Corso Formatori 24-26 maggio
INTERVENTO DI PADRE
ALDO FORMENTIN
Delegato Provinciale Prov. Veneta e Consigliere religioso nazionale Ocds:
Noi Formatori dobbiamo
trasmettere che il Carmelo è la nostra vita! Due gli scopi: RI-AMARE, ovvero
rivivere un rapporto, e TRASMETTERE un carisma.
Oggi veniamo provocati sul
rapporto IO-TU, un rapporto che si ripete con tante persone con cui siamo in
contatto, anche nella Comunità, che deve essere un punto di conforto e di
confronto, specialmente ogni volta che ci sono delle novità da introdurre nella
conduzione della Comunità.
Le nostre Fraternità (o
Comunità) purtroppo possono diventare aride, come in una coppia che decide
volontariamente di non avere figli!
Una ricchezza da far
emergere è la partecipazione di più Province a questi incontri, a questi Corsi.
Ora, qui, questo “dono” si sviluppa in un'esperienza trasversale di incontro
per fare dell'Ordine Secolare una fisionomia comune a tutte le Province.
Occorre pensare che oggi il
“Castello” è il MONDO e viviamo una forma di esigenza più precisa del passato.
Dobbiamo però tenere
presente che quando nelle nostre Comunità non ci sono certe caratteristiche
fondamentali, occorre essere chiari e senza patemi dire quando una persona NON
è adatta. Proprio la trasversalità di questa esperienza che stiamo facendo qui
-insieme- in questi giorni, ci porta una maggior chiarezza su cosa e come sia
il “profilo” del carmelitano secolare.
Dio continua a donarsi,
sempre, perchè possiamo a nostra volta donarlo a chi sta a casa, e questo
“donarlo” passa anche attraverso il lavoro nelle nostre Fraternità.
Noi pensiamo che per
diventare pienamente persone umane, lo vogliamo fare seguendo Cristo: per
essere tali -con l'aiuto di chi ci ha formati con il Dono dello Spirito Santo-
la nostra strada particolare è essere pienamente carmelitani, perchè siamo
stati chiamati ad orientare la nostra vita cristiana al dono del Carmelo.
E' importante, tornando a
casa, fare una RELAZIONE su ciò che stiamo vivendo qui, ora, in questi giorni.
Il Carmelo secolare deve diventare la LINFA
della nostra vita, anche familiare, non è una “nicchia” ma un fiume
carsico che inonda poi di linfa la nostra famiglia.
P. Aldo Formenti (a sinistra), con Brigida De Grandi, p. Saverio Cannnistrà, e Carlo Gitto |
INTERROGATIVI PER
L'APPROFONDIMENTO E LA PERSONALIZZAZIONE:
Quando hai sentito la chiamata, hai trovato chi ti
ha saputo ben accompagnare nel rispondere a Dio? Come la chiamata può
continuare a risuonare oggi nella tua vita?
Il discernimento vocazionale: in quali tempi
o situazioni della vita è più urgente? Se cerchiamo come rispondere alla
volontà/chiamata di Dio, quando per noi è più difficile concretizzarla
in libertà e generosità?
Quali aspetti della vita cristiana, per un
impegno necessario o per una coerenza più piena, ci interrogano oggi come laici
consacrati? Quale dono rappresentiamo nella Chiesa e nella società
di oggi? In particolare lo possiamo/sappiamo essere nei compiti che
abbiamo, nei luoghi e con le persone che abbiamo modo di incontrare?
Quando nella mia vita (in famiglia e nella mia
professione) sento di essere evangelizzatrice/tore? Come potremmo
esserlo maggiormente come persone e secolari consacrati?
Vivo
con riconoscenza e gioioso impegno il mio appartenere a un Ordine
secolare? Quanto voglio davvero e riesco a testimoniare questa
realizzante esperienza di vita cristiana? Cosa maggiormente mi aiuta nel
concreto della mia situazione?