Un giovane eremita voleva conoscere il significato della vita e meditava ogni giorno le parole sacre e quelle dei sapienti per scoprirne il segreto. Una notte il Signore lo accontentò e e gli mandò un sogno.
L'eremita vide che il mondo era una
immensa caverna nera e buia. In essa gli esseri umani si aggiravano tentoni,
urtandosi, talvolta ferendosi. Incespicando, sempre più sfiduciati e depressi
perché non riuscivano a trovare una via d'uscita.
Poi, improvvisamente, un uomo (o una
donna) accese una luce. Una luce minuscola, ma non esiste tenebra così profonda
da non poter essere vinta da una luce anche piccolissima. Con una luce si può
sempre trovare una via di scampo, così tutti si misero dietro alla persona che
aveva il lumino.
Dapprima si accalcarono, ostacolandosi
a vicenda, poi cercarono di mettersi in fila indiana. Ma erano tanti e il buio
era profondo e la luce appena percettibile. Alla fine trovarono la soluzione
adeguata: si presero tutti per mano.
perché la
luce è piccola e il buio sempre più profondo.
«Io sono la luce del mondo;
chi mi segue non camminerà nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita»
(Vangelo di Giovanni
8,12)