domenica 7 gennaio 2018

L'Identità di Cristo e quella del cristiano


  Festa del Battesimo del Signore
Is 55,1-11; Cant. Is 12,2-6; 1Gv 5,1-9; Mc 1,7-11;

meditiamo con P. Federico Barbieri, ocd

Il lungo itinerario storico di Israele prepara la venuta di Gesù nella carne e ci aiuta a scoprire l'identità di Gesù il Cristo, Figlio di Davide e Figlio di Dio.
Dalla Galilea Gesù di Nazaret si mette in cammino verso il deserto fino ai guadi del fiume Giordano. Lo attende Giovanni il precursore che sulla riva svolge l'attività di battezzatore, cioè fa immergere nell'acqua i penitenti pentiti dai loro peccati perché si convertano. Il profeta proclama la venuta imminente, al presente, di uno più grande è più forte di lui, più forte di tutti i poteri mondani, perchè detiene il potere dell'amore e della tenerezza misericordiosa di Dio. Viene, prosegue Giovanni, lo sposo di Israele, colui che battezzerà non con l'acqua ma in Spirito santo, nel turbine del fuoco divino che è la comunicazione della vita divina.
Il Battesimo di Gesù dà inizio alla sua missione pubblica messianica con una manifestazione solenne della rivelazione trinitaria. I cieli, quei cieli che erano rimasti sigillati dopo il peccato dei progenitori, si aprono, più letteralmente si squarciano, e il Dio creatore manifesta l'economia di salvezza. Lungamente preparata attraverso i secoli con pazienza e sapienza pedagogica ora il disegno della salvezza, nella pienezza dei tempi, si avvia al compimento attraverso l'opera di Gesù salvatore e dello Spirito santificatore. La voce del Padre si rivolge al Figlio chiamandolo: Figlio mio, amato mio e dichiarando tutto il compiacimento posto in lui. Una dichiarazione di amore rivolta al Figlio e in seconda battuta anche a noi suoi figli adottivi.
L'identità di Gesù è comprensiva di due aspetti: nascita dalla stirpe di Davide secondo la carne e costituzione a Figlio di Dio secondo lo Spirito. Lo Spirito santo discende su Gesù, e lo consacra re messianico nella casa di Davide e Figlio unico di Dio con la nascita fisica da Maria per opera dello Spirito. La conoscenza dell'identità di Gesù è dovuta ad una rivelazione divina e non è frutto di deduzioni umane, né da rivelazione di carne e sangue. Accogliamo pertanto l'identità di Gesù non per conservarla come un bene privato da chiudere in una cassetta di sicurezza, perchè questo bene va condiviso con altri che ne hanno il diritto e sono desiderosi di ricevere la buona notizia del Vangelo. Consapevoli inoltre che il Vangelo produce sempre giudizio: la gioia di alcuni per la buona notizia si accompagna alla tristezza di altri che invece non crederanno. Gesù è qui come segno di contraddizione.

Dall'identità di Gesù si illlumina il mistero dell'uomo e prende corpo l'identità del cristiano. La fede in Gesù il Cristo ci fa rinascere come nuove creature, una rinascita dall'alto. Anche i cristiani generati da Dio nel battesimo diventano figli di Dio per opera dell'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. E chi crede che Gesù è il Figlio di Dio con la fede vince il mondo.
In questa festa gustiamo la gioia di attingere alle sorgenti della salvezza: Dio è la mia salvezza, il Signore che ha fatto e continuamente opera meraviglie. Il regno di Dio è in mezzo a noi: ci serve uno sguardo trasparente per vedere Dio all'opera nella realtà e nella umanità. Ci serve lo stesso sguardo di Gesù per non correre il rischio di sentirci dire: ma non ve ne accorgete? Allora noi assetati e poveri andiamo alle sorgenti della nostra salvezza e ascoltiamo l'appello che il Signore ci rivolge con parole che parlano al cuore, e che sono le uniche che possono smuovere dalla superficialità, dalla mediocrità e dalla indifferenza e possono donare vita e vita in abbondanza. Egli è qui per la nostra salvezza: viviamo alla sua presenza e restiamo fedeli alla sua alleanza.