V DOMENICA del tempo
ordinario Mt 5, 13-16
“Voi
siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo”, dice Gesù ai
suoi discepoli.
Per spiegarci questa grande fiducia
che il Figlio di Dio ripone nei suoi discepoli, perciò anche in noi cristiani
di questo tempo, per cui ci dice quale deve essere la nostra missione nel
mondo, mi pare necessario collegarci al Vangelo di domenica scorsa, cioè tener
conto di come l’evangelista Matteo inizia a raccontare il discorso della montagna, e di cui il brano di oggi fa parte.
Matteo inizia così: “Vedendo le folle, Gesù
salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si
mise a parlare e insegnava loro dicendo:
Beati i poveri ….beati quelli che sono nel pianto, … beati i miti, …beati i
puri di cuore, … beati i misericordiosi, …beati i perseguitati per la
giustizia, … ecc..”; e termina: “beati voi quando vi insulteranno, vi
perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa
mia”.
Di solito si considera questo lungo
discorso ( 3 capitoli in Matteo, 5,6,7) come rivolto alle folle e ai discepoli,
senza distinguere troppo. Ma, ritenendo la sostanza del messaggio di Gesù, possiamo leggere questo episodio, presentato
con tale solennità, come un momento importante di formazione dei discepoli da
parte di Gesù, avendo sullo sfondo le folle, il
mondo intero, fatto di poveri, di afflitti, di miti, di affamati e
assetati di giustizia, di misericordiosi, di puri di cuore, di operatori di
pace , di perseguitati a causa della giustizia.
Gesù perciò, sul monte, seduto, al
cospetto delle folle, istruisce
innanzitutto i discepoli che si raccolgono attorno a lui e a loro insegna come
guardare l’umanità: come la guarda lui,
cioè con occhio comprensivo e di compassione, come a dire: vedete tutta questa
gente, tra essi ci sono tanti poveri di spirito, tanti afflitti, tanti non
violenti, tanti puri di cuore, tanti bisognosi di giustizia, ecc…,. Dovete
perciò guardare l’umanità con rispetto e verità, vedere le folle non come massa informe e dannata, ma composta da
persone, fatte di questi sentimenti, sofferenze, desideri, impegni, e non al
modo di chi vede dall’alto in basso, al modo dei farisei che giudicano e
condannano chi non è dei loro.
Ma questo non basta,
perché poi Gesù nella seconda parte di ogni beatitudine mostra, ancora ai
discepoli, il segreto e il dono nascosto in ciascuna di esse e che rende
“beati”: perché di essi è il regno dei cieli, perché saranno consolati, perché
saranno saziati, perché troveranno misericordia, perché vedranno Dio, ecc…
Così educa noi discepoli a vedere in queste situazioni, che sono anche
le nostre, le condizioni propizie di beatitudine, di felicità vera, di
vicinanza di Dio. Così, se noi discepoli abbiamo capito e specialmente scoperto
per esperienza dove si trova la beatitudine, qualunque sia la realtà che
viviamo, allora è per noi la dichiarazione di Gesù: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo.
Noi dell’ocds
parliamo molto di formazione e difatti cerchiamo di curare la formazione
iniziale e poi per anni quella permanente. Quanta formazione! Se nella Promessa
ci impegniamo a vivere “lo spirito delle Beatitudini” è perché alla scuola di
Gesù possiamo scoprire dove consiste la “felicità” autentica e così dare sapore
alla nostra vita e a quella degli altri e illuminare di luce nuova le
situazioni più critiche e impossibili
Allora anche se non ce ne accorgiamo, “siamo” sale, “siamo” luce, perchè
Gesù forma i suoi discepoli a “essere”.
A questo deve mirare la vera formazione. “E’ meglio essere cristiano
senza dirlo che proclamarlo senza esserlo”, ci dice S. Ignazio di Antiochia.
Perderemmo sapore e saremmo da
gettare ed essere calpestati, saremmo luce che non “risplende” “per tutti
quelli che sono nella casa” (comunità, chiesa, parenti, luogo di lavoro, ecc.),
se non siamo “beati”, felici, gioiosi della gioia dello Spirito, per il fatto
di aver incontrato Gesù, per essere tra i suoi discepoli formati da Lui e
trasformati già ora dalla “ grande ricompensa” che, nonostante insulti,
persecuzioni e menzogne, ci va donando:
regno di Dio, consolazione, giustizia, misericordia, visione di Dio,
figliolanza.
Perderemmo tempo e non avremmo capito il
senso della nostra vocazione se, “vedendo le folle”, non sentissimo rivolta a
noi la parola di Gesù: Voi siete il sale
della terra, voi siete la luce del mondo. E’ la nostra missione.
P. Gaudenzio Gianninoto, ocd