MEDITIAMO CON P. FABIO PISTILIO
Letture: Geremia
1,4-5.17-19; 1 Corinti 12,31; 13,13; Luca 4,21-30
Le tre letture della liturgia della Parola
convergono intorno alla centralità della parola di Gesù che realizza la
salvezza per ogni uomo. Possiamo parlare di salvezza come della piena amicizia
tra Dio e l’uomo. Gesù non annuncia solamente come ogni altro profeta una
parola di Dio, ma è Lui la parola che realizza la presenza di Dio nella storia.
Gesù nella sinagoga di Nazareth mentre proclama l’anno di misericordia realizza
per ogni persona, rende presente, dona la
misericordia nell’oggi della storia. L’anno di misericordia si compie in chi
accoglie le parole di Gesù, i suoi gesti, in chi lo segue, e in chi vive della
sua carità ogni situazione della vita.
Nella prima lettura il profeta Geremia presenta la
sua storia: egli è una persona conosciuta e amata da Dio ancor prima della sua
nascita, è chiamato da Dio ad annunciare le sue parole, i suoi
interventi nella storia del popolo di Israele. La vicenda di Geremia ci ricorda
che la nostra nascita è legata all'amore di Dio, e ci ricorda pure che viviamo
nella storia con una missione ben precisa.
Geremia
confessa che Dio non l’ha mandato allo sbaraglio, quasi un esecutore di un
progetto. Nella sua misericordia Dio provvede alla missione del profeta con
tutti i doni necessari, ed il primo dono è la parola che annuncia, la quale è
il segno della sua presenza, del suo amore: “Io sono con te per salvarti”.
Nella
vita non siamo soli, c'è sempre il Signore presente che ci accompagna ed dona
tutti gli aiuti per vivere come piace a lui.
Il
profeta legge la storia come un dialogo tra Dio e l'uomo dove l'annuncio della
parola di Dio da un senso agli eventi, e così la trasforma in storia sacra,
cioè storia dove Dio è all’opera in favore degli oppressi, dei deboli, degli
emarginati. Attraverso la voce del profeta, Dio si rende presente nell’ascolto
di chi non ha voce. La storia del popolo dell’Alleanza, come la storia di ogni
israelita è la storia che guida Dio per strade sempre nuove. Edith Stein
riconosceva di essere sostenuta da Dio fin nelle più piccole circostanze.
Ognuno di noi è invitato leggere la storia personale, la storia della chiesa,
la storia del mondo, come come la storia in cui Dio è vivo e operante. La luce
che illumina questa lettura è la fede, che è un guardare dalla prospettiva di
Gesù, con gli occhi di Gesù. Il logo del giubileo lo sottolinea quando unisce i
due volti, di Gesù e dell’uomo, a tal punto da avere un occhio in comune.
Come
il profeta ciascuno di noi è invitato a leggere il presente ricordando le
promesse di Dio e con lo sguardo fisso sulla sua misericordia, cioè nella
speranza. La fede e la speranza sono i genitori tenuti per mano dal figlio che
è la carità. Credo e spero nelle
promesse di Dio, in forza di quel legame di amore, la misericordia, più forte
di ogni altro vincolo, che lui ha con ogni uomo. Anche noi che almeno una volta
nella vita abbiamo fatto esperienza di Dio, e l’abbiamo riconosciuto presente,
siamo chiamati a rendergli grazie e ad annunciare la sua parola in tutto ciò
che si oppone a Lui, ma come ci suggerisce la seconda lettura, con la carità di
Cristo, con il suo amore misericordioso che ci rende misericordiosi verso i
nostri fratelli. In una esperienza mistica Santa Teresa riceve queste parole da
Dio: “Vedi, figlia, che cosa perde chi mi è nemico! Non tralasciare di farlo
sapere loro” (Vita 38,3). La sua vita sarà un annunciare le misericordia di Dio
e i suoi prodigi per ingolosire le anime di un bene così grande.
Il
Vangelo di Luca ci presenta Gesù che viene come profeta nella sua patria, tra
la sua gente per annunciare nell’oggi di ogni persona la salvezza, cioè Dio
presente nella nostra vita per donarci la piena comunione con lui. Gesù è il compimento della profezia, perché su di lui si è posato lo Spirito del Signore; egli non è il trasmettitore della parola di
Dio, è la Parola di Dio!
La
parola si è fatta carne ed abita in mezzo a noi. è questa la novità di Gesù: la Persona. Quale gioia dobbiamo
provare nel ripetere “oggi si sono compiute queste parole”, “oggi Dio è con
noi”. La Scrittura si compie nel Figlio e nella chiesa che è il suo mistico
Corpo. La pienezza si compie anche in quella stanza segreta, dove chiusa la
porta, ascoltiamo il Padre nostro”, in questo luogo Gesù ci ha dato un nuovo
luogo di incontro: in chi legge la bibbia con fede si realizza l’oggi della
salvezza e si compie quell’anno di grazia e di misericordia inaugurato da Gesù.
Ma
proprio perché è necessaria la nostra collaborazione ai doni di Dio, Luca ci
racconta che nell’incontro con Gesù vi è la reale possibilità del rifiuto. La
presenza di Cafarnao non è limitata ai gentili, i pagani, ma è apertura della
Parola ai pagani, ad ogni uomo.
Il
rifiuto di Gesù è una reazione contro la pretesa dei nazareni di voler limitare
il suo passaggio, la sua parola e la sua presenza alla propria patria. Ma così
si cade nella mancanza di fede che mi fa pensare che Gesù non riesca a
camminare per altre strade. Gesù invece va oltre, percorre un altro cammino,
sempre pieno di sorprese verso chi è più bisognoso del suo amore.
La
fede ci insegna che l’amicizia con Gesù è il primo dono di Dio: è la vita della
nostra vita. Ci insegna pure che leggendo la Scrittura, grazie al calore dello
Spirito Santo, la fiamma ardente che Dio ha effuso nei nostri cuori, diventiamo
attuali a Dio, rendiamo attuale la sua presenza nella storia e, di conseguenza,
anche se in un modo a noi a volte sconosciuto ma certo, il suo operare.
Sappiamo che nella logica di Dio, facendo il bene, e cercando per quanto possiamo
di compierlo sempre, contribuiamo alla salvezza di ogni uomo, gli permettiamo
di proclamare: Oggi questa parola si è compiuta.
Come
Gesù non può fermarsi al solo Israele, a Nazareth, ma deve andare in tutta la
Palestina, così la Chiesa non può limitare la sua missione ai giudei, ma deve
rivolgersi a tutti, a ogni uomo, perché così ha fatto Gesù.
Oggi ricordiamoci che nella vita della Chiesa la profezia è la carità
che ci spinge ad amare con l’amore di Gesù per quei sentieri che ci verranno
suggeriti e con la certezza che Dio opera con prodigi. Gesù continua a dire a
ciascuno e alla Chiesa: Vedrai cose maggiori di queste. Il santo padre Giovanni
della Croce ci suggerisce: “Metti amore dove non c’è amore e tirerai fuori
amore”.
p.
Fabio Pistilio ocd