Proprio all’inizio del difficile, inatteso periodo in cui è stato
immerso il nostro mondo, la nostra Europa, la presidente dell’Ocds d’Italia ci
ha invitato a far nostra la preghiera di Teresa d’Ávila, che con il cuore in
pena nel Cammino di perfezione invitava le sue monache a pregare per “il mondo
in fiamme”.
Nella prima settimana di Quaresima non si può non far nostra la riflessione di una delle figlie di Teresa, Edith Stein (la filosofa ebrea convertita al cattolicesimo, divenuta carmelitana scalza con il nome di Teresa Benedetta della Croce, perseguitata e uccisa nel campo di sterminio di Auschwitz).
In allarme per i venti guerra che agitavano l’Europa, aveva scritto al
Papa per implorare un suo intervento contro la guerra che i nazisti avevano
iniziato contro gli ebrei, e nello stesso periodo scrisse per la ricorrenza
dell’Esaltazione della Croce (14 settembre) questo brano che dovremmo meditare,
sia singolarmente sia condividendolo in comunità, nelle famiglie, in
parrocchia.
Edith ci porta ai piedi della Croce, di fronte alla quale spesso ci si ferma in preghiera, e davanti alla quale si fa promessa di appartenenza all’Ordine e alla Chiesa ed esclama: “Ave Crux, Spes unica!”. Il Crocifisso ci guarda dall’alto. Ma questa volta – ci dice Edith Stein – è Lui ad interrogarci, a chiederci se siamo ancora disposti a tener fede a ciò che Gli abbiamo promesso in un momento di slancio o in un’occasione solenne e di grazia.
Le sue parole mi sono tornante in mente durante i servizi degli inviati in Ucraina e, soprattutto, vedendo un’immagine di questi giorni (un enorme Crocifisso, portato via dalla cattedrale armena di Lviv in un bunker, per proteggerlo dai bombardamenti, così come si fece durante la seconda guerra mondiale):Oggi più che mai, la croce è il segno che viene contraddetto. I seguaci
dell’Anticristo la oltraggiano molto di più di quanto fecero i Persiani quando
la rubarono (Battaglia di Hattin in Galilea 1187). Profanano le immagini della
croce e fanno ogni sforzo per strapparla croce dal cuore dei cristiani. E
troppo spesso ci riescono, anche presso coloro che, come noi, un giorno abbiamo
fatto voto portare la Croce di Cristo. Per questo il Salvatore oggi ci guarda
con serietà e attenzione e chiede a ciascuno di noi: “Vuoi essere fedele al
Crocifisso? Pensaci bene! Il mondo è in fiamme: la lotta tra Cristo e
anticristo si è accanita apertamente, perciò se ti decidi per Cristo può
esserti chiesto anche il sacrificio della vita.
Contempla il Signore che pende davanti a te sul legno, perché è stato
obbediente fino alla morte di Croce. Egli venne nel mondo non per fare la sua
volontà, ma quella del Padre. Se vuoi essere la sposa del Crocifisso devi
rinunciare totalmente alla tua volontà e non avere altra aspirazione che quella
di adempiere la volontà di Dio. Il mondo è in fiamme, la battaglia tra Cristo e
l’Anticristo è apertamente scoppiata. Se decidete per Cristo, potrebbe costarvi
la vita.
Il mondo è in fiamme: l’incendio potrebbe appiccarsi anche alla nostra
casa, ma al di sopra di tutte le fiamme si erge la Croce che non può essere
bruciata. La Croce è la via che dalla terra conduce al cielo. Chi l’abbraccia
con fede, amore. speranza viene portato in alto, fino al seno della Trinità. Il
mondo è in fiamme: desideri spegnerle? Contempla la Croce: dal Cuore aperto
sgorga il sangue del Redentore, sangue capace di spegnere anche le fiamme
dell’inferno. Attraverso la fedele osservanza dei voti rendi il tuo cuore
libero e aperto; allora si potranno riversare in esso i flutti dell’amore
divino, sì da farlo traboccare e renderlo fecondo fino ai confini della terra.
Senti il gemito dei feriti sui campi di battaglia a ovest e a est? Non sei un
dottore o un’infermiera e non puoi medicare le ferite. Sei rinchiuso nella tua
cella e non puoi raggiungerli. Senti il grido dei moribondi? Vuoi essere un
prete e stare al loro fianco. Ti commuove il pianto delle vedove e degli
orfani? Vuoi essere un angelo di conforto e aiutarli? Alza lo sguardo verso il
crocifisso. Se sei sponsalmente unita a Lui nella fedele osservanza dei vostri
sacri voti, il tuo sangue è il suo sangue prezioso. Unita a lui sei
onnipresente come Lui. Puoi aiutare non qui o là come medico, infermiera,
prete. Su tutti i fronti, in tutti i luoghi di miseria puoi essere nella
potenza della croce, ovunque ti porta il tuo amore misericordioso, l’amore del
Cuore divino, che da tutte le parti effonde il suo sangue preziosissimo sangue,
sangue che consola, guarisce, salva. Gli occhi del Crocifisso ti guardano, ti
interrogano, ti mettono alla prova. Vuoi ancora una volta, fare con tutta
serietà, un’alleanza con il Crocifisso? Quale sarà la tua risposta? “Signore,
dove andremo? Solo tu hai parole di vita eterna”. Ave, crux, spes unica!
Facciamo nostra questa meditazione, facciamo nostra l’invocazione di
Teresa Benedetta della Croce, perché soprattutto quando ci sentiamo incapaci di
aiutare, inadeguati e lontani, ecco che la nostra preghiera, la nostra offerta
quotidiana, il nostro sguardo sulla Croce può raggiungere tutti i luoghi di
sofferenza, uniti a quella Croce che dall’alto veglia e attira tutti a sé.
Stefania De Bonis ocds