domenica 31 gennaio 2016

Oggi Dio è con noi. Prova a ripeterlo al tuo cuore

MEDITIAMO CON P. FABIO PISTILIO
Letture:  Geremia 1,4-5.17-19; 1 Corinti 12,31; 13,13; Luca 4,21-30

Le tre letture della liturgia della Parola convergono intorno alla centralità della parola di Gesù che realizza la salvezza per ogni uomo. Possiamo parlare di salvezza come della piena amicizia tra Dio e l’uomo. Gesù non annuncia solamente come ogni altro profeta una parola di Dio, ma è Lui la parola che realizza la presenza di Dio nella storia. Gesù nella sinagoga di Nazareth mentre proclama l’anno di misericordia realizza per ogni persona, rende presente, dona la misericordia nell’oggi della storia. L’anno di misericordia si compie in chi accoglie le parole di Gesù, i suoi gesti, in chi lo segue, e in chi vive della sua carità ogni situazione della vita.

Nella prima lettura il profeta Geremia presenta la sua storia: egli è una persona conosciuta e amata da Dio ancor prima della sua nascita, è chiamato da Dio ad annunciare le sue parole, i suoi interventi nella storia del popolo di Israele. La vicenda di Geremia ci ricorda che la nostra nascita è legata all'amore di Dio, e ci ricorda pure che viviamo nella storia con una missione ben precisa.
Geremia confessa che Dio non l’ha mandato allo sbaraglio, quasi un esecutore di un progetto. Nella sua misericordia Dio provvede alla missione del profeta con tutti i doni necessari, ed il primo dono è la parola che annuncia, la quale è il segno della sua presenza, del suo amore: “Io sono con te per salvarti”.
Nella vita non siamo soli, c'è sempre il Signore presente che ci accompagna ed dona tutti gli aiuti per vivere come piace a lui. 
Il profeta legge la storia come un dialogo tra Dio e l'uomo dove l'annuncio della parola di Dio da un senso agli eventi, e così la trasforma in storia sacra, cioè storia dove Dio è all’opera in favore degli oppressi, dei deboli, degli emarginati. Attraverso la voce del profeta, Dio si rende presente nell’ascolto di chi non ha voce. La storia del popolo dell’Alleanza, come la storia di ogni israelita è la storia che guida Dio per strade sempre nuove. Edith Stein riconosceva di essere sostenuta da Dio fin nelle più piccole circostanze. Ognuno di noi è invitato leggere la storia personale, la storia della chiesa, la storia del mondo, come come la storia in cui Dio è vivo e operante. La luce che illumina questa lettura è la fede, che è un guardare dalla prospettiva di Gesù, con gli occhi di Gesù. Il logo del giubileo lo sottolinea quando unisce i due volti, di Gesù e dell’uomo, a tal punto da avere un occhio in comune. 
Come il profeta ciascuno di noi è invitato a leggere il presente ricordando le promesse di Dio e con lo sguardo fisso sulla sua misericordia, cioè nella speranza. La fede e la speranza sono i genitori tenuti per mano dal figlio che è la carità.  Credo e spero nelle promesse di Dio, in forza di quel legame di amore, la misericordia, più forte di ogni altro vincolo, che lui ha con ogni uomo. Anche noi che almeno una volta nella vita abbiamo fatto esperienza di Dio, e l’abbiamo riconosciuto presente, siamo chiamati a rendergli grazie e ad annunciare la sua parola in tutto ciò che si oppone a Lui, ma come ci suggerisce la seconda lettura, con la carità di Cristo, con il suo amore misericordioso che ci rende misericordiosi verso i nostri fratelli. In una esperienza mistica Santa Teresa riceve queste parole da Dio: “Vedi, figlia, che cosa perde chi mi è nemico! Non tralasciare di farlo sapere loro” (Vita 38,3). La sua vita sarà un annunciare le misericordia di Dio e i suoi prodigi per ingolosire le anime di un bene così grande.

Il Vangelo di Luca ci presenta Gesù che viene come profeta nella sua patria, tra la sua gente per annunciare nell’oggi di ogni persona la salvezza, cioè Dio presente nella nostra vita per donarci la piena comunione con lui. Gesù è il compimento della profezia, perché su di lui si è posa­to lo Spirito del Signore; egli non è il trasmettitore della parola di Dio, è la Parola di Dio!
La parola si è fatta carne ed abita in mezzo a noi. è questa la novità di Gesù: la Persona. Quale gioia dobbiamo provare nel ripetere “oggi si sono compiute queste parole”, “oggi Dio è con noi”. La Scrittura si compie nel Figlio e nella chiesa che è il suo mistico Corpo. La pienezza si compie anche in quella stanza segreta, dove chiusa la porta, ascoltiamo il Padre nostro”, in questo luogo Gesù ci ha dato un nuovo luogo di incontro: in chi legge la bibbia con fede si realizza l’oggi della salvezza e si compie quell’anno di grazia e di misericordia inaugurato da Gesù.
Ma proprio perché è necessaria la nostra collaborazione ai doni di Dio, Luca ci racconta che nell’incontro con Gesù vi è la reale possibilità del rifiuto. La presenza di Cafarnao non è limitata ai gentili, i pagani, ma è apertura della Parola ai pagani, ad ogni uomo.
Il rifiuto di Gesù è una reazione contro la pretesa dei nazareni di voler limitare il suo passaggio, la sua parola e la sua presenza alla propria patria. Ma così si cade nella mancanza di fede che mi fa pensare che Gesù non riesca a camminare per altre strade. Gesù invece va oltre, percorre un altro cammino, sempre pieno di sorprese verso chi è più bisognoso del suo amore. 
La fede ci insegna che l’amicizia con Gesù è il primo dono di Dio: è la vita della nostra vita. Ci insegna pure che leggendo la Scrittura, grazie al calore dello Spirito Santo, la fiamma ardente che Dio ha effuso nei nostri cuori, diventiamo attuali a Dio, rendiamo attuale la sua presenza nella storia e, di conseguenza, anche se in un modo a noi a volte sconosciuto ma certo, il suo operare. Sappiamo che nella logica di Dio, facendo il bene, e cercando per quanto possiamo di compierlo sempre, contribuiamo alla salvezza di ogni uomo, gli permettiamo di proclamare: Oggi questa parola si è compiuta.
Come Gesù non può fermarsi al solo Israele, a Nazareth, ma deve andare in tutta la Palestina, così la Chiesa non può limitare la sua missione ai giudei, ma deve rivolgersi a tutti, a ogni uomo, perché così ha fatto Gesù.
Oggi ricordiamoci che nella vita della Chiesa la profezia è la carità che ci spinge ad amare con l’amore di Gesù per quei sentieri che ci verranno suggeriti e con la certezza che Dio opera con prodigi. Gesù continua a dire a ciascuno e alla Chiesa: Vedrai cose maggiori di queste. Il santo padre Giovanni della Croce ci suggerisce: “Metti amore dove non c’è amore e tirerai fuori amore”.



p. Fabio Pistilio ocd