lunedì 30 ottobre 2023

Piccole storie per l'anima - 102

 


 Allora disse il gran Padre, il Padre di tutte le cose: "Vai, vai e non ritornare da me prima di aver mostrato agli esseri la mia presenza!" E ne fu spaventata. Non era che una piccola goccia d'acqua. Come avrebbe potuto dimostrare la potenza di Dio? Voleva tornare indietro ma non poteva.
               Era stata mandata. Quando cadde dal cielo l'avvolse l'aria e quasi la consumò. Poi fu impastata dalla terra. Si vergognava perché prima era stata un piccolo specchio del cielo, ora invece, era piena di polvere attaccaticcia. E sentì una radice vicina. E la radice l'afferrò. Divenne parte di una pianta.
           


  Fu una fibra, una goccia di frutto. Si sentì bere più volte. Spesso soffiata via nel vapore, si rapprese col freddo e ricadde giù. Una lunga storia. Imparò a sentirsi terra e vegetale. Visse molte volte pulsazioni nel sangue dei viventi. E fu fiume, lago, filo di perle quando cadeva nella rugiada del mattino.
            Le sembrò di perdersi, di sparire. Soffrì molto. Ora cercata con rabbia, ora pestata e dimenticata. Poi un giorno, il sole la prese con più forza del solito, e la portò con sé in alto. Le disse: "Sono finite le tue stagioni, gocciolina, sali di nuovo. Ti aspetta il Gran Padre!".
          La goccia salì e le sembrò di essere felice. Ma quando si vide protendersi in alto, ebbe nostalgia.
Il Padre delle cose le sorrise: "Hai fatto bene, piccola mia - le disse - ora cosa vuoi?".
          "Ritornare giù, papà, ritornare giù! Qui vicino a te, sono un cristallo di gioia, ma laggiù, nel mondo pieno di sete, io sono molto di più: sono la tua presenza!".


Siamo tante piccole gocce
E possiamo mostrare nella nostra vita la presenza di Dio…

" Per appartenere a Gesù,
 bisogna essere piccoli,
piccoli come una goccia di rugiada.
Oh come sono poche le anime che aspirano ad essere piccole così!"
(S. Teresa di Lisieux)