lunedì 7 novembre 2022

Piccole storie per l'anima - 68

 

C'era una volta un saggio eremita che accoglieva alla sua scuola tutti i giovani generosi e pieni di ideali che volevano apprendere la vera saggezza.
 Per saggiare la loro indole più intima aveva ideato un curioso espediente. Davanti all'alloggio di ogni allievo aveva collocato un barile d'acqua piovana in cui aveva fatto cadere una formica. Arrivarono un giorno tre allievi. Il primo guardò nel barile, e vide la formica.
  
      Le disse: "Cosa ci fai nel mio barile d'acqua pìovana?». E la schiacciò. Egoismo.
 Poi arrivò il secondo, guardò, vide la formica e disse: "Sai, è molto caldo, anche per le formiche. Tu non fai nessun danno. Resta pure nel mio barile». Tolleranza.
        Arrivò il terzo, e non pensò a comportarsi con tolleranza né ad andare in collera. Vide la formica nel barile. La trasse dall'acqua e spontaneamente le diede un po' di zucchero.
Questo è amore.

         C'è qualcuno sulla strada e ha bisogno di me. Mi fermo.
Qualcuno ha fretta e lo lascio passare.
Qualcuno piange e io dico: «Posso essere d'aiuto?».
Qualcuno che ancora non conosce il Signore. Prego per lui.
Non si ama per essere amati in cambio.  Si ama per amare…

 

"Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori amano quelli che li amano.
E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta?
Anche i peccatori fanno lo stesso".

(Vangelo di Luca 6 32-34)

"Come l'infermo è fiacco all'opera, così l'anima , debole in amore,
 è fiacca anche nella pratica delle virtù eroiche"

(S. Giovanni  della Croce)