lunedì 2 maggio 2022

Piccole storie per l'anima -49

PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO
 a cura dell'Ordine Secolare Carmelitano Teresiano della Provincia Lombarda

Un maestro di spiritualità un giorno si trovò a predicare in uno stadio pieno di gente. A metà del suo discorso chiese che si spegnessero tutte le luci e dal microfono disse: «lo accenderò un cerino; chi lo vede dica sì». Si sentì un solo grido in tutto lo stadio: al buio un cerino si vede!

Poi spense il cerino e continuò: «Tutti quelli che hanno un cerino o un accendino lo accendano»; dopo poco, lo stadio si illuminò di luce fioca, ma luce diffusa. Poi fece tornare la luce normale e disse: «Vedete, un solo sì, una sola fiammella; se viene imitata si estende a tutti coloro che sono presenti.
Ebbene, così risplenda la vostra luce - dice il Signore - di fronte agli uomini. Non è necessario che cerchiate di fare cose grandiose, rimanete al vostro posto, ma al vostro posto fate tutto quello che il Signore vi chiede di fare perché il mondo sia salvo».


Viviamo in un mondo immerso nelle tenebre.
Siamo disorientati, angosciati e abbiamo paura del futuro.
Ma:
“Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita”

(Vangelo di Giovanni 8,12)








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DA "VOGLIO VEDERE DIO"
di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD



LA DIREZIONE SPIRITUALE terza parte

Non c'è un'arte più delicata della direzione spirituale. La prudenza vi gioca un ruolo molto importante.
S Giovanni della Croce così ci ammaestra: ”Non tutti i direttori spirituali , infatti, hanno la scienza adatta per risolvere tutti i casi (del cammino spirituale)....
Non tutti quelli che sanno sgrossare il tronco, sanno anche scolpire una statua, né tutti quelli che sanno scolpirla sanno poi ritoccarla e rifinirla, e non tutti quelli che sanno rifinirla sanno pitturarla, né tutti quelli che sanno pitturarla sapranno dare gli ultimi ritocchi per renderla perfetta....I direttori spirituali devono dunque rispettare la libertà delle anime e sono obbligati a fare buon viso quando esse vorranno cercare una guida migliore.
Difatti essi non sanno per quali vie vorrà Dio far progredire un'anima”(Fiamma, str. III, 57, 61). S.Teresa fa notare che se il direttore non deve chiedere cose impossibili, come imporre numerosi digiuni e rigorose penitenze a una persona debole, non deve neppure limitarsi ad insegnare “a camminare come tartarughe, né si contenti che l'anima si accontenti solo a cacciar lucertole.”(Vita, c. XIII, 3)
I segreti dell'anima sono i segreti di Dio. Il direttore al quale sono affidati deve custodirli con cura. S. Teresa parla spesso nei suoi scritti delle sofferenze e delle gravi difficoltà che le procurarono le indiscrezioni dei suoi direttori. S. Teresa ci dice che fu pienamente rassicurata sulle sue visioni e sulle parole interiori solo da san Francesco Borgia e da san Pietro d'Alcantara, i quali potevano basarsi sulla propria esperienza. “io mi sono incontrata con anime soffocate e afflitte per l'inesperienza di chi le guidava, e ne ho avuto pena”.(Vita, c. XIII, 14)
La scienza che s.Teresa chiede al direttore non è una scienza comune, ma deve abbracciare la teologia morale e la teologia mistica, cioè la scienza delle vie di Dio e delle regole che le reggono. “Sono convinta che una persona di orazione che tratti con uomini dotti, se non lo vuole lei stessa, non sarà mai ingannata dal demonio con illusioni, perchè credo che il demonio tema grandemente la scienza umile e virtuosa, sapendo che a causa di essa verrà scoperto e ne avrà la peggio”.(Vita, c. XIII, 18)