sabato 3 dicembre 2022

Dodicesima scheda di p. Faustino su S. Teresina

 INTRODUZIONE ALLE PIE RICREAZIONI

La scheda di p. Faustino ci porta alla scoperta di una pratica che risale alla riformatrice del Carmelo, Teresa d'Avila,  che conoscendo quanto austera fosse la vita da lei proposta alle sue figlie, non voleva che esse vivessero in eccessiva tensione e divenissero «melanconiche». Una vita di preghiera continua nella solitudine e nel silenzio, dentro una comunità di clausura composta da una ventina di donne, è possibile, con la grazia di Dio e con una vera vocazione, solo all'interno di un equilibrio di cui le Costituzioni teresiane sanno dosare gli elementi con un'arte nata dall'esperienza. Le ricreazioni fanno dunque parte integrante della vita carmelitana. E, al di là del quotidiano, ecco le feste, liturgiche e comunitarie, che rompono la monotonia dei giorni. Viene messo in particolare rilievo il Natale, che celebra il mistero dell'Incarnazione. E sono valorizzate anche le feste dei Santi, specialmente martiri. Da tutto questo fiorisce un «teatro» in cui il canto ha un grande ruolo e dove si uniscono distensione ed edificazione. Ogni Carmelo, anche in Francia, ha ricevuto questa tradizione delle ricreazioni e, col tempo, ha coltivata una propria maniera tipica di farle. A Lisieux, al tempo della piccola Teresa, tra le più importanti feste della comunità c'era quella della priora: durava due giorni, e le novizie rappresentavano un pezzo «teatrale» serio e curato. Il 29 luglio, festa di S. Marta, venivano onorate le sorelle converse. Tre giorni dopo Natale si presentava la festa dei Santi Innocenti; il clima era molto più disteso, e si eleggeva la «priora» d'un giorno.

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