martedì 16 settembre 2025

Ultimo incontro di Formazione on line

Sabato 27 settembre 2025 alle ore 21.00 avrà inizio l'ultimo incontro della Scuola laboratorio nazionale di formazione online - 2025.
Il tema scelto è "Aspetti psicologici e relazionali negli incontri formativi di prima conoscenza".
Relatore: Padre Ramiro Casale OCD - Delegato Generale OCDS.
A questo link sarà possibile iscriversi e collegarsi: https://streamyard.com/watch/ifTHZkenTs7P
Il collegamento terminerà alle ore 22.15.

domenica 14 settembre 2025

Esaltazione della Croce. Il testo di Edith Stein

 Con Gesù, la Croce antico strumento di supplizio, diventa uno sfolgorante simbolo di salvezza

Con il celebre testo di Edith Stein ricordiamo la Festa dell'Esaltazione della Croce che nel Carmelo il 14 settembre dà l'avvio a un nuovo anno, con  l’inizio, secondo la Regola dei soli religiosi, del digiuno.

Ti salutiamo, Croce santa, nostra unica speranza!» Così la Chiesa ci fa dire nel tempo di passione dedicato alla contemplazione delle amare sofferenze di Nostro Signore Gesù Cristo.

Il mondo è in fiamme: la lotta tra Cristo e anticristo si è accanita apertamente, perciò se ti decidi per Cristo può esserti chiesto anche il sacrificio della vita. 
Contempla il Signore che pende davanti a te sul legno, perché è stato obbediente fino alla morte di Croce. Egli venne nel mondo non per fare la sua volontà, ma quella del Padre.
Se vuoi essere la sposa del Crocifisso devi rinunciare totalmente alla tua volontà e non avere altra aspirazione che quella di adempiere la volontà di Dio.  Di fronte a te il Redentore pende dalla Croce spogliato e nudo, perché ha scelto la povertà. Chi vuole seguirlo deve rinunciare ad ogni possesso terreno.
 Stai davanti al Signore che pende dalla Croce con il cuore squarciato: Egli ha versato il sangue del suo Cuore per guadagnare il tuo cuore.  Per poterlo seguire in santa castità, il tuo cuore dev'essere libero da ogni aspirazione terrena; Gesù Crocifisso dev'essere l'oggetto di ogni tua brama, di ogni tuo desiderio, di ogni tuo pensiero.
Il mondo è in fiamme:   l'incendio potrebbe appiccarsi anche alla nostra casa, ma al di sopra di tutte le fiamme si erge la Croce che non può essere bruciata. La Croce è la via che dalla terra conduce al cielo. Chi l'abbraccia con fede, amore. speranza viene portato in alto, fino al seno della Trinità.  Il mondo è in fiamme: desideri spegnerle?
 Contempla la Croce: dal Cuore aperto sgorga il sangue del Redentore, sangue capace di spegnere anche le fiamme dell'inferno.  Attraverso la fedele osservanza dei voti rendi il tuo cuore libero   e aperto; allora si potranno riversare in esso i flutti dell'amore divino, sì da farlo traboccare e renderlo fecondo fino ai confini della terra. Attraverso la potenza della Croce puoi essere presente su tutti i luoghi del dolore, dovunque     ti porta la tua compassionevole carità, quella carità che attingi dal Cuore divino e che ti rende capace di spargere ovunque il suo preziosissimo sangue per lenire, salvare, redimere.
Gli occhi del Crocifisso ti fissano interrogandoti, interpellandoti. 
Vuoi stringere di nuovo con ogni serietà l'alleanza con Lui? 
Quale sarà la tua risposta? 
"Signore, dove andare? Tu solo hai parole di vita".  Ave Crux, spes unica!

 S. Teresa Benedetta della Croce

sabato 13 settembre 2025

Esercizi Spirituali Provincia Veneta. Rigenerare la speranza

I nostri Santi Carmelitani, a cominciare da S. Teresa di Gesù ci insegnano che la Speranza è esperienza di Dio. Gli esercizi spirituali a cui hanno partecipato lo scorso dal 20 al 24 agosto le comunità ocds della Provincia Veneta, guidate da p. Bruno Moriconi hanno avuto come tema proprio "Rigenerare la speranza. Alla scuola della Parola di Dio e dei nostri Santi". Di queste giornate la nostra sorella Nella ha preparato una sintesi che potere scaricare qui.

Sperare
è avere fiducia
alimentandola
nella preghiera

🌿🌿                 🌿🌿                 🌿🌿

  




mercoledì 10 settembre 2025

Prepariamoci per il Giubileo della Spiritualità Mariana


Tra un mese saremo tutti a Roma, per il Giubileo della Spiritualità Mariana. Venerdì 10 ottobre sarà  un pomeriggio in cui ciascuna provincia si organizzerà per vivere un momento di preghiera e fraternità.  Sabato e domenica si svolgerà il percorso giubilare per tutto l'ocds d'Italia secondo il seguente programma:
11 OTTOBRE 2025
ORE 9.00/9.30
RITROVO ALLA CHIESA DI S. TERESA IN CORSO ITALIA
E INTERVENTO DI PADRE MARCO CHIESA OCD
CON MARIA DAL GOLGOTA A CANA”
Ore 10.30
MOMENTO DI SILENZIO E MEDITAZIONE
ORE 11.00
S.MESSA
ORE 12.00
PAUSA PRANZO
ORE 15.00
CHIESA DI S. MARIA DELLA VITTORIA CON VISITA
GUIDATA DA PADRE ANGELO CAMPANA OCD

ORE 16.00
PELLEGRINAGGIO ALLA PORTA SANTA
DELLA BASILICA DI S. MARIA MAGGIORE
Possibilità di accostarsi al Sacramento
della Riconciliazione
ORE 17.00 – 19.00
VEGLIA DI PREGHIERA
12 OTTOBRE 2025
ORE 10.30
S. MESSA PRESIEDUTA DAL SANTO PADRE
IN PIAZZA S. PIETRO
ORE 13.00
RIITORNO A CASA
Ricordiamo 1)per il Giubileo della Spiritualità Mariana la statua originale della Madonna di Fatima sarà in Piazza San Pietro domenica 12 ottobre, durante la S. Messa celebrata da papa Leone.
2) come ha annunciato il nostro Padre Generale  (clicca quic'è  un nuovo blog carmelitano interamente dedicato a Maria  ( clicca ) per approfondire questo aspetto della nostra spiritualità

domenica 7 settembre 2025

venerdì 29 agosto 2025

I pensieri del passero solitario ... d'estate


 Beatrice era una buona madre e un’ottima moglie, ma un triste e desolato giorno il suo giovane marito morì. Un dolore immenso e rovente dilaniò la sua esistenza. Niente riusciva ad attenuare la sua sofferenza.

        Cercava invano brandelli di consolazione nei suoi bambini che la fissavano smarriti. Come specchi, gli umidi occhioni gli rimandavano l’immagine del loro papà tanto amato. Neanche più ricordava il tempo in cui lavorava cantando. Il lavoro, come il pane, gli era diventato amaro e pesante.
        Una sera, rannicchiata nel letto, piangeva silenziosamente per non svegliare i bambini, quando gli apparve una figura dolce e rassicurante, che la prese per mano. Era la Beata Vergine Maria del Carmelo. «Vieni con me, Beatrice » gli disse. «Vieni con me: ti porterò al fiume della pace.  Chiunque si bagna nelle sue acque troverà la consolazione che cerca».
       Camminarono nella notte per molto tempo. Ad un certo punto, Beatrice cominciò a sentire il rumore di acque scroscianti. Un fiume immenso, dalle acque pure e trasparenti, scorreva davanti a loro. «Immergiti nel Fiume della Pace» gli intimò la Vergine. «Le sue acque scioglieranno la tua pena e la tua angoscia». Beatrice si immerse. Il suo corpo fu avvolto da un conforto pieno di vigore e serenità, una pace balsamica che guariva le sue ferite. Dopo quell’immersione salutare, Beatrice chiese alla Madonna: «Da dove viene quest’acqua miracolosa?». «Sono le lacrime del mondo» rispose la Vergine. 
       


«Tutte le lacrime del mondo si raccolgono in questo fiume. Lacrime amare, di paura, di dolore, di delusione, di sconfitta, di rabbia. Ma anche le lacrime più dolci, quelle versate per amore, per il ritorno di una persona cara, per uno scampato pericolo». Beatrice udì i sospiri e i gemiti di tutti coloro che avevano versato quelle lacrime, e comprese che anche le sue lacrime erano ormai un unico pianto puro e indistinto, che scorreva nelle acque di quel fiume.
       Si sentì in comunione totale con tutto il dolore e la gioia del mondo. Fu in quel momento che la Madre di Dio gli parlò del dolore di suo Figlio. Beatrice sentì il pianto di Cristo davanti alla tomba di Lazzaro, il pianto nel Getsemani, il suo pianto ai piedi della croce.
  Beatrice si ridestò improvvisamente, il cuscino era ancora bagnato, ma una pace profonda si era impadronita di lei…


Non siamo figli del dolore, ma della compassione*
* Moto dell’animo che ci fa sentire dispiacere o dolore del male altrui come se li soffrissimo noi…


martedì 26 agosto 2025

Quel dardo d'amore e la Trasverberazione del cuore di Teresa

Oggi l'Ordine dei Carmelitani Scalzi ricorda un evento della vita di Santa Teresa di Gesù da lei raccontato nel "Libro della Vita", nel "Castello interiore" e nella "Relazione n. 15": la Trasverberazione (letteralmente trafittura) del suo cuore.

Ecco come la santa Madre racconta quest’esperienza nella autobiografia, al capitolo 26: “Il Signore, mentre ero in tale stato, volle alcune volte favorirmi di questa visione: vedevo vicino a me, dal lato sinistro, un angelo in forma corporea, cosa che non mi accade di vedere se non per caso raro. Benché, infatti, spesso mi si presentino angeli, non li vedo materialmente, ma come nella visione di cui ho parlato in precedenza. 

In questa visione piacque al Signore che lo vedessi così: non era grande, ma piccolo e molto bello, con il volto così acceso da sembrare uno degli angeli molto elevati in gerarchia che pare che brucino tutti in ardore divino: credo che siano quelli chiamati cherubini, perché i nomi non me ridicono, ma ben vedo che nel cielo c’è tanta differenza tra angeli e angeli, e tra l’uno e l’altro di essi, che non saprei come esprimermi. Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d’oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avesse un po’ di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via, lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio.

Il dolore della ferita era così vivo che mi faceva emettere quei gemiti di cui ho parlato, ma era così grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c’era da desiderarne la fine, né l’anima poteva appagarsi d’altro che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po’, anzi molto. È un idillio così soave quello che si svolge tra l’anima e Dio, che supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che mento".



lunedì 25 agosto 2025

Preghiamo oggi la nostra S. Maria di Gesù Crocifisso, che interceda per la pace

Santa Maria di Gesù Crocifisso, al secolo Mariam Bouardy (1846-1878), singolare e affascinante figura di ragazza arabo-palestinese, conosciuta anche come "piccola araba", è la carmelitana scalza che ricordiamo oggi.

La Chiesa ne celebrerà la memoria domani, mentre noi Carmelitani Scalzi ricorderemo
la Trasverberazione del cuore di Teresa di Gesù. Un fenomeno, questo, di cui fu protagonista anche Myriam  come fu verificato dalla analisi fatte sul suo cuore.

Portiamoci idealmente nel luogo in cui sono seppellite le sue spoglie (vedi qui) un tempo visitato da molti pellegrini  e a lei, figlia di Teresa e della Terra santa, affidiamo la nostra preghiera per la Pace in tutti i luoghi del mondo in cui c'è la guerra e il massacro degli  innocenti. 

domenica 24 agosto 2025

S. Giovanni della Croce Dottore della Chiesa, a un passo dal centenario

 

(…) Quae cum ita sint, Nos, votis Carmelitarum Excalceatorum omnium ceterorumque suffragatorum ultro libenterque concedentes, praesentium Litterarum tenore, certa scientia ac matura deliberatione Nostris, deque Apostolicaepotestatis plenitudine, Sanctum loannem a Cruce, Confessorem, Ecclesiae universalis Doctorem constituimus, declaramus.

Così il card. Gasparri,
segretario di Stato di Pio XI

 


24 agosto 1926, giorno nell’anniversario della Fondazione il primo monastero Teresiano e inizio della grande riforma, Giovanni della Croce, il frate nato a Fontiveros nel 1542 che con Teresa fu artefice della riforma degli Scalzi, è proclamato dottore della Chiesa. La Curia generalizia dell'Ordine volle dedicare un giorno di ringraziamento a Dio per questa grazia concessa ai carmelitani scalzi e alla chiesa tutta. Fu disposto così che nella Chiesa di S. Teresa a Roma, il giorno 26 settembre, a un mese dalla proclamazione, fosse dedicata una Messa solenne e che fossero presenti tutti i Padri del Capitolo Generale. Al termine della celebrazione il solenne  Te Deum. Celebrazioni particolari ci sarebbero state anche nei monasteri.

 Chi aveva subito intuito la grandezza di questo piccolo frate fu Teresa di Gesù che aveva detto di lui “è un uomo celestiale e divino” e “nessuno come lui capace di comunicare tanto fervore per la via del cielo”. A contribuire alla sua conoscenza Furono le numerose testimonianze di quanti l’avevano conosciuto e di quanti attingendo alle sue opere Si erano innamorati del Carmelo. Sì perché della sua mistica non aveva mai fatto oggetto di speculazione teologica o filosofica: lui era il maestro di formazione dei frati. Di quei frati ai quali aveva insegnato di meditare non su volumi e volumi di spiritualità, ma sul Padre nostro, e che aveva portato fuori del convento, a contatto con la bellezza di una natura che rispecchiava la bellezza del suo Creatore, per insegnare l’orazione. L’uomo che dalla sofferenza di una ingiusta prigionia aveva tratto le sue opere più ispirate, aveva insegnato ai frati a fare orazione fra il canto dell’usignolo e il vento che agita le foglie, senza distrarsi, perché il suono della natura è il silenzio di Dio nei nostri cuori.

Sono gli uomini di chiesa che dalle sue opere hanno carpito quelle verità che il Magistero non può ignorare e che diventano pietre miliari per il cammino dei cristiani verso il Cielo. Anzi verso quel monte, come dice il dottore mistico, dove solo una strada senza distrazioni ci porta al sacro convito, il corrispettivo della settima stanza di Teresa: il luogo dove l’unione con Cristo è totale, dove il Cuore parla al cuore.

Ricordiamo la fondazione del primo monastero delle Scalze

 

Oggi lo chiamano il Monastero della Madre: è la prima fondazione del Carmelo teresiano. Fu inaugurato il 24 agosto 1562 da Teresa di Gesù, con l'intento di stabilire un nuovo stile di vita ispirato alla Regola primitiva donata ai primi eremiti del monte Carmelo da Sant'Alberto di Gerusalemme e approvata nel 1247 dal Papa Innocenzo IV. La Regola che si osservava al monastero dell'Incarnazione dov'era originariamente Teresa d'Avila era stata modificata da una Bolla di mitigazione il 15 febbraio 1432.

Ecco che cosa scrisse Teresa nel capitolo 32 del Libro della vita a proposito di questa fondazione

"Pensando a quello che avrei potuto fare Per Dio, constatai che la prima cosa da realizzare era di tradurre in atto la vocazione accordatami da Sua Maestà, osservando la mia regola con la maggiore perfezione possibile. Benché nella casa in cui stavo vivessero molte anime di Dio e il Signore vi fosse ben servito, a causa delle gravi strettezze economiche in cui versava, molte monache uscivano spesso di monastero recandosi in ambienti in cui peraltro si poteva soggiornare con tutta onestà e in pieno rispetto dello Stato religioso. La regola inoltre non vi era osservata in tutto il suo rigore primitivo , bensì , come del resto in tutto l'ordine , secondo i canoni della Bolla di mitigazione e vi si riscontravano infine anche altri inconvenienti, per cui la vita mi sembrava troppo agiata, in quanto la casa era grande assai confortevole.

(...) Ora avvenne che un giorno trovandomi in compagnia di un gruppetto di persone, una di esse uscì a dire che qualora avessimo voluto vivere alla maniera delle Scalze, si sarebbe anche potuto fondare un monastero. Siccome io accarezzavo già un desiderio del genere, cominciai a parlarne con una vedova mia amica che condivideva le mie stesse aspirazioni.

(...) ci accordammo di raccomandare caldamente l'impresa a Dio (...) un giorno dopo la comunione Sua Maestà mi ingiunse decisamente di battermi con tutte le forze per tradurla in atto, promettendomi che il monastero si sarebbe certo fondato e che in esso egli sarebbe stato fervorosamente servito .

venerdì 22 agosto 2025

I pensieri del passero solitario ... d'estate


  Era un pò di giorni che il Signore non faceva un giro per il Paradiso; una mattina quindi si svegliò deciso a controllare se tutto lassù filava per il verso giusto. Con sua grande sorpresa, vide, in mezzo ad un gruppetto di persone, un tipo che in vita sua non aveva mai concluso niente di buono, era un gran lazzarone, svogliato e poco credente. “Come ha fatto un individuo del genere a entrare in Paradiso?

         San Pietro dovrà rendermi conto di questo!.”, si indignò il Signore. Continuò il giro di controllo ed ecco che scoprì tra gli altri beati una donna che in vita sua ne aveva combinate di tutti i colori. “Anche lei qui?”, esclamò sbalordito.
       “Ma chi controlla l’ingresso tra le anime beate? San Pietro dovrà spiegarmi anche questa!”. Girando s’imbatte in altre persone che non si aspettava proprio di incontrare in Paradiso. A passi decisi, con un viso che prometteva tempesta, il Signore si avviò verso l’ingresso del Paradiso.
        Lì, a fianco del portone, con le chiavi in mano, stava San Pietro. “Non ci siamo, non ci siamo proprio!”. Lo affrontò severamente il Signore. “Ho visto gente qui intorno, che del Paradiso non è proprio degna! Che custode sei? Non sarà che ti addormenti in servizio?”.
        “Eh, no! Io non dormo proprio!”, rispose risentito San Pietro. “Io alla porta ci sto, e con gli occhi ben aperti anche. E’ che sopra di me, c’è una piccola finestra. Di là ogni tanto tua mamma Maria fa scendere una corda e tira su anche quelli che io avevo allontanato! A questo punto cosa dovrei fare? E’ inutile che faccia il portinaio! Do le dimissioni!”
          Il volto del Signore si distese in un gran sorriso. “Va bene, va bene”, disse bonariamente, cingendo le spalle di San Pietro con un braccio, come ai vecchi tempi. “Quello che fa mia mamma Maria è sempre ben fatto. Tu continua a sorvegliare la porta e lasciamo che al finestrino ci pensi lei…”.

 Perché Maria è invocata come “aiuto dei cristiani” e “rifugio dei peccatori?”. 
Perché con lei il Paradiso ha sempre un finestra aperta….

 🌹A un tratto la Vergine Santa mi parve bella, tanto bella che non avevo visto mai cosa bella a tal segno, il suo viso spirava bontà e tenerezza ineffabili, ma quello che mi penetrò tutta l’anima fu «il sorriso stupendo della Madonna. (Santa Teresa di Lisieux)


venerdì 15 agosto 2025

I pensieri del passero solitario ... d'estate


  Un vecchio saggio fu invitato a parlare in una parrocchia sulla fiducia in Dio. La chiesa era affollata di adulti, molto attenti. In prima fila, seduto sulle ginocchia della nonna, c'era un bambino che giocava con un pezzo di carta in mano. La sua presenza ispirò al vecchio saggio un paragone e disse: "Vedete questo bambino? Questo bambino, come del resto tutti noi, ha paura del medico e dei suoi interventi che spesso sono dolorosi!"

       A sostegno della sua tesi si rivolse verso il bambino e disse: " Come ti chiami?" " Riccardo!" "Riccardo, quanti anni hai?" "Quattro e mezzo!" rispose fiero agitando la manina. "È vero che tu hai paura del medico?" " No! Io non ho paura del medico!"              
       Sorpreso dalla risposta, il vecchio saggio insistette: "Ma come! Non hai paura del medico quando ti prescrive le medicine amare, quando ti fa la puntura... insomma quando ti fa male? Non hai paura del medico?" "No! No! Io non ho paura del medico!" rispose il bambino con maggior forza. Nel frattempo la nonna osservava preoccupata le repliche del nipotino.
       Dopo qualche tentativo andato a vuoto, il vecchio saggio piacevolmente meravigliato dalla reazione del bambino disse: " Senti, Riccardo. Saresti contento di venire qui al microfono e dire a me e a tutta questa gente, perché tu non hai paura del medico?"
        Riccardo scese dalle ginocchia della nonna, prese il microfono e ad alta voce disse: " Io non ho paura del medico perché il medico è mio papà."
        Una sonora e gioiosa sorpresa da parte dei presenti accolse l’inattesa risposta. E la nonna rasserenata confermò: "Sì, sì. Suo papà fa il medico."
           E' il vecchio saggio compiaciuto, rivolgendosi all'assemblea replicò: "Devo aggiungere altro? Ora sapete cosa è la fiducia in Dio!"

 Quando abbiamo la consapevolezza che tutti gli interventi più o meno dolorosi della nostra vita sono voluti o permessi da Dio che ci è papà, non possono farci paura perché sono segni sensibili del suo amore che sa guarire e salvare come gli interventi e le medicine del medico. (anche se, qualche volta, sono proprio amarissime…)


🌹Noi che corriamo nella via dell'amore, non dobbiamo pensare a ciò che può accadere di doloroso in avvenire, perché sarebbe un mancare di fiducia.   ( S. Teresa di Lisieux)