PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO
a cura dell'Ordine Secolare Carmelitano Teresiano della Provincia Lombarda
LA CREAZIONE DEL MONDO
SECONDO L'UOMO...
Nel mattino del primo giorno,
l'uomo si convinse che per essere felice nella vita non aveva proprio bisogno
di Dio. Così decise di non essere più a immagine di Dio, ma di essere
semplicemente uomo. Un uomo però che ben presto fece l’amara esperienza che la
felicità tanto desiderata non era di questo mondo.
Così trasformo la sua ricerca di
felicità in ricerca di piaceri della vita: l’edonismo sarebbe diventato il fine
della sua vita.
Dovendo credere in qualcosa,
credette nella borsa valori, nel progresso, nella pianificazione, nello
sviluppo e specialmente nella sicurezza. Sì, la sicurezza era la base. Doveva
essere pronto a difendersi dai nemici. Lanciò satelliti di investigazione,
preparò missili carichi di bombe atomiche. E fu La sera e la mattina del primo
giorno.
Nel secondo giorno degli
ultimi tempi, morirono i pesci dei fiumi inquinati dagli scarichi industriali,
morirono i pesci del mare per gli scoli delle grandi navi petroliere e per il
deposito del fondo degli oceani: i depositi erano radioattivi; morirono gli
uccelli del cielo impregnati da gas velenosi, morirono gli animali che
attraversavano incauti le grandi autostrade, avvelenati dalle scariche
soffocanti del traffico infernale. E fu la sera e la mattina del secondo
giorno.
Nel terzo giorno seccò
l'erba nei prati, le foglie sugli alberi, il muschio delle rocce e i fiori nei
giardini. Poiché l'uomo aveva deciso di controllare le stagioni in modo
conforme a una pianificazione precisa. Ci fu però un piccolo errore nel
computer della pioggia e, finché non fu scoperto il difetto, le sorgenti
seccarono e le barche che veleggiavano sui fiumi si arenarono nei letti
rinsecchiti. E fu la sera e la mattina del terzo giorno.
Nel quarto giorno,
morirono milioni di uomini; alcuni contaminati da virus coltivati in provette
scientifiche, altri per la dimenticanza imperdonabile di chiudere i depositi
batteriologici, preparati per la guerra. E maledissero Dio: se Egli era buono,
perché permetteva tanti mali? E fu la sera e la mattina del quarto giorno.
Nel quinto giorno, gli
uomini, smarriti nella babele che avevano creato, iniziarono a diffidare di
tutto e di tutti. E poiché si sentivano minacciati, decisero di azionare il
pulsante rosso della guerra nucleare. Il fuoco avvolse il pianeta, le montagne
fumarono, i mari evaporarono. Nelle città gli scheletri di cemento armato
diventarono neri, Lanciando fumo dalle orbite aperte. E gli angeli del cielo
assistettero spaventati nel vedere il pianeta azzurro prendere il colore del
fuoco, e coprirsi poi di un marrone sporco e infine rimanere color cenere. Essi
interruppero i loro canti per dieci minuti. E fu la sera e la mattina del
quinto giorno.
Nel sesto giorno si
spense la luce: polvere e cenere coprirono il sole, la luna e le stelle. E fu
la sera e la mattina del sesto giorno.
Nel settimo giorno, c'era
pace, finalmente! La terra però era diventata informe e vuota e lo spirito
dell'uomo, il fantasma dell'uomo, aleggiava sulle cose. Anche all’inferno
giunsero le notizie di come l’uomo aveva ridotto la creazione. In ogni angolo
dell'inferno si commentava la storia affascinante dell'uomo che aveva preso il
comando del mondo, e risate sguaiate echeggiarono fino ai cori degli angeli del
paradiso.
Satana era
orgogliosamente soddisfatto, perché il suo piano di dannare le anime e di
distruggere la creazione si stava realizzando pienamente…
Nulla impedisce che l'uomo vada fino ai limiti delle sue possibilità; ma
ci resta ancora una speranza: che il mondo, e con esso il suo futuro, sia messo
non nelle nostre mani, ma nelle mani di un Altro
”Cari figli! Sono con voi e
preghiamo insieme.
Figlioli, aiutatemi con la
preghiera affinché satana non prevalga.
Il suo potere di morte, odio e
paura ha visitato la Terra.
Perciò figlioli, ritornate a
Dio, alla preghiera, al digiuno ed alla rinuncia per tutti coloro che sono
calpestati, poveri e non hanno voce in questo mondo senza Dio.
Figlioli, se non ritornate a
Dio ed ai Suoi comandamenti, non avete futuro.
Perciò ha mandato me a voi per
guidarvi.
Grazie per aver risposto alla
mia chiamata.”
Messaggio Regina della Pace del
25 febbraio 2022 - Medjugorie
Da" VOGLIO VEDERE DIO" di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino,
OCD
DISTRAZIONE E ARIDITA' prima parte
I metodi più validi nell'orazione non possono metterci al sicuro dalle
distrazioni e aridità. Si è giustamente notato che ”raccolto e distratto sono 2
aggettivi che si oppongono”.
Il raccoglimento è una delle
condizioni della preghiera. Nella preghiera le distrazioni sono dunque in
generale in senso inverso al raccoglimento. Nella fase attiva della preghiera
di cui ci occupiamo l'attenzione o il raccoglimento possono venir dissipati
dall'evasione dell'intelligenza.
La distrazione sarà definita
volontaria quando, volontariamente e in piena coscienza, l'intelligenza evade
dalla sua attenzione alla realtà soprannaturale per rivolgersi ad un altro
oggetto. Sarà involontaria quando questo movimento si produce involontariamente
o senza piena coscienza.
Quando la distrazione
non è più passeggera, ma diventa abituale costituisce uno stato di aridità.
Quest'ultima, si accompagna ordinariamente alla tristezza, all'impotenza, alla
diminuzione degli ardori dell'anima, all'agitazione e all'irrequietezza delle
facoltà. La distrazione è una sofferenza, l'aridità crea uno stato di
desolazione.
Santa Teresa a questo
proposito ci dice;”Queste sofferenze sono molto dure, io lo so, e il sopportare
questi travagli richiede più coraggio di quello che ci vuole per molte altre
traversie del mondo.”(Vita, c. XI, 10-11) E ancora:”...per alcuni anni, molte
volte badavo più a desiderare che l'ora di stare in orazione finisse e ad
ascoltare il suono dell'orologio, che non a darmi a buoni pensieri; e spesso
non so a quale grave penitenza che mi fosse stata imposta io non mi sarei
obbligata più volentieri che non raccogliermi nella pratica
dell'orazione!”(Vita, c. VIII, 7) Continua …