RELAZIONE
SINTETICA DEL CORSO
DI FORMAZIONE OCDS
(Montecompatri,
11-13 ottobre 2013)
Si stabilisce un
rapporto intimo e profondo che si alimenta nella preghiera e si traduce in una
vita che, a imitazione della Sua, è attuazione della volontà del Padre, cioè
dell’amore con il quale ci avvolge e ci guida.
È nel cuore che
Gesù ci vuol toccare, ed è il nostro cuore che Egli vuole conquistare. Per
questo San Paolo afferma: “Con il cuore si crede” (Rom. 10,10). E Papa
Francesco citando S. Agostino: “Toccare con il cuore, questo è credere” (LF
31).
Senza questo
incontro con Gesù la fede rimane un’astrazione che non influenza la vita.
Bisogna aderire a Cristo, alla sua persona per credere davvero, non solo ad un’idea
su Cristo.
La fede poggia sulla testimonianza degli apostoli che sono stati scelti da Gesù per tale scopo, ma poggia anche sulla comprensione che ne hanno avuto coloro che lungo la storia l’hanno fedelmente accolta e vissuta, trasmettendola alle generazioni successive. La nostra è partecipazione alla fede della comunità ecclesiale ed è nostra responsabilità mantenerla viva e comunicarla. Una fede privata, chiusa in se stessa, non è vera fede.
È Cristo che ci
comunica la verità (origine della fede); è Cristo la verità che ci viene
comunicata (oggetto della fede); è Cristo la ragione per cui crediamo (motivo
della fede). Infine Cristo è Colui a cui ci uniamo per credere; infatti la fede
non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi:
è una partecipazione del suo modo di vedere.
Gesù è il
perfezionatore della fede perché contenuto e rivelazione definitiva di Dio e dei
progetti di Dio: chi è Dio e come vive (Trinità); chi vuol essere per noi
(Padre e amico); chi siamo noi per Lui (figli ed eredi).
La fede intesa
come capacità di “conoscere” cioè di stabilire un “contatto “ misterioso con
Dio in Cristo Gesù, è un seme che abbiamo ricevuto in dono nel Battesimo e che
deve crescere.
Essa si nutre e
cresce nell’ascolto della Parola incarnata che è Gesù. Se meditiamo la Scrittura , e soprattutto
la accogliamo nel cuore attraverso i sacramenti e la preghiera; se ci lasciamo
da Lui guidare nella vita e Lo imitiamo, la fede ci fa, necessariamente,
seguaci. È la sequela che dice l’autenticità della fede e ne misura la
perfezione.
Questo appare
soprattutto nel momento della prova. Per chi crede la croce è la rivelazione
suprema di Dio Amore, è attuazione suprema di questo amore nei nostri riguardi,
ed è via che ci si offre per entrare in questo mistero di amore e venirne
trasfigurati.
La fede è
ascolto: attenzione a Lui.
La fede è
preghiera: intimità con Lui.
La fede è sequela:
imitazione di Lui.
La
Segreteria Generale