Con la presentazione del libro "Benvenuto nell'Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi" di p. Aloysius Deeney primo Delegato Generale dell'Ocds (che l'anno scorso ci ha lasciati e che abbiamo ricordato con un numero speciale di "Crescere in fraternità") si è concluso il primo ciclo della Scuola laboratorio di formazione on line. La serata ha visto riuniti per commentare gli aspetti salienti di questa vocazione che da 22 anni non è più un' appendice dell'Ordine dei frati e delle monache ma è giuridicamente Ordine dei frati, delle monache e dei secolari. Stesso carisma, modo di viverlo diverso perché diverso è lo stato.
Come vivono allora i laici carmelitani la propria secolarità? Che cosa significa emettere una Promessa che ci incorpora nell'Ordine e nella Chiesa? Che valore ha la comunità per un carmelitano scalzo secolare? Con l'attuale p. Delegato Generale per l'ocds p. Ramiro Casale, con il suo predecessore p. Alzinir Debastiani che svolge il proprio apostolato in Brasile, e con il nostro Assistente Nazionale, p. Aldo Formentin abbiamo cercato di mettere a fuoco questi tre punti, sia per dare una mano ai formatori di ogni comunità secolare, sia per far conoscere a chi lo desidera il nostro cammino. Presentati da Linda Levi, presidente del Coordinamento interprovinciale dell'Ocds d'Italia e intervistati da Stefania De Bonis della comunità di Napoli (Ponti Rossi) i padri ci hanno offerto nuovi motivi di approfondimento e di riflessione, come è possibile vedere seguendo il video di Youtube.
Il libro di p. Aloysius Deeney è la traduzione di un testo inglese che aveva raccolto le conferenze tenute in tutto il mondo dal padre carmelitano. Qualcuno vi ritroverà la concretezza di padre Aloysius e la profonda conoscenza di tutte le realtà dell'Ordine Secolare teresiano. Ecco perché è un libro prezioso in cui c'è anche la prefazione del nostro Preposito Generale p. Miguel Marquez Calle che ci ha testimoniato il forte legame che ha legato padre Deeney alla famiglia del Carmelo. A introdurre la racconto di otto conferenze è Angela Pillai della comunità di San Giuseppe che spiega l'importanza della pubblicazione e anche quante comunità in tutto il mondo abbiano utilizzato questo testo come riferimento, non soltanto per la formazione ma proprio per comprendere l'identità del carmelitano scalzo secolare. Otto capitoli in cui scorrono i temi cari a padre Aloysius ( il discernimento vocazionale, la nuova legislazione dell'Ocds, la rinnovata visione dell'apostolato del carmelitano scalzo secolare, il Carmelo e il rinnovamento secondo la volontà di Dio, Identità e l'origine dell'Ordine secolare, la Promessa (di castità, povertà e obbedienza e di vivere secondo le beatitudini), il ruolo dello studio e la finzione del Consiglio di fraternità.
Soprattutto il padre sottolineò con fermezza l'importanza dell'autonomia del secolare, che non è indipendenza totale dall'Ordine a cui con la Promessa si è legato in maniera indissolubile e ha preso un impegno di portare nel mondo quella ricchezza della propria secolarità intrisa della spiritualità carmelitana per far conoscere Dio e il Carmelo alle persone con cui ogni secolare è in contatto ogni giorno non si tratta di arruolare nessuno si tratta soltanto di trasmettere quella ricchezza interiore che dà il rapporto con Cristo: a tu per tu come ci insegna la nostra fondatrice Teresa d'Avila. E' una ricchezza che il secolare porta apporta anche al proprio Ordine.
Il padre sottolineò che, nonostante alcuni obblighi (in primis la meditazione/orazione mezz'ora al giorno), il carmelitano secolare debba adattarli al proprio ritmo di vita, senza scimmiottare le monache o i frati. In sintesi emerge soprattutto che "La meditazione è il modo di relazionarsi con Dio specifico del Carmelo, e nei nostri impegni quotidiani richiede 30 minuti della nostra giornata (che possiamo suddividere in base alle nostre esigenze quotidiane), ci sono poi le Lodi mattutine i Vespri e se possibile la Compieta. La Liturgia delle Ore è importante perché non è una preghiera scelta secondo i propri gusti ma è la preghiera della Chiesa, la preghiera che mentre tu la reciti sai che già l'ha recitata il Santo Padre e che in qualche altra parte del mondo c'è qualcuno che la sta recitando come se fosse al tuo fianco. Poi c'è la Messa e c'è la figura di Maria perché il nostro è un ordine Mariano. Infine, ma non meno importane, c'è l'incontro della comunità dove si fa formazione, informazione e si cresce insieme secondo lo spirito carmelitano.
Altri spunti per i formatori e per i nostri incontri li troverete in questo testo acquistabile, per chi non lo ha ancora, presso le edizioni Ocd a questo link
s.d.b.