domenica 31 ottobre 2021

Piccole storie per l'anima - 24

 PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO

Rubrica settimanale a cura dell'Ordine Secolare Carmelitano Teresiano della Provincia Lombarda



HAI TROVATO IL PARCHEGGIO?

 Era un manager di successo. Orologio, telefono satellitare e computer scandivano la sua giornata. Ogni secondo era importantissimo per lui. Un giorno, aveva un appuntamento nella sede prestigiosa di uno studio legale.
Purtroppo il lussuoso edificio si trovava in pieno centro e il manager sempre più affannato si accorse con sgomento che non aveva tenuto conto del traffico. E della corrispondente difficoltà di trovare un posto per parcheggiare l'auto.
Arrivato sul posto, fece un primo giro di ricognizione. Niente. Ogni centimetro quadrato era occupato da una vettura. Provò a compiere un percorso più ampio. Niente nel modo più assoluto.
Allora, preso dalla preoccupazione, cominciò a pregare: «Signore, ti supplico, aiutami, ho bisogno di te, adesso. Fammi trovare un posto per parcheggiare. Se esaudisci la mia preghiera ti prometto che andrò a Messa tutte le domeniche». Fece un altro giro. Niente, neanche il posto per uno spillo. Riprese a pregare con più intensità: «Signore, non posso arrivare in ritardo a questo appuntamento. Se mi liberi un posto per l'auto, mi confesserò anche tutte le settimane e non salterò mai le preghiere della sera».

Sempre pregando, guidava lentamente, scrutando ogni possibile movimento nelle vie:
«Signore, ti prego, ne va della mia vita, se mi fai trovare un posto per l'auto, leggerò il Vangelo tutti i giorni e magari mi metterò in lista per fare catechismo».
In quel momento, tre metri davanti a lui, un'auto se ne andò e si liberò un posto.
Con un sospiro di sollievo, il bravo manager disse:
«Signore, non ti disturbare. Ho appena trovato un posto».
Pregare è il gesto più grande e nobile che un essere umano può compiere,
non uno stupido atto scaramantico...
Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
(Matteo 6,7)
Chi fugge l'orazione, fugge da tutto ciò che è buono (S. Giovanni della Croce)


Da" VOGLIO VEDERE DIO"
di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD

IL BUON GESU' - Prima Parte
Santa Teresa di Gesù ha una maniera tutta sua di attuare questo rapporto di amicizia dell'orazione:“….fare l'esame di coscienza, recitare il Confiteor e farsi il segno della croce...subito dopo, cercate di trovarvi una compagnia. E quale migliore compagnia di quella dello stesso Maestro.
Immaginate questo nostro Signore vicino a voi...credetemi, fate il possibile per non privarvi di un così buon amico. Se vi abituerete a tenervelo vicino, se Egli vedrà che lo fate con amore e che vi adoperate a contentarlo, non potrete, come suol dirsi, togliervelo d'attorno.”(Cammino, c. XXVI,1 )
Per tenergli compagnia non occorre cercare grandi pensieri o perdersi in belle formule. Basta parlargli con semplicità. “Parlategli, non con delle preghiere già formulate, ma con la preghiera che sgorga dal vostro cuore...”(Cammino, c. XXVI, 4-6)

“Non vi chiedo di concentrare il vostro pensiero su di lui, né di fare molti ragionamenti: vi chiedo solo di guardarlo”.(Cammino, c. XXVI, 3).

”Come parlate con le creature umane, perché vi dovrebbero mancare le parole per parlare con Dio?”(Cammino XXVI, c. 9).

In tutti gli stati della vita spirituale bisogna ritornare all'umanità di Nostro Signore e non allontanarsene mai finché la grazia non ci trascini altrove. Il Verbo, infatti, si è incarnato per salvarci, ma anche per mettersi al nostro livello, per adattare i suoi insegnamenti alla dualità della nostra natura fatta di corpo e di spirito.
“Noi non siamo angeli, ma abbiamo un corpo. Voler fare gli angeli, stando sulla terra, è una vera pazzia...al sopraggiungere di impegni, persecuzioni, sofferenze, quando non si può avere più tanta quiete o in caso di aridità, Cristo è un ottimo amico.”(Vita,c. XXII,10)