lunedì 28 marzo 2022

Piccole storie per l'anima - 44

 PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO
 a cura dell'Ordine Secolare Carmelitano Teresiano della Provincia Lombarda,

Un giorno, un uomo, famoso per il suo scetticismo, andò da un vecchio saggio e chiese: "Vorrei tanto vedere il tuo Dio!"

"È impossibile!", rispose il saggio.

"Impossibile? Allora, come posso affidare la mia vita a qualcuno che non posso vedere?" "Siete sposato?" domandò il saggio.

"Sì, da quindici anni! Ma perché me lo chiedete?"

"Se siete sposato da quindici anni, allora mostratemi la tasca dove avete riposto l'amore per vostra moglie. E lasciate che io lo pesi, per vedere se è grande".

"Non siate sciocco! Nessuno può conservare l'amore in una tasca!", rispose l'uomo, sorpreso dall'insolita richiesta.

"Il sole è soltanto una delle opere che Dio ha messo nell'universo, eppure se lo fissate, non potete vederlo. Tanto meno potete vedere l'amore, ma sapete di essere capace di innamorarvi di una donna e di affidarle la vostra vita. Non vi sembra evidente che esistono nella vita alcune cose nelle quali confidiamo anche senza vederle?"

 

"Beati quelli che crederanno pur non avendo visto..."   -   (Vangelo di Giovanni 20,29)

 Tu sai ,Gesù, quanto desidero progredire per essere da te più amata. Sì, mio Gesù, sono gelosa del tuo amore e, per parte mia, ti amo tanto che, in certi momenti, mi sembra di morire! S. Elisabetta della Trinità

 

 

 



 Da" VOGLIO VEDERE DIO" di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD

 

LE AMICIZIE SPIRITUALI prima parte

 “Gran male è per l'anima trovarsi sola tra tanti pericoli”(Vita, c. VII, 20).

            S. Teresa comprende che grande è la debolezza dell'uomo, specialmente agli inizi della vita spirituale; la compagnia e l'aiuto del prossimo gli sono sicuramente necessari. E' una legge della sua natura, l'isolamento sarebbe non solo doloroso per lui, ma lo lascerebbe impotente e sterile.

           L'anima troverà l'aiuto necessario nelle amicizie e nella direzione spirituale. L'amicizia è uno scambio di affetto e S. Teresa, ardente, trascinatrice e fondatrice audace, fu per tutta la sua vita in cerca di appoggio e di aiuti.

          Da giovane ragazza entrò nel monastero delle agostiniane, dove si educavano persone della sua condizione e dove capì “quanto sia grande la grazia che Dio concede a chi egli pone in compagnia dei buoni.”

Quando esce da quel monastero Teresa è trasformata ed ha”un po' più di attrattiva per la vita religiosa.” Ma non vuole impegnarsi in quella casa, un'altra amicizia l'attira altrove; aveva una grande amica, Giovanna Suarez, religiosa carmelitana nel monastero dell'Incarnazione. L'amicizia ha semplicemente fornito una indicazione per determinare la scelta del monastero.

         Talvolta Teresa stessa viene beneficata da amicizie con laici del tempo, per esempio Francesco de Salcedo, come lei stessa racconta:” un santo cavaliere....sposato, ma di una vita così esemplare e virtuosa...che gran bene è venuto a molte anime per mezzo suo....Questo benedetto e santo uomo....mi sembra sia stato il principio della salvezza per la mia anima”.(Vita, c. XXIII, 6-7)

        Vi era poi un cerchio di amiche nel monastero dell'Incarnazione dal quale uscirà l'idea della fondazione del monastero di s. Giuseppe d'Avila dove s. Teresa non tollera le amicizie particolari, per quanto sante possano essere.

Continua...