venerdì 1 agosto 2025

I pensieri del passero solitario...d'estate

 


Il conferenziere iniziò il suo intervento sventolando una banconota verde da 100 euro. "Chi vuole questa banconota da 100 euro?" domandò. Si alzarono varie mani, ma il conferenziere chiarì: "prima di consegnarla, però, devo fare una cosa". 
       Stropicciò la banconota furiosamente, poi disse: "Chi la vuole ancora?" Le mani vennero sollevate di nuovo. "E se faccio così?". Lanciò la banconota contro il muro e, quando ricadde sul pavimento, la calpestò; poi la mostrò nuovamente all'uditorio: era ormai sporca e malconcia.
       "Qualcuno la vuole ancora?". Come al solito, le mani si alzarono.
Per quanto fosse maltrattata, la banconota non perdeva nulla del suo valore. 

       Nonostante i nostri peccati, i nostri fallimenti, le nostre incoerenze e le nostre meschinità, davanti a Dio manteniamo sempre il nostro valore e siamo sempre da Lui amati. Se vogliamo riconquistare la serenità perduta e la pace del cuore, ogni tanto dovremmo ricordarci di questa verità...


📖"Così è anche per il regno di Dio: vi assicuro che in cielo si fa più festa per un peccatore che si converte che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione."
(Vangelo di Luca 15, 7)


🌹"Sì, lo sento, quand’anche avessi sulla coscienza tutti i peccati che si possono commettere, andrei, col cuore spezzato dal pentimento, a gettarmi tra le braccia di Gesù, perché so come Egli predilige il Figlio prodigo che a Lui ritorna."   ( S. Teresa di Lisieux)

mercoledì 16 luglio 2025

Solennità della Vergine del monte Carmelo

 Buona Solennità a tutti 


Splendono davanti i nostri occhi la Bellezza, la mitezza e la dolcezza della Vergine Madre. In un giorno solenne come questo possiamo onorarla seguendo la liturgia, ma soprattutto seguendone l'esempio e l'abbandono alla volontà di Dio.

La lettera di P. Ramiro che abbiamo pubblicato ieri (leggila qui) ci ha ricordato Ogni volta che guardiamo lo scapolare che portiamo, ricordiamo che siamo protetti da Colei chi è la bellezza e la dolcezza del Carmelo, e allo stesso tempo Lei ci ricorda la nostra promessa di imitarla dicendo di sì alla volontà di Dio e al Suo invito di crescere nella nostra unione con Lui e di diventare nella nostra vita degli strumenti del Suo amore e della Sua misericordia.

Infatti, "mai come in questo tempo storico la Solennità della Madonna del Carmelo che festeggeremo mercoledì 16 luglio diventa per tutti noi Secolari Carmelitani un invito pressante ad affidarci a Lei, Madre e Regina non solo del Carmelo, ma del mondo intero e ad implorare la sua protezione e la sua intercessione per un mondo in cui l’amore sembra spento e sostituito dalla violenza in tutte le sue forme e dalla guerra", come ci ha ricordato il Coordinamento ocds interprovinciale.


martedì 15 luglio 2025

Domani solennità della Madonna del Carmelo. Il senso dell'armatura che ci dona

 Carissimi Fratelli e sorelle dell’OCDS, 

 mai come in questo tempo storico la Solennità della Madonna del Carmelo che festeggeremo domani 16 luglio diventa per tutti noi Secolari Carmelitani un invito pressante ad affidarci a Lei, Madre e Regina non solo del Carmelo, ma del mondo intero e ad implorare la sua protezione e la sua intercessione per un mondo in cui l’amore sembra spento e sostituito dalla violenza in tutte le sue forme e dalla guerra. 


Tutti i nostri Santi Carmelitani hanno sempre visto in Maria, a partire dai primi eremiti del Monte Carmelo, un faro per la loro vita e un sicuro riferimento nei momenti più difficili. S. Teresa scrive nella Vita: "Mi portai afflitta a una immagine della Madonna e la supplicai con molte lacrime a volermi fare da madre. Mi sembra che questa preghiera, fatta con tanta semplicità, sia stata accolta favorevolmente, perché non vi fu cosa in cui mi sia raccomandata a questa Vergine sovrana senza che ne venissi subito esaudita" (Vita 1,7). S. Teresa Benedetta della Croce nel giorno della festa della Madonna del Carmelo scriveva alle sue consorelle: “Noi che possiamo chiamarci sue figlie e sorelle, riceviamo da lei un abito particolare di salvezza, il suo stesso abito. Come segno della sua materna predilezione, Ella ci dona il santo Scapolare, questa "armatura di Dio". 

Nel ricevere il santo Abito assumiamo l'impegno di dare un'eccezionale testimonianza di amore non solo al nostro divino Sposo, ma anche alla sua santissima Madre. Non possiamo rendere migliore servizio alla Regina del Carmelo e dimostrarle la nostra riconoscenza, che considerandola nostro modello e seguendola nella "via della perfezione" (16 luglio 1940). Prendiamo spunto dai nostri Santi per vivere questa Solennità con autentico spirito carmelitano e assumendo Maria come nostra Maestra nella “via della perfezione”. Un augurio fraterno Maddi Buona Solennità a ciascuno di voi Il Coordinamento Interprovinciale OCDS d’Italia

Il saluto di P. Ramiro Casale per la Solennità della b. Vergine del Monte Carmelo

Saluto per la Solennità
della Madonna del Carmine

Carissimi fratelli e sorelle de l’OCDS dell’Italia,

 La Vergine Maria del Monte Carmelo è stata presente nel nostro Ordine sin dall’inizio, tanto che noi non potremo capire veramente la nostra vocazione di carmelitani senza la Sua presenza. Noi la chiamiamo madre, sorella, amica, confidente ed è veramente così. Lei ci accompagna ad ogni momento della nostra esistenza dicendo ad ognuno di noi costantemente, “Fate quello che Lui vi dirà” (Gv 2,5). Lei ci invita a sviluppare la sensibilità per poter ascoltare la voce di Gesù affinché noi possiamo fare quello che dirà dentro di noi, negli altri, nella Chiesa e negli avvenimenti del mondo.

Ogni volta che guardiamo lo scapolare che portiamo, ricordiamo che siamo protetti da Colei chi è la bellezza e la dolcezza del Carmelo, e allo stesso tempo Lei ci ricorda la nostra promessa di imitarla dicendo di sì alla volontà di Dio e al Suo invito di crescere nella nostra unione con Lui e di diventare nella nostra vita degli strumenti del Suo amore e della Sua misericordia.

 Chiediamo insieme ai tutti i nostri fratelli e sorelle nel Carmelo presenti in tutto il mondo, di benedire col Suo figlio Gesù ognuno di noi, le nostre famiglie, le nostre comunità e il nostro Ordine Carmelitano che è particolarmente anche Suo.

Mi sento molto vicino ad ognuno di voi e vi auguro una bellissima solennità della Madonna del Carmine insieme a tutti i vostri cari. Viva la Vergine Maria, Madre e Regina del Carmelo!

Fraternamente, P. Ramiro Casale, OCD

per la Solennità del 16 luglio 2025



 

venerdì 4 luglio 2025

Pubblicata la scheda n. 7 su S. Teresa di Gesù Bambino



Destinatario della lettera che S. Teresa di Gesù Bambino indirizza il 18 luglio 1897 è don Maurizio Bellière sacerdote ventitreenne che durante la sua vita “attraversò molte tempeste”. Credeva che  avrebbe dovuto vivere il resto della sua vita col pensiero di aver sprecato i suoi anni migliori. Chiamato al servizio militare e consapevole della propria fragilità, temeva il peggio per la sua vocazione sacerdotale. Curvo sotto il peso del suo passato e dubitando della sua capacità di resistere, scrive una lettera alla priora del Carmelo di Lisieux pregandola, come lui stesso dice, di “affidare alla preghiera di una delle vostre sorelle la salvezza della mia anima e di ottenermi la grazia di rimanere fedele alla vocazione che ho ricevuto da Dio”. 
Teresa viene scelta per quest’impresa. Maurizio, che frequentava il secondo anno di teologia nel seminario diocesano, ha così ricevuto un salvagente lanciatogli da Teresa. Così è iniziata un’amicizia spirituale. La loro corrispondenza, iniziata due anni prima della morte di Teresa, comprende 21 lettere. Maurizio voleva diventare missionario e fu accettato dalla Società dei Missionari d’Africa, i Padri Bianchi. La sua vocazione suscitò anche in Teresa un desiderio missionario.

Scaricare la settima scheda qui

sabato 28 giugno 2025

BENVENUTO NELL'ORDINE SECOLARE DEI CARMELITANI SCALZI - PRESENTAZIONE TE...


Con la presentazione del libro "Benvenuto nell'Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi" di p. Aloysius Deeney primo Delegato Generale dell'Ocds (che l'anno scorso ci ha lasciati e che abbiamo ricordato con un numero speciale di "Crescere in fraternità") si è concluso il primo ciclo della Scuola laboratorio di formazione on line. La serata ha visto riuniti per commentare gli aspetti salienti di questa vocazione che da 22 anni non è più un' appendice dell'Ordine dei frati e delle monache ma è giuridicamente Ordine dei frati, delle monache e dei secolari. Stesso carisma, modo di viverlo diverso perché diverso è lo stato.
Come vivono allora i laici carmelitani la propria secolarità? Che cosa significa emettere una Promessa che ci incorpora nell'Ordine e nella Chiesa? Che valore ha la comunità per un carmelitano scalzo secolare?  Con l'attuale p. Delegato Generale per l'ocds p. Ramiro Casale, con il suo predecessore p. Alzinir Debastiani che svolge il proprio apostolato in Brasile, e con il nostro Assistente Nazionale, p. Aldo Formentin abbiamo cercato di mettere a fuoco questi tre punti, sia per dare una mano ai formatori di ogni comunità secolare, sia per far conoscere a chi lo desidera il nostro cammino. Presentati da Linda Levi, presidente del Coordinamento interprovinciale dell'Ocds d'Italia e intervistati da Stefania De Bonis della comunità di Napoli (Ponti Rossi) i padri ci hanno offerto nuovi motivi di approfondimento e di riflessione, come è possibile vedere seguendo il video di Youtube.

Il libro di p. Aloysius Deeney è la traduzione di un testo inglese che aveva raccolto le conferenze tenute in tutto il mondo dal padre carmelitano. Qualcuno vi ritroverà la concretezza di padre Aloysius e la profonda conoscenza di tutte le realtà dell'Ordine Secolare teresiano. Ecco perché è un libro prezioso in cui c'è anche la prefazione del nostro Preposito Generale p. Miguel Marquez Calle che ci ha testimoniato il forte legame che ha legato padre Deeney alla famiglia del Carmelo. A introdurre la racconto di otto conferenze è Angela Pillai della comunità di San Giuseppe che spiega l'importanza  della pubblicazione e anche quante comunità in tutto il mondo abbiano utilizzato questo testo come riferimento, non soltanto per la formazione ma proprio per comprendere l'identità del carmelitano scalzo secolare. Otto capitoli in cui scorrono i temi cari a padre Aloysius ( il discernimento vocazionale, la nuova legislazione dell'Ocds, la rinnovata visione dell'apostolato del carmelitano scalzo secolare, il Carmelo e il rinnovamento secondo la volontà di Dio, Identità e l'origine dell'Ordine secolare, la Promessa (di castità, povertà e obbedienza e di vivere secondo le beatitudini), il ruolo dello studio e la finzione del Consiglio di fraternità.
Soprattutto il padre sottolineò con fermezza l'importanza dell'autonomia del secolare, che non è indipendenza totale dall'Ordine a cui con la Promessa si è legato in maniera indissolubile e ha preso un impegno di portare nel mondo quella ricchezza della propria secolarità intrisa della spiritualità carmelitana per far conoscere Dio e il Carmelo alle persone con cui ogni secolare è in contatto ogni giorno non si tratta di arruolare nessuno si tratta soltanto di trasmettere quella ricchezza interiore che dà il rapporto con Cristo: a tu per tu come ci insegna la nostra fondatrice Teresa d'Avila. E' una ricchezza che il secolare porta apporta anche al proprio Ordine.
Il padre sottolineò che, nonostante alcuni obblighi (in primis la meditazione/orazione mezz'ora al giorno), il carmelitano secolare debba adattarli al proprio ritmo di vita, senza scimmiottare le monache o i frati. In sintesi emerge soprattutto che "La meditazione è il modo di relazionarsi con Dio specifico del Carmelo, e nei nostri impegni quotidiani  richiede 30 minuti della nostra giornata (che possiamo suddividere in base alle nostre esigenze quotidiane), ci sono poi le Lodi mattutine i Vespri e se possibile la Compieta. La Liturgia delle Ore  è importante perché non è una preghiera scelta secondo i propri gusti ma è la preghiera della Chiesa, la preghiera che mentre tu la reciti sai che già l'ha recitata il Santo Padre e che in qualche altra parte del mondo c'è qualcuno che la sta recitando come se fosse al tuo fianco. Poi c'è la Messa e c'è la figura di Maria perché il nostro è un ordine Mariano. Infine, ma non meno importane, c'è l'incontro della comunità dove si fa formazione, informazione e si cresce insieme secondo lo spirito carmelitano.
Altri spunti per i formatori e per i nostri incontri li troverete in questo testo acquistabile, per chi non lo ha ancora, presso le edizioni Ocd a questo link
s.d.b.

mercoledì 11 giugno 2025

Scuola di Formazione: Missionarietà e apostolato

 

Si conclude con l'intervento della presidente della Provincia Ligure dell'ocds, Caterina Zerbin, su "Missionarietà e apostolato", la pubblicazione di tutti gli interventi della Tavola rotonda della Scuola - Laboratorio di formazione on line.
"Volendo soffermarci sul tema Missionarietà ed Apostolato, il primo pensiero che mi viene da esprimere è che come battezzati inseriti nella Chiesa in Cristo, siamo tutti chiamati ad essere missionari, in quanto suoi seguaci e testimoni. Essere missionari è in primis proprio questo: seguire Cristo portarLo a conoscenza a chi è vicino a noi, a chi è un po’ meno vicino a noi e ai lontani fisicamente e col cuore. Il termine “lontani” ovviamente è da intendersi “lontani da Cristo”, o perché non lo conoscono o perché non lo vogliono conoscere, non certo solo per la collocazione fisico-geografica. Giovanni Paolo II sia nel Motu Proprio "Apostolos Suos" (1998) che nella Lettera Enciclica "Redemptoris Missio" (1990) ha enunciato che il primo compito della Chiesa è portare Cristo a chi ne è lontano. Con l’Esortazione Apostolica “ Evangelii Gaudium” Papa Francesco ci portava a interrogarci sulla Chiesa in uscita, mettendo in evidenza due punti:
Riflettere chi sono i lontani rispetto a noi.
- Alzare lo sguardo da ciò che si è sempre operato per cercare e provare modalità
nuove, altre e diverse".

Qui si può scaricare l'intero intervento Missionarietà e apostolato









martedì 10 giugno 2025

Scuola di formazione: La docibilità come disposizione permanente ad imparare

Penultimo intervento della tavola rotonda dello scorso 30 maggio p quello della presidente ocds del Commissariato della Lombardia  Rosa Maria Pellegrino sul tema della "Docibilità come disposizione permanente ad imparare".

"Come vivo il senso di appartenenza e corresponsabilità nell’OCDS" "La docibilità  come disposizione permanente ad imparare"

Nel mio appartenere all’OCDS ho considerato  due termini: “Docibilità – docilità che spesso si confondono perché hanno la stessa radice. 

P. Aldo  nel primo incontro mi ha rinfrescato la memoria, ha riportato alla luce la bellezza e la serietà della  vocazione. Mi sono interrogata sulla fedeltà all’Alleanza /Promessa dopo 24 anni di  appartenenza all’Ordine Secolare.  

  Mi sono soffermata sulle  riflessioni di P. Amedeo Cencini  sulla : "La docibilitas" (N.S. della Guardia, 20-21 settembre 2023 )  riguardo alla formazione permanente,  il quale  distingue la  “docibilità “dalla  “docilità”.

La docilità  è il tipico atteggiamento della persona obbediente secondo una certa prospettiva spirituale, mentre la docibilitas  significa “ insegnabilità” , cioè  la disposizione  che  una persona ha ad “essere insegnato” che in italiano non esiste, ma significa che la persona  “ha imparato a imparare” e dunque, in qualsiasi circostanza,  trova il modo di lasciarsi formare dalla realtà, dal contesto che sta vivendo. Dunque la  docilitas è nei confronti di una categoria particolare  di persone superiori”. Ne abbiamo sperimentato in questi giorni con la sanatio, e mi sono interrogata a quale grado di docilitas ho corrisposto.

 P. Amedeo: “la persona docibile è la persona che si abbandona alla realtà in qualche modo per lasciarsi formare. Per lasciarsi mettere in crisi, per lasciarsi educare, per lasciarsi arricchire, per lasciarsi provocare, per lasciarsi prendere a schiaffi, per lasciarsi criticare”. Quanta strada devo ancora percorrere per raggiungere  questa meta.  

Qui è possibile scaricare La docibilità come disposizione permanente ad imparare   nella sua versione integrale

lunedì 9 giugno 2025

Esercizi Spirituali della Provincia dell'Italia Centrale

Dal 30 maggio al 2 giugno 2025, presso la Casa Divin Maestro di Ariccia (Roma), si sono svolti gli esercizi spirituali provinciali OCDS, dal tema: "IL VOLTO DEL CARMELITANO SECOLARE NEL MONDO DI OGGI. DONO E COMPITO". 
P. Aldo e la presidente Laura Isotton
Predicatore degli esercizi è stato P. Aldo Formentin, assistente Nazionale OCDS, che, con le sue illuminanti e profonde riflessioni, ha fatto luce su aspetti ed elementi fondamentali della vocazione nel Carmelo Secolare. Le giornate si sono svolte in un clima di serena e fraterna condivisione, lasciando nel cuore di tutti un rinnovato slancio e la gioia di sentirsi parte viva e attiva di una Famiglia in cammino.
Le giornate erano aperte anche  a quanti desideravano conoscere la spiritualità e gli impegni vocazionale del carmelitano secolare.

Dal sito della Provincia dell'Italia Centrale potete ascoltare gli audio delle meditazioni. Cliccare qui








Scuola di Formazione: il valore dell'obbedienza per il carmelitano secolare

  Ancora un intervento della tavola rotonda svoltasi lo scorso 30 maggio. Affronta il tema dell'Obbedienza. Relatrice Carla Tenuta presidente della Provincia ocds Veneta:

Vorrei iniziare questa riflessione con le parole del Vangelo di Giovanni della scorsa domenica: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola”. L’obbedienza al Signore si fonda sull’amore: tanto più amiamo il Signore e tanto più osserviamo la sua parola.

Con la Promessa noi carmelitani secolari ci impegniamo a vivere lo spirito dei Consigli evangelici di castità, povertà, obbedienza e delle Beatitudini, “strumenti per valutare noi stessi alla luce di Gesù”. (P. Deneey). In particolare per quanto riguarda la promessa di obbedienza, al n. 15 delle nostre Costituzioni leggiamo: “La promessa di obbedienza ci impegna a vivere aperti alla volontà di Dio «nel quale viviamo, ci muoviamo ed esistiamo» (At 17,28), imitando Cristo che accettò la volontà del Padre e che si fece obbediente fino alla morte di croce (Fil 2,8)”.

Obbedire, deriva dalla parola latina oboedire→ ob-audire →ascoltare verso – prestare ascolto.

L’obbedienza nasce quindi dall’ascolto.

La nostra Regola ci chiede di meditare giorno e notte la Legge del Signore (Sal 1,2) per conoscere e fare la Sua volontà. È la Parola di Dio che ci illumina sulle scelte quotidiane, ma anche ci nutre e ci dà la forza per mettere in pratica la volontà di Dio.

Ecco perché come membri dell’Ordine Secolare abbiamo l’impegno di dedicare mezz’ora al giorno all’orazione mentale. La nostra prima obbedienza la dobbiamo al Signore, alla sua Parola.

Nella formazione iniziale è importante chiarire bene in cosa consiste la promessa di obbedienza, il suo valore e a chi dobbiamo obbedienza.

Per scaricare l'intervento Il valore dell’obbedienza per il Carmelitano Secolare  clicca sul titolo.