sabato 4 febbraio 2017

Sale della terra, la luce del mondo ...anche noi!



V DOMENICA del tempo ordinario Mt 5, 13-16

     “Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo”, dice Gesù ai suoi discepoli.  
            Per spiegarci questa grande fiducia che il Figlio di Dio ripone nei suoi discepoli, perciò anche in noi cristiani di questo tempo, per cui ci dice quale deve essere la nostra missione nel mondo, mi pare necessario collegarci al Vangelo di domenica scorsa, cioè tener conto di come l’evangelista Matteo inizia a raccontare il discorso della  montagna, e di cui il brano di oggi fa parte. Matteo inizia così: “Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e  insegnava loro dicendo: Beati i poveri ….beati quelli che sono nel pianto, … beati i miti, …beati i puri di cuore, … beati i misericordiosi, …beati i perseguitati per la giustizia, … ecc..”;  e termina: “beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”.
      Di solito si considera questo lungo discorso ( 3 capitoli in Matteo, 5,6,7) come rivolto alle folle e ai discepoli, senza distinguere troppo. Ma, ritenendo la sostanza del messaggio di Gesù,  possiamo leggere questo episodio, presentato con tale solennità, come un momento importante di formazione dei discepoli da parte di Gesù, avendo sullo sfondo le folle, il  mondo intero, fatto di poveri, di afflitti, di miti, di affamati e assetati di giustizia, di misericordiosi, di puri di cuore, di operatori di pace , di perseguitati a causa della giustizia.
     Gesù perciò, sul monte, seduto, al cospetto delle folle,  istruisce innanzitutto i discepoli che si raccolgono attorno a lui e a loro insegna come guardare l’umanità:  come la guarda lui, cioè con occhio comprensivo e di compassione, come a dire: vedete tutta questa gente, tra essi ci sono tanti poveri di spirito, tanti afflitti, tanti non violenti, tanti puri di cuore, tanti bisognosi di giustizia, ecc…,. Dovete perciò guardare l’umanità con rispetto e verità, vedere le folle non come  massa informe e dannata, ma composta da persone, fatte di questi sentimenti, sofferenze, desideri, impegni, e non al modo di chi vede dall’alto in basso, al modo dei farisei che giudicano e condannano chi non è dei loro. 
Ma questo non basta, perché poi Gesù nella seconda parte di ogni beatitudine mostra, ancora ai discepoli, il segreto e il dono nascosto in ciascuna di esse e che rende “beati”:  perché di essi è il regno dei cieli, perché saranno consolati, perché saranno saziati, perché troveranno misericordia, perché vedranno Dio,  ecc…   
     Così educa noi discepoli a vedere in queste situazioni, che sono anche le nostre, le condizioni propizie di beatitudine, di felicità vera, di vicinanza di Dio. Così, se noi discepoli abbiamo capito e specialmente scoperto per esperienza dove si trova la beatitudine, qualunque sia la realtà che viviamo, allora è per noi la dichiarazione di Gesù: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo.  
            Noi dell’ocds parliamo molto di formazione e difatti cerchiamo di curare la formazione iniziale e poi per anni quella permanente. Quanta formazione! Se nella Promessa ci impegniamo a vivere “lo spirito delle Beatitudini” è perché alla scuola di Gesù possiamo scoprire dove consiste la “felicità” autentica e così dare sapore alla nostra vita e a quella degli altri e illuminare di luce nuova le situazioni più critiche e impossibili  Allora anche se non ce ne accorgiamo, “siamo” sale, “siamo” luce, perchè Gesù forma i suoi discepoli a “essere”.  A questo deve mirare la vera formazione. “E’ meglio essere cristiano senza dirlo che proclamarlo senza esserlo”, ci dice S. Ignazio di Antiochia.
            Perderemmo sapore e saremmo da gettare ed essere calpestati, saremmo luce che non “risplende” “per tutti quelli che sono nella casa” (comunità, chiesa, parenti, luogo di lavoro, ecc.), se non siamo “beati”, felici, gioiosi della gioia dello Spirito, per il fatto di aver incontrato Gesù, per essere tra i suoi discepoli formati da Lui e trasformati già ora dalla “ grande ricompensa” che, nonostante insulti, persecuzioni e menzogne,  ci va donando: regno di Dio, consolazione, giustizia, misericordia, visione di Dio, figliolanza.              
       Perderemmo tempo e non avremmo capito il senso della nostra vocazione se, “vedendo le folle”, non sentissimo rivolta a noi la parola di Gesù: Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo. E’ la nostra missione.


                                                                                                
P. Gaudenzio Gianninoto, ocd