. Teresa nel Cammino di Perfezione, per essere conformi a Lui. Si è soffermato sul lavoro che ha caratterizzato la formazione permanente nelle nostre comunità, sottolineando che il Cammino indica la pedagogia di Gesù per portare le anime alla preghiera, lasciandosi modellare da Lui. Ha quindi evidenziato come noi giungiamo alla conoscenza di Cristo attraverso la sua Umanità: è Cristo che svela i misteri all’anima, è Lui che “parla al nostro cuore, anche se noi non lo udiamo” Dobbiamo quindi rimanere presso questo Maestro: è Gesù che svela i misteri all’anima, Egli è nello stesso tempo l’oggetto e il Maestro di questo magistero, in un rapporto di relazione con la ss. Trinità che è stata impressa nel nostro cuore.

All’intervento è seguita la condivisione comunitaria e la Celebrazione Eucaristica.

Dopo il pranzo, consumato con fraterna convivialità nel boschetto del convento, ci siamo spostati presso il Monastero “Madonna di Fatima”, a s. Agata li Battiti (CT), per la recita comunitaria dell’Ora Nona con le Carmelitane Scalze, seguita dall’incontro in parlatorio. Questo momento di fraternità con le nostre sorelle monache si pone nel solco di quella iniziativa che era stata avviata dal Consiglio Provinciale OCDS nel precedente triennio: incontrare le varie comunità di Carmelitane Scalze di Sicilia per rinsaldare il legame di famiglia che ci unisce, mettendo a disposizione - come indicato nella Dichiarazione Carismatica, 44 – “le ricchezze della propria vita, pronti ad accogliere la testimonianza e l’insegnamento che viene dagli altri per aiutarci a vicenda nella fedeltà rinnovata della vocazione ricevuta”.




Sr. Agata di S. Giuseppe, a nome della comunità religiosa, prendendo spunto dall’odierna solennità, ha presentato una riflessione sul mistero della Trinità, attraverso la carità che ha infiammato i nostri Santi, e come questo mistero riempie e trasforma la vita di ogni creatura chiamata da Dio ad una specifica vocazione. Facendo riferimento alla fiaba della piccola fiammiferaia, ha evidenziato che noi siamo come piccoli fiammiferai: cerchiamo di utilizzare i “fiammiferi” che il Signore ci offre nella nostra giornata (gioie, dolori, preoccupazioni, dubbi nella fede, prove ecc.), e quando li accendiamo alla fiamma della SS. Trinità veniamo avvolti da questa fiamma che arde nel nostro cuore. Sr. Agata conclude con una riflessione personale: spesso, in ambito monastico o religioso, il termine “secolo” assume un’accezione negativa, eppure, recitando il “Gloria al Padre”, e soffermandosi sull’espressione “nei secoli dei secoli”, ha riflettuto che “il secolo” non è qualcosa di negativo, ma indica il tempo in cui entreremo nella Trinità a misura dei nostri piccoli atti di amore. E il nostro passaggio nella Trinità è la nostra Pasqua.

Per l’Ordine Secolare, Salvuccia Raniolo, della comunità OCDS di Ragusa, ha presentato la sua testimonianza di chiamata al Carmelo che ha orientato tutta la sua vita di sposa, di madre, incentrandola su Cristo e facendole sperimentare la Sua grande misericordia. ”Come spugne siamo immersi nell’oceano infinito dell’amore di Dio”: questa frase di un padre carmelitano la colpì tanto da farla accostare alla spiritualità carmelitana e l’esperienza della vocazione al Carmelo Secolare ha trasformato e trasforma la sua vita.

Ringraziamo il Signore per il dono di questa giornata di fraternità e di gioia della famiglia carmelitana augurandoci di ripeterla ancora in futuro. Il Carmelo, la Chiesa, l’ambiente sociale in cui viviamo ci invitano a camminare sulla stessa strada, ad essere compagni di viaggio che camminano fianco a fianco, testimoni autentici della misericordia di Dio.   g.s.