sabato 24 dicembre 2016

Con Gesù ogni uomo potrà nascere da Dio


 S. Natale

“ Il Verbo si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi”

Giunto è il tempo fortunato

in cui nascer Egli deve,
il Signore, come uno sposo,
dal suo talamo se n’esce

S. Giovanni della Croce, Romanza 9



L’evangelista Giovanni dichiara in maniera perentoria: “Dio nessuno lo ha mai visto” (Gv 1,18),  invitando il credente a fissarsi solo su Gesù,”l’unico figlio, che è Dio ed è in seno al Padre , è lui che lo ha rivelato”
(Gv. 1,18).
Quando Filippo chiederà a Gesù di mostrarli il Padre , Gesù gli risponderà “chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv.14,9).
Siamo invitati quindi dall’ Evangelista Giovanni a sbarazzarci di ogni immagine o concezione di Dio che non trovi riscontri nella figura di Gesù, nella sua vita e nel suo insegnamento.
Ogni immagine di Dio, nata da una tradizione religiosa dalla spiritualità, che non coincide con  con Gesù va eliminata, in quanto incompleta, limitata o falsa.
In Gesù, Uomo – Dio, si manifesta la pienezza dell’amore del Padre , un Dio – Amore che non è un rivale dell’uomo, ma suo alleato con il quale si fonde per comunicargli la pienezza della vita divina (Gv.17,22).

Questa offerta non verrà accolta e il Cristo tanto atteso sarà rifiutato, contestato, calunniato e in fine assassinato: “ venne fra i suoi, ma i suoi no lo hanno accolto” (Gv. 1,11).
L’iniziativa viene da parte di Dio che per disegno di misericordia, rivela all’uomo il suo piano e lo sollecita interiormente ad una risposta responsabile . Compito dell’uomo è di accogliere l’invito e di trattenere rapporti di fedeltà e di intima corrispondenza con il suo Creatore .
Scrive S. Giovanni della croce :”in primo luogo l’anima abbia un  costante desiderio di imitare Cristo...e mediti sulla sua vita per comportarsi in ogni sua azione come Cristo si comporterebbe” (1S.13,3).
Questo è fondamentale, se infatti nell'anima mancasse l’amore per Gesù e il desiderio di essere come Lui,1,14). tutto sarebbe impossibile; ma se nell'uomo arde la fiamma dell’amore per Lui, allora anche il sacrificio più pesante diventerà leggero e la rinuncia più dolorosa per la natura, diventerà soave.(T.11,30).  S. Giovanni della Croce esige che il desiderio di imitare Gesù sia costante e presente in ogni azione  che l’uomo compie. La volontà di Dio e che ogni uomo diventi suo figlio( Gv.1,12).
La persona di  Gesù, per l’Evangelista,sostituisce i pilastri dell’antica alleanza : “la legge fu data per mezzo di Mosè ma la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo (Gv.1,17). Quando si conosce la Parola tutte le altre parole perdono la forza e vengono sostituite da una nuova relazione con il Padre basata sull'accoglienza del suo amore. quest’unica parola, che conteneva e formulava il progetto che Dio aveva sull’umanità prima ancora della creazione, sorpassava ogni possibilità d'immaginazione da parte dell’uomo.
“ Il Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio deve essere ascoltata dall’anima”( Par 2,21).  Pieno compimento del progetto di Dio sull’umanità sarà Gesù: “la Parola si fece carne”(Gv. 1,14). 
La condizione divina del Cristo non sarà un suo  esclusivo privilegio, ma accogliendo Gesù come modello della propria esistenza , ogni uomo potrà nascere da Dio per il dono dello Spirito e diventare anch’egli suo figlio: “A quanti l’anno accolto, ha dato la capacità di diventare figli di Dio” (Gv.1,12). Con questa importante affermazione , posta da Giovanni al centro del Prologo dichiara che Dio non è disgustato dell’umanità ma innamorato: “ Dio infatti ha tanto amato il mondo , che ha dato il Figlio suo unigenito affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna” (Gv.3,16) 
Il Prologo è l’inno dell’amore di Dio per l’uomo, il canto dell’ottimismo con il quale il Creatore guarda la sua creatura e la chiama a collaborare alla sua creazione attraverso opere che infondano vita e misura sempre crescente. In questo incontro con Dio l’uomo non si sente schiacciato dalla sua pochezza , ma innalzato alla sublimità dell’amore che il Padre gli dimostra.

Gesù, Figlio di Dio, ha stabilito la sua Presenza in mezzo a noi . Ha voluto che la sua vita fosse la “luce che rischiarasse le nostre tenebre”, ha voluto, “assumendo la condizione di servo”, di trasmetterci quanto sia necessario assumere il suo atteggiamento, perché accogliendolo potessimo diventare figli di Dio”. Apriamo il nostro cuore al dono della salvezza! “Lui è alla porta e bussa , se noi gli apriamo entrerà e resterà con noi”.  
Questo è il Natale che noi tutti vogliamo vivere! Accogliere la Vita, la vita vera che da senso e significato alla nostra esistenza . Vita che è perdono, pace, gioia, serenità, fratellanza e forza soprattutto nelle avversità di ogni giorno. La Vergine tutta Santa e tutta Bella presentandoci Gesù Bambino nella Mangiatoia, ci dice: “fate tutto quello che Lui vi dirà”. Facciamo nostro quest’invito e aderiamo con coraggio e determinazione al progetto di amore di Dio che ci vuole “figli nel Figlio”, testimoni di un Dio che ci abita e ci ha conquistati.
p. Vincenzo Caiffa ocd