Un giorno, un uomo che non aveva mai detto una menzogna, ne disse una.
Ne provò rimorso, ma anche piacere, perché la menzogna gli era stata utile.
E poiché il male è sempre fonte di piacere, perché se fosse fonte di dolore
nessuno lo commetterebbe mai, cominciò a mentire ogni volta che gli faceva
comodo.
Un giorno trovò
comodo rubare, lui che non aveva mai rubato neppure uno spillo. Ne provò
rimorso, ma anche piacere, perché aveva cresciuto i suoi averi in modo
incredibilmente facile. E poiché il male è sempre fonte di piacere, perché se
fosse fonte di dolore nessuno lo commetterebbe mai, cominciò a rubare ogni
volta che gli capitò l'occasione.
Un giorno ebbe occasione di uccidere, lui
che non aveva mai calpestato una formica. Ne provò rimorso, ma anche piacere,
perché aveva provato l'ebbrezza del dominio totale. E poiché il male è sempre
fonte di piacere, perché se fosse fonte di dolore nessuno lo commetterebbe mai,
divenne un assassino.
Un giorno che si sentiva
"orgogliosamente forte", arrivò alla ferma risoluzione
che avrebbe stabilito lui cosa era bene e male fare nella vita,
lui che aveva sempre cercato di vivere gli insegnamenti di Gesù e i
10 comandamenti. Ne provò rimorso, ma anche piacere perché così si sentiva
finalmente "libero" da non avere bisogno di nessuno,
nemmeno di Dio. E poiché il male è sempre fonte di piacere
perché se fosse fonte di dolore nessuno lo commetterebbe mai, sprecò
la sua vita, divenne schiavo di Satana dannando per sempre la sua anima.
Può essere pericoloso fare le cose
soltanto perché "ci piacciono".
Può essere pericoloso andare alla
ricerca del piacere
senza badare da che parte venga.
Perché il male dilaga così…
"Quando il demonio è riuscito ad
allontanare
un'anima dalla santa Comunione,
ha raggiunto il suo scopo."
(S.Teresa di Lisieux)
Da" VOGLIO VEDERE DIO" di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD
AL PUNTO DI PARTENZA seconda parte
Come abbiamo visto
l'ascesi teresiana, in questo primo periodo, è tutta subordinata alla ricerca
di Dio. Il principiante deve cominciare a fare orazione prima di acquisire le
virtù e il contemplativo deve praticare le virtù per progredire nella sua contemplazione.
Quando, giunto alla seconda fase, avrà trovato Dio ed avrà sperimentato che
dopo i primi inviti ”questo Re non si arrende se non a chi si dà
completamente a Lui”, porrà tutta la sua cura nel realizzare questo dono
totale di sé e nel praticare questa ascesi dell'assoluto.
“Non bisogna pensare alle
comodità in questi inizi di vita ” proclama Santa Teresa (II Mansioni
c.I, 7). Lo sguardo materno di Teresa cerca, prima di tutto, nel discepolo una
forte determinazione. Questa è necessaria fin dagli inizi:”Occorre che (il
principiante) sia di animo virile....prenda la sua brava decisione, pensando
che va a dar battaglia a tutti i demoni e che non c'è arma migliore della
Croce...Non sono queste, infatti, le Mansioni in cui piove la manna”(II
Mansioni, c. I, 6,7).
“Certo qui l'anima,ribadisce
la Santa,soffre grandi tribolazioni, specialmente se il demonio intuisce che
per la sua natura e le sue pratiche abituali ha la capacità di andare molto
avanti”(II Mansioni, c. I, 5). In questi inizi esclama la Santa sta proprio
la maggior fatica, perchè qui è dove si deve lavorare, anche se il Signore
fornisce i mezzi per farlo”(Vita, c. XI,5). L'energia nel sopportare le prove
degli inizi, permette a Dio di conoscere i virtuosi che ”sapranno bere
il suo calice e aiutarlo a portare la croce, prima di arricchirne l'anima con
grandi tesori”(Vita, XI,11).”...non vi scoraggiate se qualche volta vi
capita di cadere, così di tralasciare di sforzarvi di andare avanti, perchè
anche da quella caduta Dio saprà tirar fuori il bene.....a coloro, invece che
hanno cominciato, chiedo che la prospettiva della lotta non sia ragione
sufficiente per farli retrocedere”(II Mansioni, c. I, 8,9).
Nelle vie dell'orazione, la
perseveranza è più necessaria ed efficace della violenza: ”Non bisogna
procedere a forza di braccia, per cominciare a raccogliersi, ma con dolcezza,
per poter perseverare nel raccoglimento”(II Mansioni, c. I, 10).
Santa Teresa vuole che il principiante, che
non ha ancora fatto nulla, sia già grande nel desiderio. Egli deve mirare alle
vette della vita spirituale ed aspirare con ardore all'unione perfetta con Dio.
Solo i grandi desideri possono offrire la forza necessaria per affrontare le
difficoltà del cammino e superare tutto. ”Sua Maestà vuole e ama le anime
coraggiose, purchè procedano con umiltà e diffidino di sè” (Vita, c.
XIII, 2).