ESERCIZI
SPIRITUALI OCDS – CAPRAROLA 24 – 28 GIUGNO 2014
S. TERESA D’
AVILA: DONNA, SCRITTRICE, FONDATRICE, MAESTRA DI PREGHIERA
Gli Esercizi Spirituali per i
membri delle Fraternità OCDS del territorio Romano, hanno avuto luogo dal 24 al
28 giugno 2014 nella “CASA S.TERESA” dei Religiosi Carmelitani Scalzi di
Caprarola (VT). Predicatore ed animatore
degli Esercizi è stato Padre Eduardo Sanz de Miguel OCD, il quale,
in linea con il tempo di preparazione alla Nascita della nostra S. Madre Teresa
che stiamo vivendo, ha scelto di trattare il seguente tema: TERESA DI GESU’: DONNA, SCRITTRICE, FONDATRICE,
MAESTRA D’ORAZIONE. Dopo una reciproca presentazione dei partecipanti in
sala conferenze, gli Esercizi hanno avuto inizio nel raccoglimento
dell’artistica Chiesa annessa al locale convento, con una Santa Messa celebrata in ricorrenza della Natività di San Giovanni Battista. Padre Eduardo, nel commentare l’odierna
liturgia, ha sottolineato quanto essa si presti a favorire la nostra personale conversione e la nostra
crescita nella vita interiore, donandoci la consapevolezza che in Giovanni si
manifesta il mistero della grazia di Dio, infinitamente più grande e più forte
di ogni peccato. Con riferimento alle
origini ed al carisma del nostro Ordine, ha accostato, la figura del S.
Precursore a quella del grande Profeta Elia, modello dei nostri primi Religiosi
sul Monte Carmelo, per l’ardore del suo zelo e la sua fede nella presenza di
Dio: “Vive il Signore alla cui presenza
io sto” (1 Re 17,1). Per coinvolgere in modo più diretto i partecipanti al
corso di Esercizi, P. Eduardo ha donato a tutti, come sussidio personale, un’interessante
dispensa su S. Teresa di Gesù, da lui appositamente predisposta e scritta in
modo chiaro, documentato ed accessibile. Egli, poi, nel presentare gli
argomenti delle sue conferenze del mattino e del pomeriggio, ha favorito la
partecipazione attiva dei presenti,
affidando, a turno, a ciascuno la lettura di un brano scelto della dispensa
suddetta.
S.
Teresa di Gesù: Donna
S. Teresa di Gesù nacque ad Avila
(nella Castiglia-Spagna),alle 5 del
mattino del mercoledì 28 marzo 1515 da Don Alonso Sanchez de Cepeda e da Donna
Beatrice de Ahumada. La sua era una famiglia benestante con riconoscimento
sociale della “honra” (onore), dotata
di sani principi religiosi e ricca di figli, come Ella stessa ci ricorda: “Eravamo tre sorelle e nove fratelli; io ero
la più amata da mio padre” (Vita 1, 3). Vissuta in un’epoca dominata da
uomini, in cui la donna era altamente discriminata, Teresa non ne subì i
condizionamenti e nella ferma convinzione che una donna ha per natura le stesse
capacità di un uomo, ne difese i diritti ad autogestirsi e formarsi, a decidere
per se stessa, ad avere il proprio spazio di libertà personale. Dotata di
un’eccezionale intelligenza intuitiva e vivace, di una intrepida volontà e di
un carattere aperto e comunicativo, Ella stessa, senza falsa umiltà, riconosce
che “le doti di natura di cui Dio mi
aveva favorito erano molte” (Vita 1, 8) e, con grande generosità, le mette
totalmente a servizio della Chiesa e del suo prossimo. Sin da piccola fu amante della lettura,
leggeva le vite dei santi ed in seguito fu così
attratta dai libri di cavalleria fino al punto, come Ella confessa “che se non avevo tra le mani un nuovo libro
non mi pareva di essere contenta” (Vita 2, 1). Rimasta orfana di madre a 12
anni, Teresa si portò, afflitta e piena di dolore, ai piedi della statua della
Madonna per chiedere alla B. V. Maria di farle da madre. Senza attendere il
consenso del padre, che successivamente le fu poi concesso, il 2 novembre 1536,
di buon mattino accompagnata da un fratello, uscì di casa per entrare nel
Monastero Carmelitano dell’Incarnazione di Avila dove, un anno dopo con gioia
emise i suoi voti religiosi. Superata
per intercessione di S. Giuseppe una grave malattia che l’aveva portata
sull’orlo della tomba, pur continuando sempre a praticare l’orazione, vi
condusse una vita meno intensa spiritualmente fino ad un giorno di quaresima
del 1554, quando dinanzi ad una statua dell’”Ecce Homo” restò così addolorata, da decidere di convertirsi e di
dare una svolta definitiva alla sua vita.
Quel momento segnò l’inizio di un cammino duro ed instancabile verso la perfezione ed il Signore
cominciò a favorirla di grazie straordinarie che la spinsero a chieder
consiglio ai più dotti teologi e prelati della sua epoca. I numerosi ostacoli
incontrati, non la distolsero dal portare avanti il suo progetto di rinnovare la vita religiosa traendo
ispirazione dalla Regola primitiva del Carmelo. Così, il 24 agosto 1562, ottenuta
l’autorizzazione del vescovo di Avila Don
Alvaro de Mendoza, poté erigere il suo primo monastero Carmelitano Scalzo dedicato al gloriosissimo Padre “San Giuseppe”, di cui era molto devota. Nel corso degli anni che seguirono,
fino al momento della sua morte avvenuta ad Alba de Tormes nel 1582, a quella
sua prima fondazione ne seguirono altre sedici di monache e quattordici di
frati. Se consideriamo l’epoca in cui visse, S. Teresa è da considerarsi
veramente una donna eccezionale per la sua forza di volontà, per il suo
carattere affabile, per la sua capacità di dialogare e di instaurare serene ed
amichevoli relazioni con tutti e non a torto è stato affermato da chi la
conobbe che “nessuno conversò con lei che
non ne restasse affascinato”. Per il
coraggio delle sue scelte e la sua determinazione nel portare a compimento i
progetti che il Signore le ispirava, venne definita una “DONNA VIRILE”, perché dotata di qualità che si attribuiscono
generalmente solo ad un uomo. Ella, che sempre si gloriava di essere “Figlia della Chiesa”, proprio dalla
Chiesa ottenne, dopo la sua morte, grandi riconoscimenti: fu beatificata nel 1614,
santificata nel 1622 e soprattutto, il 27 settembre 1970 da Papa Paolo VI,
ottenne il sommo privilegio di essere proclamata, quale prima donna, “DOTTORE DELLA CHIESA UNIVERSALE”, titolo
così motivato:” in relazione alla sua
conoscenza delle cose divine e al magistero che esercita con i suoi scritti”. A
S. Teresa, squisitamente donna per dolcezza, amore, comprensione, tenerezza, ben si addice il noto aforisma: “La più donna
tra le donne e la più santa tra le sante”.
S.
Teresa: “Scrittrice”
S. Teresa, come le donne del suo
tempo alle quali era vietato l’ingresso alle università, non aveva una
formazione letteraria di tipo accademico, ma le sue conoscenze culturali erano
attinte dall’ambito familiare, dai suoi incontri con parenti ed amici, dalle
sue numerose letture e dal linguaggio della gente comune che Ella, tramite la
sua intelligenza ed esperienza, sapeva vagliare, valorizzare ed utilizzare a
servizio dei suoi simili. Dopo la sua definitiva conversione del 1554, l’amore
ardente che nutriva per il Signore, arricchisce le sue esperienze interiori ad
in Lei si fa strada la consapevolezza di avere qualcosa di prezioso da
trasmettere agli altri . Esortata dagli amici che restavano tanto edificati ed
affascinati dalle sue conversazioni, si lascia convincere a mettere per
iscritto i suoi pensieri; comunque il motivo principale dal quale si sente
spinta a scrivere, scaturisce dal desiderio di raccontare la sua esperienza di
preghiera, perché possa essere di giovamento a coloro che intendono impegnarsi
seriamente a crescere nella conoscenza e nell’avvicinamento al Signore. S. Teresa si dispone a comporre le sue opere
sempre per obbedienza, ma Ella scrive per essere letta da altri e soprattutto
dalle sue carissime monachelle, alle quali si rivolge come una madre affettuosa
che si preoccupa di promuovere la crescita e la maturazione umana e spirituale
delle proprie figlie. Ella, infatti, sa bene quanto la formazione sia
necessaria per potersi sottrarre a qualsiasi forma di schiavitù e conquistare
quella libertà che, sin dalla creazione, Dio ha voluto donare ad ogni essere
umano. La Santa si propone di far nascere nelle anime il desiderio di ricercare
la perfezione della vita partendo dalla preghiera, come itinerario privilegiato
per giungere all’unione con Dio. Avvalendosi della sua esperienza, riesce a scrivere di cose sublimi con naturalezza, con uno
stile ed un linguaggio semplice e per far comprendere meglio le tappe dell’orazione, ricorre a paragoni tratti
dall’ambiente quotidiano come, ad esempio, i quattro modi di procurarsi
l’acqua per innaffiare il giardino,
l’evoluzione del baco da seta, le mansioni di un castello. Da tutte le sue Opere, traspare una grande sincerità e
libertà di pensiero e, non a caso, da autorevoli opinionisti è stato affermato
che la mistica, ritenuta la più oscura
tra le scienze, in Santa Teresa si fa accessibile a tutti e quasi popolare. Parlando dei suoi Scritti, non è opportuno fare distinzione tra Opere maggiori e minori, poiché tutti quanti sono rivelazione del
suo mondo interiore, della sua anima, della sua fervente orazione, del suo
essere offerto totalmente a Dio. Come
invito ad una più attenta e proficua lettura, ricordiamo i seguenti titoli
degli scritti di S. Teresa: Vita, Cammino di perfezione, Castello
interiore o Mansioni, Fondazioni, Lettere, Relazioni spirituali, Poesie,
Pensieri sull’amore di Dio, Esclamazioni, Modo di visitare i monasteri delle
Carmelitane Scalze.
S.
Teresa: Fondatrice e Maestra di
Preghiera
Le numerose attività intraprese
da S. Teresa come fondatrice di 17 monasteri di monache e 14 di frati, ci
rivelano in Lei una straordinaria donna di fede, interamente sostenuta dalla
Grazia divina. Mediante il suo intenso apostolato, Ella si propone non solo di
salvare le anime avviandole all’orazione,
ma anche di guadagnare anime generose che si pongano al completo servizio
di Dio. Dopo la fondazione del suo primo monastero scalzo di “S. Giuseppe” in Avila seguono, dal 1568 fino al 1582
(anno della sua morte), altri 16 monasteri di monache. Qual vera Madre, attenta
e premurosa, ritiene opportuno fondare anche conventi di frati che osservassero
la medesima “Regola” e potessero,
perciò, prestare aiuto e guida spirituale alle sue monache. Così, S.Teresa, superando con coraggio ogni ostacolo, il 28
novembre 1568, nella sperduta località di Duruelo,
in una poverissima casa adattata a convento, diede inizio alla prima delle
sue 14 fondazioni di frati scalzi, i
cui primi rappresentanti furono S.
Giovanni della Croce e Padre Antonio de
Heredia. Per noi membri
OCDS, che siamo entrati a far parte della Famiglia Carmelitana, “Maestra di preghiera” Santa Teresa lo è
sempre stata e come tale continueremo a considerarla per tutta la nostra vita,
poiché ci ha fatto capire la bellezza di un incontro a tu per tu con il Signore
Dio nostro.
Questo corso di Esercizi
Spirituali si è rivelato sommamente positivo, poiché ci ha aiutato a conoscere
meglio la personalità e la dottrina della nostra S. Madre Teresa. Padre Eduardo, poi, si è rivelato oltre
che ottimo relatore, anche una guida ispirata nel presiedere le Celebrazioni liturgiche e le Ore di Adorazione, aiutandoci a
sentire con Elia che “Vive il Signore
alla cui presenza io sto”.
Maria Teresa Cristofori (Presidente
Provinciale OCDS Territorio Romano)