mercoledì 1 dicembre 2021

Piccole storie per l'anima - 27

 PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO
ocds della Provincia Lombarda


Il dirigente di una società di ricerca del personale, i cosiddetti "cacciatori di teste", quelli che reclutano figure professionali di alto livello per aziende che ne fanno richiesta, una volta mi disse: «Quando incontro un dirigente che sto cercando di convincere a lavorare per un'altra società, mi piace metterlo a suo agio. Gli offro da bere, mi tolgo la giacca, poi il gilè, allento la cravatta e mi metto comodo sulla sedia.    Dopodiché, inizio a parlare di calcio, famiglia, di qualsiasi cosa, finché non vedo che si è rilassato.


Allora, quando mi sembra che sia tranquillo, mi sporgo verso di lui, lo guardo dritto negli occhi e gli dico: "Qual è il tuo obiettivo nella vita?"    È incredibile come questa domanda metta in crisi questi top manager. Beh, l'altro giorno stavo parlando con uno di questi, l'ho messo a suo agio, gli offro il caffè e indirizzo le mie chiacchiere sul calcio... poi mi sono sporto verso di lui e gli ho chiesto:    "Qual è il tuo obiettivo nella vita, Angelo?"

E lui mi ha risposto, senza battere ciglio: "Andare in paradiso e portare con me più gente che posso".

 Per la prima volta in tutta la mia carriera sono rimasto senza parole».

 

Qual è il tuo obiettivo nella vita?

 

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.

Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.

(Vangelo di Giovanni 10. 27-28)

 

Non ti rallegrare nelle prosperità temporali,

poiché non sai con certezza se esse ti assicurino la vita eterna.

(S. Giovanni della Croce)

 

DA "VOGLIO VEDERE DIO"

di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD

SPIRITO TERESIANO prima parte

           Fondando il monastero riformato di San Giuseppe d'Avila, Teresa pensava solo di soddisfare le sue aspirazioni all'unione perfetta con Dio. In quell'ambito, i cuori s'infiammano subito al punto di far intuire alla Santa che Dio ha dei disegni particolari.

          “In quel tempo, mi giunse notizia dei danni e delle stragi che avevano fatto in Francia i luterani e di quanto andasse aumentando questa malaugurata setta. Ne provai gran dolore e, come se io potessi o fossi qualcosa, piangevo con il Signore e lo supplicavo di porre rimedio a tanto male. Continua a spezzarmi il cuore vedere che tante anime si perdono....Vorrei che non si perdesse ogni giorno un maggior numero di anime” (Cammino, c. I,4).

          Questo zelo che consuma Teresa al racconto delle devastazioni protestanti è quello stesso che infiammò l'animo del profeta Elia, il padre del Carmelo: “Zelo zelatus sum pro Domino Deo exercituum”(1 Re 19,10).

           La confessione del profeta è divenuta il motto del Carmelo Teresiano. Santa Teresa ha ritrovato la pienezza dello spirito di Elia: se il profeta è divorato da ardori di giustizia e Teresa da ardori d'amore, ciò dipende dalla diversità delle leggi sotto le quali essi sono vissuti; Elia appartiene alla legge del timore, Teresa invece è vissuta nella legge dell'amore.

        Ecco che ella va al di là del Cristo Gesù, del quale è venuta a cercare l'intimità al Carmelo, entra nel mistero delle sofferenze e delle angosce della chiesa militante, penetrando nelle profondità del cuore di Cristo. L'amore per la Chiesa domina ormai tutta la sua vita, troverà nell'ultimo sospiro, la sua più semplice e più sublime espressione:  ”Sono figlia della Chiesa.”

        Lavorare per la Chiesa è la vocazione di Teresa, lo scopo della sua riforma: “Il giorno che le vostre preghiere, i vostri desideri, le vostre discipline, i vostri digiuni non avessero più l'obbiettivo che ho indicato, sappiate che non adempite né rispettate il fine per cui il Signore vi ha qui riunite”(Cammino, c. III, 10).