sabato 25 febbraio 2023

“VOI PREGATE COSI’. PAROLA DI GESU’ E DEI NOSTRI MAESTRI”

 Dal 10 al 13 novembre i Carmelitani Secolari della Provincia Ligure si sono incontrati a Bocca di Magra per i loro esercizi spirituali annuali.

In questa casa di spiritualità, un’oasi tra mare e cielo voluta dal Cardinale Anastasio Ballestrero, ci riuniamo da anni per un bisogno di fermarci, meditare e pregare. Un bisogno di vivere un tempo per Dio e con Dio, lontani dai nostri impegni quotidiani.  In questi quattro giorni ci capita spesso di ritrovarci, raccolti in preghiera davanti al Crocifisso del “Cristo Nero” nella cappella a picco sul mare.

In questo scorcio straordinario di Liguria, un vero e proprio angolo di paradiso, fede e natura convivono; qui sentiamo forte il “non abbiate paura “ di Gesù camminando nel silenzio tra gli alberi secolari.

Il tema degli esercizi è stato quest’anno l’ORAZIONE e P. Bruno Moriconi ci ha condotto, giorno dopo giorno a conoscere in profondità la preghiera di Gesù, di Maria, di S. Teresa, di S. Teresina e di S. Giuseppe. Ci ha aiutato a comprendere che cosa ha voluto dire in loro pregare, cioè vivere lo spirito della preghiera come un atteggiamento interiore nei confronti di Dio. Ci ha comunicato il significato del verbo STARE: la preghiera come incontro, lo stare spesso, come dice la nostra Santa Madre Teresa, in compagnia di Colui dal quale sappiamo di essere amati.

Ci ha colpito fino alla commozione la preghiera di Gesù. Gesù pregava il Padre per essere capace di portare fino al compimento la Sua Missione salvifica e dall’intimità col Padre riceveva la forza di vivere in pienezza il progetto di amare fino alla fine; cioè il suo dare la vita.

“Nessuno mi toglie la vita, io la do” “

Contempliamo Gesù proprio come nostro fratello che prega. La preghiera cristiana è vivere questo rapporto personale con Lui che ci indica, abbassandosi fino a noi, una strada percorribile. La strada dell’abbandono per l’accettazione della volontà del Padre alla quale Gesù non viene mai meno.

p. Bruno ci ha trasmesso poi l’importanza di comprendere il giusto atteggiamento interiore di Maria per poterlo assumere e vivere. Lei rimaneva sempre nella verità, verità che non riguardava lei, ma sempre Dio l’Altissimo. “Grande è Colui che ha guardato la piccolezza della sua serva “

L’umiltà, come dice la nostra Santa Madre Teresa , è camminare nella verità. E’ prendere coscienza di essere sotto lo sguardo amorevole di Dio. “ Mi ha guardato, per questo tutte le generazioni mi chiameranno beata “ Da Lei impariamo a metterci a disposizione di Dio perché possa realizzare il Suo misterioso progetto di amore. “ Vuoi tu darmi la tua natura umana per il mio progetto di divinizzare l’umanità?” Tutte queste cose Maria le conservava meditandole nel suo cuore, cioè soppesandole, comparandole con la certezza di fede che Dio le aveva messo dentro e che Lei coltivava.

E ancora P. Bruno ci ha aiutato ad avvicinarci all’esperienza reale, non ideale, di s. Teresa d’Avila e di s. Teresina di Lisieux; la prima come maestra di preghiera, la seconda nell’esercizio della misericordia. Ha sottolineato le loro fatiche e le loro storie personali di crescita. E’ il percorso per arrivare a un atteggiamento non più ascetico, ma mistico nel quale le fatiche e le mortificazioni non sono più tali, ma diventano offerte di persone innamorate. Allora tutto quello che si fa diventa preghiera. La preghiera è sicuramente un dono, ma è anche una continua ricerca, un percorso che passa dalla meditazione alla relazione. S. Teresa ci aiuta insegnandoci questo: stare con Gesù così come Gesù stava con il Padre Suo. La preghiera come profondo e sempre più forte convincimento dell’Amore che Dio riversa su di noi, nonostante le nostre fragilità e i nostri limiti. E’ un Dio che si abbassa, che fa sempre il primo passo.

E ancora abbiamo scoperto quanta fatica S. Teresina viveva nell’esercizio della preghiera comunitaria per il suo problema del sonno. Lei ci insegna a non affliggerci per le nostre incapacità, ma ad offrirle al Signore perché possa servirsene per i suoi fini aiutandoci ad operare sempre nel migliore dei modi. La sua “strategia”  è questa offerta come la migliore delle preghiere. Pochi anni dopo la sua morte, S. Pio X afferma che si tratta della più grande Santa dei Santi moderni. Ancora P. Bruno nell’ultima giornata di esercizi ci ha trasmesso la devozione che la nostra Santa Madre Teresa aveva per S. Giuseppe. 

“Chi non trovasse un maestro che gli insegni la preghiera,
prenda questo glorioso Santo per maestro e non perderà tempo a cercare altrove.”



E’ la differenza tra pregare S. Giuseppe e trovare in Lui un maestro di preghiera contemplativa. Guardiamo a Lui nella nostra vita di laici. Giuseppe era un uomo giusto perché cercava la cosa giusta in ogni momento, la migliore, quella che può danneggiare di meno il prossimo, quella più adeguata alla carità. Giuseppe capisce che in questo suo disegno umano con Maria, Dio gli chiede qualcosa di incredibile e si rende disponibile ogni volta ad adeguarsi: a Betlemme, in Egitto, a Nazareth. Questo suo atteggiamento ci comunica che cosa è la contemplazione.

Contemplazione come fonte di vita che deve realizzarsi nel nostro vissuto. In Giuseppe più che la preghiera ci è facile immaginare la fatica di collaborare con Dio per portare avanti il progetto che la Provvidenza gli aveva affidato. Questa è contemplazione. S. Teresa la conosce bene, infatti non ci parla mai di un metodo, ma dell’essenziale di essa.

“STARE spesso in compagnia di Gesù dal quale sappiamo di essere amati “

Chi più di Maria e Giuseppe hanno vissuto questa intimità con Lui! Come Carmelitani Secolari questa preghiera è la forza per vivere la nostra vocazione nella realtà della vita di ciascuno di noi. Un continuo desiderio e ricerca di conformarci alla Volontà di Dio, accettandola con la gioia interiore che solo Lui sa donare.

E' possibile ascoltare anche l'audio cliccando qui