“COME DISCERNERE ALLA LUCE DELLO SPIRITO NEL RISPETTO DEL CARISMA E DELL’UNICITA’ DELLA PERSONA” CON P. RAMIRO CASALE - Delegato Generale OCDS.
L’atmosfera che si è creata
subito fra noi partecipanti, fin dalle prime battute di P. Ramiro, è stata di
grande gioia nel cuore, anche se l’argomento richiedeva riflessione,
concentrazione e uno sguardo serio alla propria interiorità. Ma è sempre
allettante e gioioso poter riflettere insieme e scoprirsi capaci di migliorare
se stessi e le nostre relazioni con il Signore e con i nostri fratelli e
sorelle nelle nostre comunità.
Ma come riconoscere se
un’ispirazione viene da Dio oppure no? Se viene da Dio, contiene un costante
incoraggiamento a continuare o a ricominciare nonostante gli ostacoli; S.
Teresa ce lo insegna: <<Non fermatevi, anche se crolla il mondo, non
fermatevi!>> Se non viene da Dio, allora prevarranno pensieri di
scoraggiamento e di sfiducia che indurranno a lasciar perdere.
Impariamo a riconoscere la voce
sottile e leggera dello Spirito Santo nel nostro cammino di discernimento, ben
sapendo che nel Carmelo abbiamo elementi spirituali e carismatici che ci guidano
in questo.
Dopo averli ampiamente analizzati, P. Ramiro ci ha invitato a rielaborare in gruppo quanto ci aveva illustrato perché non basta ascoltare (in quanto si dimentica quanto ascoltato), ma serve riflettere insieme per ricordare e per immaginare un modo migliore di essere e di relazionarsi.
Curiosando fra gli appunti presi
in uno dei gruppi, riportiamo:
1. Il
ciclo del pensiero
Dal pensiero derivano le nostre
emozioni che ricadono sulle nostre azioni, ma anche sui nostri comportamenti
verso l’altro. Dobbiamo fare attenzione a quella che è l'istintività che
dobbiamo imparare a contenere conoscendo noi stessi, conoscendo gli altri all'interno
della comunità ed entrando in un meccanismo di autoeducazione. È necessario
ricordarsi che è presente nell’essere umano sia una parte corporea che una
parte spirituale e quindi diventa necessario porre attenzione sempre e comunque
alla persona nella sua integralità.
2. Le
distorsioni cognitive
Le distorsioni cognitive sono
quei procedimenti mentali, dettati a volte anche da emozioni o stati d'animo,
che proviamo in un determinato momento e che ci
fanno percepire una realtà diversa da quella che potrebbe essere realmente,
solitamente conducendoci a pensieri e atteggiamenti negativi. Esse potrebbero
diventare un pericolo quando continuano ad essere presenti nella nostra mente. La
comunità ci aiuta a superare queste difficoltà e a capire quando sbagliamo;
nel confronto e nella ricerca comune della verità possiamo raggiungere la
serenità, senza mai dimenticare ciò
che caratterizza l'ordine carmelitano cioè la preghiera che ci mette in
un atteggiamento di ascolto e ci fa comprendere e capire i nostri fraintendimenti.
3.
Gli elementi spirituali più importanti nel
discernimento.
La comunità ci permette di
operare e iniziare un cammino di continuo discernimento, ma quello che ci aiuta
a comprendere ciò che è bene e ciò che è male e, dunque, a discernere
sicuramente è la parola di Dio. Essa è
sempre la migliore risposta alla situazione che stiamo vivendo, alle opere che
dobbiamo compiere, alle scelte da fare. Questo perché la parola del Signore è
sempre nuova e opera in noi, guidandoci sulla retta via e sul cammino che il
Signore ha pensato per noi chiamandoci al
Carmelo. È grazie all’orazione, altro aspetto che caratterizza il Carmelo, che
riusciamo ad entrare in un silenzio profondo, silenzio che non incute timore,
ma anzi invita all'ascolto di quanto il Signore ci vuole trasmettere. Questo è
il sacro silenzio che è da considerare come il respiro dell'anima;
attraverso l’orazione si riesce a
sentire e percepire quanto il Signore vuole da noi e ad affrontare la
sofferenza sull'esempio di nostro Signore Gesù Cristo.
4.
La conoscenza di sé nel processo di
discernimento
La conoscenza di sé è
fondamentale per arrivare ad un processo di discernimento, ci fa percepire i
nostri limiti e le nostre capacità e grazie alla condivisione con l’altro ci
permette di accettare serenamente “come siamo fatti” e ascoltare i consigli dei
nostri fratelli e sorelle.
Sicuramente oltre alla preghiera
e al silenzio, un elemento che
caratterizza il discernimento per la vocazione all'interno dell'Ordine Secolare
è l'esame di coscienza che viene suggerito anche da Santa Teresa
d'Avila, nostra madre, quando ci dice di recitare un confiteor prima di
iniziare l'orazione. L'altra caratteristica carismatica per la vocazione OCDS è
il pregare per tutti, per la redenzione del mondo, cogliendo il
suggerimento di Edith Stein di “Stare davanti a Dio per tutti”, affidando le
nostre suppliche per il mondo e quindi aprendo il nostro cuore a Dio per tutti
coloro che abitano questa terra.
Nella ocds e Silvia
ocds