Questa celebrazione sarà anche per chiedere, per intercessione dei cinque santi che le armi siano messe a tacere per aprire spazi di dialogo che portino alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace, mira ad aiutarci ad approfondire il nostro incontro con Gesù Cristo.
Così Teresa conobbe la spiritualità ignaziana
Teresa ed Ignazio, due fondatori, furono entrambi mossi dal desiderio di far incontrare l'uomo con il suo Dio. E fu ai padri gesuiti che Teresa si rivolse, consigliata dai suoi confessori (vedi Vita 23,14-18 e Vita 24) scrivendo nel libro della Vita:
"Sia benedetto il Signore che mi ha dato la grazia di sempre ubbidire ai confessori, sia pure imperfettamente! Essi furono quasi sempre di questi benedetto Padri della Compagnia di Gesù. Benché non li abbia mai seguiti fedelmente, tuttavia, come sto ora per dire, la mia anima ne ricavò un sensibile miglioramento..."
ed in particolare si affidò nel 1558 ad un gesuita ("Questo padre cominciò a guidarmi con maggiore perfezione dicendomi che dovevo fare del mio meglio per contentare in tutto il Signore").
Anche in seguito ebbe modo di scrivere :
"Grandi cose ho anche veduto intorno all'Ordine di quel Padre, che è la Compagnia di Gesù, i cui religiosi ho visto spesso in cielo con in mano delle bianche bandiere. Sì, cose ammirabili ho veduto in quell'Ordine, e io lo venero molto, perché essendo stata in rapporto con vari dei suoi membri, ho visto che la loro vita è conforme a quanto di essi Iddio mi ha fatto capire" (Vita 38,15).
Teresa di Gesù, poi, amava leggere per le meditazioni il "Cartusiano", la “Vita di Gesù Cristo”, arricchita da molte citazioni di Padri e autori spirituali del Medioevo dal monaco certosino Ludolfo di Sassonia, e poi tradotta in spagnolo. Fu uno dei libri di meditazione preferiti da Ignazio di Loyola che se ne servì al principio della sua conversione, e se ne ritrovano tracce nei suoi Esercizi.Teresa di Gesù, nelle Costituzioni, ne raccomanda la lettura alle sue figlie.