lunedì 27 dicembre 2021

Piccole storie per l'anima - 30

PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO
Rubrica settimanale a cura dell'Ordine Secolare Carmelitano Teresiano della Provincia Lombarda


Una donna, delusa dalla vita, alla perenne ricerca di qualcosa che desse senso alla sua vita, si rivolse ad un uomo conosciuto per la sua profonda spiritualità e disse:
“Spesso ti vedo in solitudine a pregare. Anch’io a volte ho provato a pregare ma ho sempre avuto la sensazione di perdere tempo. Dimmi, ma cosa ottieni pregando Dio regolarmente?"
L’uomo vide in lei una persona alla ricerca sincera della verità: “Quando la tua preghiera diventa un intimo colloquio con Colui che ti ama, e non una ripetizione vuota di parole, in genere, inizialmente, non ottieni nulla di ciò che desideri e chiedi. Anzi, direi che inizi a “perdere”
“Come perdere?” Chiese la donna stupita.
“La preghiera non serve per ottenere qualcosa?”
“Beh, si e no!“ rispose l’uomo.
“La preghiera, a volte, prima di darti qualcosa, ti toglie qualcosa, e sai perché?
Perché due opposti non possono coesistere nell’anima.
Nella mia esperienza pregando, ho imparato che:
- La preghiera ti toglie dal senso di fallimento che a volte risiede nel nostro cuore e ti dona la speranza che nonostante tutto Dio saprà dare un senso alla tua vita.
- La preghiera ti toglie dall’orgoglio di pensare di aver capito tutto dalla vita e di essere autosufficiente e ti dona la serenità che nasce dall’umiltà.
- La preghiera ti toglie dalla paura e dalla vergogna per il male che hai fatto e ti dona il coraggio di chiedere perdono a Dio e agli altri.
- La preghiera ti toglie dal gusto di mentire e ti dona la gioia di essere sincero.
- La preghiera ti toglie dallo scoraggiamento che ti paralizza e ti dona la fiducia: nella braccia di Dio sei al sicuro.
- La preghiera ti toglie dalla rassegnazione che la tua vita di peccato non cambierà mai e ti dona la convinzione che il male non è invincibile e che il bene è possibile: confidi nell'aiuto di Dio.
- La preghiera ti toglie occhi e azioni lussuriose per darti un sguardo e un cuore puro.
- La preghiera ti toglie dalla disperazione che fa capolino nelle tue giornate e ti dona serenità: sei sempre amato da Dio, cosi come sei.
- La preghiera ti toglie dall’impazienza del tutto e subito e ti dona la pazienza del passo dopo passo.
- La preghiera ti toglie dalla rabbia e ti dona la pace del cuore.
- La preghiera ti toglie dal non senso e ti dona la pienezza di vita, trasformandoti in uno strumento di bene.
A volte preghiamo, non per guadagnare qualcosa, ma per perdere cose che non ci permettono di crescere spiritualmente e umanamente.
A volte preghiamo, non per ottenere qualcosa, ma per trasformare la nostra vita in un capolavoro
La preghiera educa, fortifica e guarisce.
La preghiera è il canale che ci collega direttamente con Dio!"


La preghiera e l'amore ottengono l'impossibile.


Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!»
(Vangelo di Luca 13.9-13)


Non accettate nulla come verità che sia privo di amore.
E non accettate nulla come amore che sia privo di verità!
L'uno senza l'altra diventa una menzogna distruttiva»;
(S. Teresa Benedetta della Croce. Edith Stein)



DA "VOGLIO VEDERE DIO"
di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD

CRESCITA SPIRITUALE seconda parte

Nella prima fase della crescita spirituale, vediamo quindi come l'iniziativa della persona nell'orazione si manifesta in una ricerca di Dio in cui è predominante la cura dell'orazione, al punto che l'ascesi tenderà soprattutto al raccoglimento e a ciò che può favorirlo. La persona si applicherà anche alla correzione dei difetti esteriori.

Durante la seconda fase della crescita spirituale, l'ascesi diventerà più interiore e più energica per distruggere i vizi capitali, mentre durante l'orazione contemplativa l'anima dovrà con decisione cooperare con l'azione di Dio mediante l'abbandono in un silenzio spesso doloroso.
Appare l'azione trasformante della carità che divinizza e produce un'anima trasformata in Dio. Uno degli effetti più notevoli di tale trasformazione è la formazione dell'apostolo realizzata progressivamente. L'unione trasformante rende così l'apostolo perfetto, infiammato di zelo, docile alle mozioni divine e, per questo motivo meravigliosamente potente.
In cielo, mediante il “lumen gloriae” potremo vedere Dio quale egli è e noi stessi quali saremo con le nostre ricchezze divine. “Non c'è anima che nel cammino dello spirito sia così gigante da non aver bisogno di ritornare spesso a essere bambina..”( Vita, c. XIII, 15)

Tale instabilità dell'anima, rende ancora più difficile riconoscere in quale Mansione si trovi abitualmente. La Misericordia di Dio, che realizza la santificazione delle persone afferma e rivendica la sua libertà nelle sue scelte e nei suoi doni. Lo Spirito Santo dà a ciascuno la sua grazia secondo la misura da lui stabilita. Questa libertà della Misericordia suscitava l'ammirazione di santa Teresa: “Sono doni che Dio dà come e quando vuole, senza badare al tempo e ai servizi resigli”.( Vita c. XXXIV ,11)

La Santa vuole che prendiamo contatto con il mistero che circonda lo sviluppo spirituale. Non si può essere spirituali misconoscendo il mistero che avvolge l'azione di Dio. Amica di Dio e psicologa incomparabile, santa Teresa penetra le profondità dello Spirito di Dio e le profondità della nostra natura.
Ella ci mostra come Dio dapprima lasci l'anima alla sua iniziativa, si manifesti ad essa in una maniera distante, ma soave, ne incateni poi la volontà. Con la volontà così soggiogata egli potrà purificare l'anima profondamente, usarla e infine unirla perfettamente a sé