giovedì 11 maggio 2023

Dio solo basta - 17


DAL CAMMINO DI PERFEZIONE


 Capitolo 46

          Considerate ora ciò che dice il vostro Maestro con la frase “che sei nei cieli”. Avrete già sentito affermare che Dio è dappertutto, e questa è una grande verità. Ritenete che importi poco ad un’anima comprendere questa verità e sapere che per parlare col suo eterno Padre non ha bisogno di salire al cielo, che per godere la sua compagnia non è costretta a pregare alzando la voce, giacché per quanto sommessamente parli egli la udirà, che per andare a raggiungerlo non le occorrono ali? Per trovarlo le basta invece ritirarsi in solitudine, contemplarlo dentro di sé e non estraniarsi da un ospite così buono; le basta parlargli con grande umiltà come a un padre, rivolgergli le sue richieste come a un padre, goderne la compagnia e fargli festa come a un padre, con la netta consapevolezza per altro di non essere degna di essere sua figlia. Badate che per voi è essenziale tenere scolpita bene in mente questa verità: che il Signore sta dentro di noi, e quindi è nel nostro intimo che dobbiamo tenergli compagnia.

Capitolo 47

            C’è un modo di pregare, sia pure vocalmente, nel corso del quale l’intelletto si raccoglie con rapidità assai maggiore, ed è un’orazione che apporta moltissimi vantaggi. Si chiama orazione di raccoglimento, perché in essa l’anima raduna tutte le potenze e si ritira in se stessa col suo Dio. Concentrata infatti in se stessa, ella può rimeditare tutta la Passione, raffigurarsi il Figlio ed offrirlo di nuovo al Padre. Quelle che sapranno rinchiudersi così in questo piccolo cielo della loro anima, dove inabita colui che ha creato il cielo e la terra, abituandosi a non volgere lo sguardo e a non soffermarsi con l’udito su cose distrattive, stiano sicure che battono una strada eccellente; non mancheranno di giungere a bere l’acqua della fonte, perché camminano molto in poco tempo. In loro si accende più rapidamente il fuoco dell’amore divino. Qui l’anima si trova sola col suo Dio, e quindi nella situazione più propizia per trovare un’intesa con lui.

Capitolo 48

           Che spettacolo meraviglioso vedere colui il quale può riempire mille mondi della sua grandezza, rinchiudersi in uno spazio così piccolo! Siccome egli è il Signore dell’universo, gode la più ampia libertà; e siccome ci ama, si adegua alla nostra misura. L’essenziale è che noi gli consegniamo l’edificio in proprietà con la massima risolutezza, sgombrandolo da ogni cianfrusaglia, perché egli possa mettere e levare quel che vuole come in casa sua; non si concede a noi completamente finché non vede che noi ci concediamo completamente a lui. Pensate forse, figliole, che gli venga da solo? Non rilevate come il suo santissimo Figlio dica: che sei nei cieli? È tanto logico infatti che un tal Re i cortigiani del seguito non lo abbandonino, ma restino invece sempre al suo fianco pregandolo per tutti voi e per il vostro progresso, perché sono tutti pieni di carità. Cercate di fare ciascuna il proprio dovere, potete star certe che ve ne sarà grato e ve ne ricompenserà il Signore. Tenete sempre il pensiero puntato su ciò che dura, e sulle cose di quaggiù non fate alcun assegnamento.

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