MEDITIAMO CON P. GAUDENZIO GIANNINOTO
Dio grande e fedele, che riveli il tuo volto a chi ti cerca con cuore sincero. Così oggi la Chiesa ci suggerisce di pregare nella Colletta di questa seconda domenica di Quaresima. I Salmi, espressioni bibliche dell’animo umano in tutte le sue esperienze, più volte si effondono in invocazioni insistenti che gridano il desiderio del cuore di vedere il volto di Dio. Così il salmo responsoriale di oggi : Ascolta Signore la mia voce. Io grido, abbi pietà di me, rispondimi. Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto». Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto” (Sl 26). Questa preghiera è messa oggi sulle nostre labbra mentre nel cammino quaresimale la Parola ci racconta la trasfigurazione di Gesù. Come è descritta da Luca, le sue vesti candide e sfolgoranti riflettono la luminosità interiore di tutta la persona, ma è il volto che cambia di aspetto e che manifesta la sua identità divina. E difatti è il volto di Dio che il cuore, l’io profondo nostro, cerca. E il volto vuol dire la fisionomia, l’atteggiamento, lo sguardo, la persona. Noi, anche deboli e titubanti nella fede, anche non consapevoli, in verità cerchiamo, proviamo in tanti modi, spesso sbagliando modo o volto, vogliamo vedere quel volto, sperando e desiderando che sia quello, quello di Dio stesso, e che si rivolga a noi benevolo, che ci guardi con simpatia, con accoglienza, con amore. Siamo come il bambino che scruta il volto della mamma e da quel volto dipende, perché gli dice tutto, lo rassicura, gli trasmette tutto l’amore che lo fa vivere e gioire, che lo fa dormire abbandonato tra le braccia materne.
Dio grande e fedele, che riveli il tuo volto a chi ti cerca con cuore sincero. Così oggi la Chiesa ci suggerisce di pregare nella Colletta di questa seconda domenica di Quaresima. I Salmi, espressioni bibliche dell’animo umano in tutte le sue esperienze, più volte si effondono in invocazioni insistenti che gridano il desiderio del cuore di vedere il volto di Dio. Così il salmo responsoriale di oggi : Ascolta Signore la mia voce. Io grido, abbi pietà di me, rispondimi. Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto». Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto” (Sl 26). Questa preghiera è messa oggi sulle nostre labbra mentre nel cammino quaresimale la Parola ci racconta la trasfigurazione di Gesù. Come è descritta da Luca, le sue vesti candide e sfolgoranti riflettono la luminosità interiore di tutta la persona, ma è il volto che cambia di aspetto e che manifesta la sua identità divina. E difatti è il volto di Dio che il cuore, l’io profondo nostro, cerca. E il volto vuol dire la fisionomia, l’atteggiamento, lo sguardo, la persona. Noi, anche deboli e titubanti nella fede, anche non consapevoli, in verità cerchiamo, proviamo in tanti modi, spesso sbagliando modo o volto, vogliamo vedere quel volto, sperando e desiderando che sia quello, quello di Dio stesso, e che si rivolga a noi benevolo, che ci guardi con simpatia, con accoglienza, con amore. Siamo come il bambino che scruta il volto della mamma e da quel volto dipende, perché gli dice tutto, lo rassicura, gli trasmette tutto l’amore che lo fa vivere e gioire, che lo fa dormire abbandonato tra le braccia materne.
Particolare dell'abside della Basilica della Trasfigurazione sul monte Tabor |
Sono presenti Mosè ed Elia. Essi hanno tanto desiderato
vedere Dio: “ Mosè Gli disse:
"Mostrami la tua gloria!". 19Rispose:
"Farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il mio nome,
Signore, davanti a te. A chi vorrò far grazia farò grazia e di chi vorrò aver
misericordia avrò misericordia". 20Soggiunse:
"Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e
restare vivo". 21Aggiunse il Signore:
"Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: 22quando
passerà la mia gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la
mano, finché non sarò passato. 23Poi toglierò
la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non si può vedere" (Es
33,17-23). “Allora il Signore scese nella nube, si fermò là
presso di lui e proclamò il nome del Signore. 6Il
Signore passò davanti a lui, proclamando: "Il Signore, il Signore, Dio
misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà (Es
34,5-6). Elia
ascolta il Signore che gli parla: "Esci e férmati sul
monte alla presenza del Signore". Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un
vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti,… un terremoto,… un fuoco,…. Dopo il fuoco, il sussurro di
una brezza leggera. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e
si fermò all'ingresso della caverna” (1Re 19,11 sg).
Ora, nella pienezza del tempo, quando Dio si è incarnato,
Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti che
tanto hanno cercato il volto di Dio, sono qui spettatori di questa epifania
straordinaria, vedono il volto dell’uomo
Gesù che “mentre prega”, cioè mentre è unito al Padre con tutta la sua umanità,
con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutte le sue forze… tanto prega così che si
trasfigura, il suo volto splende e rivela la sua identità di Figlio del
Padre:“Chi vede me vede il Padre” (Gv 14,9). Finalmente nell’uomo Gesù
trasfigurato vedono il volto di Dio cercato; e anche i tre apostoli, abituati
all’umanità di Gesù “vedono la sua
gloria” e sentono la voce del Padre che indica in Gesù il suo Figlio, l’amato.
Nei tre apostoli, testimoni scelti, siamo noi, chiamati sul monte a contemplare
l’aspetto profondo di Gesù.
“Gesù di Nazareth con
la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la
misericordia di Dio” afferma Papa Francesco in Misericordiae.vultus, 1. La Chiesa sempre, ma in modo significativo
nel nostro tempo, ci sta dicendo che Gesù è il volto del Padre, e del Padre
misericordioso. Misericordiae vultus! Papa Francesco profeticamente ripete: Questo nostro mondo ha bisogno della
Misericordia di Dio. Se
cerchiamo il volto di Dio, dobbiamo guardare Gesù, e Lui ci rassicura, perché
per tutti noi, per me, per te, è un volto sempre misericordioso, solo misericordioso.
S. Teresa di Gesù, dalla sua esperienza di ricerca e di
amicizia con il Signore intuisce che nell’incontro degli sguardi e perciò dei
volti si può risolvere la storia dell’incontro dell’uomo che cerca e spera il
volto benevolo di Dio; il volto che lei
guarda e incoraggia noi a guardare non è tanto quello trasfigurato ma quello
sfigurato ma bello per l’amore: “Vi
chiedo solo che lo guardiate. Egli non aspetta che un vostro sguardo …
Consideratelo legato alla colonna, sommerso nello spasimo, con le carni a
brandelli: e tutto per il grande amore che ci porta … Egli allora vi guarderà
con quei suoi occhi tanto belli, compassionevoli e pieni di lacrime:
dimenticherà i suoi dolori per consolare i vostri, purchè voi lo guardiate” (Cam. 26).
E’ necessità
di tutti, ma più ancora corrisponde alla
vocazione e alla missione contemplativa del Carmelo quanto sempre Papa
Francesco ripete: Abbiamo sempre bisogno
di contemplare il mistero della
misericordia, il volto della misericordia (Miser.Vultus, 2 e 4). Gesù si
trasfigura mentre prega. Così anche noi,
sperimentando attraverso la preghiera
contemplativa la misericordia splendente
nel volto di Gesù, potremo portare lo stesso frutto di salvezza delle opere di
Gesù nelle nostre opere di misericordia.
(p. Gaudenzio Gianninoto ocd)