“Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto
dare a voi il Regno”, continua a dire Gesù a noi che ascoltiamo la
lettura del Vangelo di questa domenica. “Vendete”,
aggiunge, “ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non
invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non
consuma”. Un consiglio che il maestro giustifica con queste parole: “Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà
anche il vostro cuore”.
A prima vista ci paiono parole poco conseguenti e ci aspetteremmo
che avesse detto semplicemente: “Non mettete il vostro cuore nelle ricchezze di
questo mondo, perché il vostro tesoro è altrove”. Sembrerebbe più logico e più
diretto, ma Gesù vuole farci riflettere e spingerci a domandarci: “Dove metto,
io, il mio cuore? Qual è il mio vero tesoro?”. Poiché, se il mio tesoro è tutto
nelle cose, anche se utili e necessarie, sono destinato, un bel giorno, a
rimanerne privo. Il vendere tutto, in senso materiale, è richiesto solo
a qualcuno per una scelta radicale, come san Francesco o, almeno in quella
linea, ma è valido per tutti come atteggiamento esistenziale.
Il cristiano è uno che porta dentro di sé un desiderio
grande e profondo: quello di incontrarsi con il suo Signore, non solo nella
vita che seguirà a questa, ma qui, dove si vive ora. Tutti abbiamo desideri, ma
quello che mai lascerà vuoto il nostro cuore è il desiderio dell’incontro con
Gesù che ci assicura che siamo veramente figli di Dio e vincitori, in Lui,
anche della morte. Solo Dio è sufficiente, direbbe Teresa d’Ávila, chi possiede
Lui non ha bisogno d’altro.
Qual è per te la realtà più importante, più preziosa”,
spingeva a domandarsi Papa Francesco all’Angelus
dell’11 agosto 2013. “Qual è la realtà che attira il tuo cuore come una
calamita? Cos’è che attira il tuo cuore? Puoi dire che è l’amore di Dio? Sono i
desideri di fare del bene agli altri, di vivere per il Signore e per i nostri
fratelli? Puoi dire questo?”. “Ognuno” aggiungeva, “risponda nel suo cuore”.
C'è il lavoro, i figli, la famiglia, tutte le cose
importanti della vita, ma in tutto questo ci deve essere l’Amore che, come direbbe Dante, muove anche il cielo e le stelle.
Solo se il cuore è pieno di questo Amore, tutti gli altri amori continuano a
crescere e a fortificarsi. “Dov'è il vostro
tesoro, là sarà anche il vostro cuore” è, allora, come una
bussola. Bisogna stare attenti su quale Nord
si posiziona l’ago. Sulle cose o sull’amore che le illumina e le fortifica?
Molto spesso, il nostro errore è non riuscire a posizionare il cuore (l’ago della bussola). Al Nord dell’Amore, dove è il vero tesoro,
o sui vari tesoretti?