BANIAS
Nei Vangeli sinottici si narra che Gesù nelle sue
peregrinazioni abbia sostato con i suoi discepoli nei villaggi intorno a
Cesarea di Filippo, situata ai piedi del Monte Hermon. Il suo nome attuale –
Banias – deriva da quello del dio Pan, in greco Paneas. Erode costruì in questo
luogo un tempio a Cesare e suo figlio abbellì la città e le pose il nome di
Cesarea. Qui Simon Pietro riconobbe in Gesù il Messia: “Tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16).
LAGO DI
TIBERIADE
Il lago di Tiberiade o Mare
di Galilea è chiamato anche mare di Kinneret, per la sua forma ovale
irregolare, simile ad una lira. La sua lunghezza è di 21 Km, da nord a sud e la
sua larghezza massima di 12 Km. Il livello delle acque è di 210 m. sotto il
livello del mare e la loro profondità varia dai 40 ai 50 m. E’ ricco di pesce
di ogni sorta, pescato con la rete, secondo l’uso di un tempo.
Al tempo di Gesù, la Galilea era una regione ricca,
prospera e popolosa, dove si incrociavano importanti vie di comunicazione. Gesù
cominciò ad annunciare il Regno di Dio sulle sponde di questo lago e in questa
radiosa cornice. La parte essenziale
della sua vita pubblica, i suoi insegnamenti, i suoi miracoli si
svolsero intorno al lago. Sulle sue rive chiamò a sé Pietro, Andrea, Giacomo e
gli altri apostoli (Mt 4,18); guarì un lebbroso (Mt 8,1); si rivolse alle folle
riunite per ascoltarlo (Mc 3,7); comandò alla tempesta e venne la bonaccia (Mt
8,23); camminò sulle acque agitate dal vento (Mt 16,21); sulla montagna vicina
istituì i Dodici (Mc 3,13).
Alle rive del lago si trovano Cafarnao (Casa di
Pietro), Betsaida, Corazìn, il Monte delle Beatitudini, Tabgha (luogo della
moltiplicazione dei pani e dei pesci) e Magdala (paese di santa Maria
Maddalena), così come la Chiesa del Primato di Pietro (apparizioni del Signore
risorto, pesca miracolosa e l’incarico del Signore a Pietro di pascolare il suo
gregge).
Il momento in assoluto più esaltante ed emozionante è
attraversare con un barcone il lago dalle acque limpide e
trasparenti e contemplarne il panorama che ci ha permesso di meditare profondamente.
TABGHA
In questo luogo ricco di acque, la tradizione ha posto
il ricordo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Sbarcando, Gesù vide una
gran folla e ne ebbe pietà. Prese i cinque pani e li divise, come pure i due
pesci. E tutti mangiarono a sazietà nonostante fossero cinquemila (Cf. Gv 6). Nel
1932 sono stati trovati i resti di due chiese bizantine i cui mosaici sono fra
i più belli della Terra Santa.
A poche centinaia di metri c'è la
Chiesa del Primato che fu costruita sulla riva del lago nel 1934, su una roccia
che fin dal Medio Evo era chiamata “Mensa Christi” (la mensa del Signore). La
tradizione ha sempre collocato qui l’incontro del Signore risorto con i suoi
discepoli, vicino al fuoco acceso sulla riva. Disse loro: “Suvvia, mangiate e
poi rivoltosi a Pietro, che lo assicurava della sua fedeltà dicendo: “Signore
tu lo sai che ti amo”, gli affidò la Chiesa: “Pasci i miei agnelli; Pasci le
mie pecorelle” (Cf Gv 21).
CAFARNAO
Sorse sulle rive del Lago a 4 Km dal punto dove il Giordano
si getta e si perde nel lago di Tiberiade. Situata sulla via di Damasco.
Gesù, dopo aver lasciato Nazareth, si stabilì a
Cafarnao nel periodo del suo ministero pubblico che doveva durare circa due
anni. Pietro abitava a Cafarnao (Mt 8,5). Gesù insegnò nella sinagoga della
città e dimostrò qui, con i suoi miracoli, la pietà di Dio verso gli uomini e
guarì un lebbroso, la suocera di Pietro, il servo del centurione e molti altri
(Mt 8, 1-15). Basta ricordare ancora il paralitico calato nella casa attraverso
il tetto (Mc 2,1-5); la figlia di Giairo strappata alla morte (Mt 9, 23-25);
l’emorroissa (Mt 9,20-2); l’uomo dalla mano secca (Mt 12, 9-14.
IL MONTE
DELLE BEATITUDINI
Sul pendio del colle che
domina il lago, vicino alla Chiesa francescana costruita del 1934, si ha
l’impressione di udire ancora la voce del Signore che proclama al mondo intero:
“Beati i poveri di spirito… Beati gli afflitti…, beati i perseguitati… perché di
essi è il Regno dei cieli”.
In questa solitudine, nel silenzio scandito solo dal
cinguettio degli uccelli, davanti al lago, è stato molto bello fermarsi a
meditare i misteri del Regno.
IL GIORDANO
Dalle nevi eterne dell’Hermon, il Giordano scende fino
alle profondità del Mar Morto.
Giovanni Battista stava sulle sponde del fiume santo,
predicando e battezzando, nutrendosi di cavallette e di miele selvatici.
Lasciando la nativa Galilea Gesù avanzò verso di lui per essere battezzato
nelle acque del Giordano. «Appena
battezzato, Gesù risalì dalle acque; ed ecco che i cieli si aprirono ed egli
vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e posarsi su di lui. Ed ecco
una voce dai cieli che dice: “Questo è il mio Figlio prediletto nel quale io mi
compiaccio”» (Mt
3,16-17). Il luogo che ricorda il Battesimo del Signore è situato a 8 Km a est
di Gerico. Fin dai tempi antichi i cristiani sono soliti immergersi nelle acque
del fiume, rivestiti di vesti bianche. Scendere alle rive del
fiume Giordano e rinnovare la promessa battesimale è un momento che regala emozioni intense. Angela Parisi ocds
I DESERTI
In Israele ci sono tre
grandi deserti:
1) Il deserto della Giudea (in ebraico Midbar Yehuda), discende da Gerusalemme
fino al mar Morto, composto da montagne. Termina in una scarpata che cade fino
alla valle del Giordano.
2)
Il deserto di
Aravà, quello che abbiamo attraversato noi, è una valle di 166 Km che discende
dal mar Morto fino al mar Rosso, ed è circondata da montagne affilate. E’ la
zona più pianeggiante.
3)
Il deserto del
Negueb , che si estende dal deserto della Giudea fino a quello del Sinai.
QUMRÁN
Partito alla ricerca di una
capra perduta nei monti dolomitici di Qumràn ad ovest del Mar Morto, un beduino è stato la causa della
scoperta più esaltante dei tempi moderni: i manoscritti (Regola di vita, Libro
di Isaia, commenti biblici, inni…) del mar Morto che non cessano di
appassionare gli studiosi, perfettamente conservati dopo 2000 anni. Oggi si
pensa di potere attribuire questi manoscritti alla setta religiosa degli Esseni,
uomini solitari e austeri che avevano abbandonato la vita corrotta della città
e il Tempio di Gerusalemme per condurre nel deserto una vita di preghiera e di
meditazione, nella povertà e nella castità.
IL MAR MORTO
Il Mar Morto che giace fra
le falesie rossicce dei monti di Moab e della Giudea, affascina il visitatore
per il mistero che sembra circondarlo. Le sue acque blu scuro si estendono su
una superficie di 900 Km.² La sua profondità non supera i 400 m., ma
essendo a 430 m. sotto il livello del mare, rappresenta la depressione più
profonda della crosta terrestre. Il suo nome gli è appropriato, perché non vi è
vita né animale né vegetale. Le sue acque sono sature di sale: sei volte di più
di quanto ve ne è nell’oceano. A causa della evaporazione molto forte il Mar
Morto si arricchisce continuamente di sale, per cui i corpi galleggiano
nell’acqua. Malgrado il caldo soffocante, i raggi del sole dannosi per la pelle
arrivano filtrati e l’aria ha un 10 per cento di più di ossigeno rispetto agli
altri posti. I suoi sali medicinali sono ottimi per i problemi respiratori, i
reumatismi, le malattie della pelle ecc.
E’ la terra di Sodoma e
Gomorra, simbolo della distruzione causata dal peccato dell’uomo. E’ anche il
luogo della intercessione di Abramo per i peccatori.
(3- continua)