lunedì 17 gennaio 2022

Piccole storie per l'anima - 34

PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO
Rubrica settimanale a cura dell'Ordine Secolare Carmelitano Teresiano della Provincia Lombarda

Un giorno, un uomo che non aveva mai detto una menzogna, ne disse una.

Ne provò rimorso, ma anche piacere, perché la menzogna gli era stata utile. E poiché il male è sempre fonte di piacere, perché se fosse fonte di dolore nessuno lo commetterebbe mai, cominciò a mentire ogni volta che gli faceva comodo.

          Un giorno trovò comodo rubare, lui che non aveva mai rubato neppure uno spillo. Ne provò rimorso, ma anche piacere, perché aveva cresciuto i suoi averi in modo incredibilmente facile. E poiché il male è sempre fonte di piacere, perché se fosse fonte di dolore nessuno lo commetterebbe mai, cominciò a rubare ogni volta che gli capitò l'occasione.

       Un giorno ebbe occasione di uccidere, lui che non aveva mai calpestato una formica. Ne provò rimorso, ma anche piacere, perché aveva provato l'ebbrezza del dominio totale. E poiché il male è sempre fonte di piacere, perché se fosse fonte di dolore nessuno lo commetterebbe mai, divenne un assassino.

       Un giorno che si sentiva "orgogliosamente forte",  arrivò alla ferma risoluzione  che avrebbe stabilito lui cosa era bene e male fare nella vita, lui che aveva sempre cercato di vivere gli insegnamenti di Gesù e i 10 comandamenti. Ne provò rimorso, ma anche piacere perché così si sentiva finalmente "libero"  da non avere bisogno di nessuno, nemmeno di  Dio.  E poiché il male è sempre fonte di piacere perché se fosse fonte di dolore nessuno lo commetterebbe mai,  sprecò la sua vita, divenne schiavo di Satana dannando per sempre la sua anima.

Può essere pericoloso fare le cose soltanto perché "ci piacciono".

Può essere pericoloso andare alla ricerca del piacere

senza badare da che parte venga.

Perché il male dilaga così…

"Quando il demonio è riuscito ad allontanare

un'anima dalla santa Comunione,

ha raggiunto il suo scopo."

(S.Teresa di Lisieux)

 

 

Da" VOGLIO VEDERE DIO" di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD

AL PUNTO DI PARTENZA seconda parte

 

         Come abbiamo visto l'ascesi teresiana, in questo primo periodo, è tutta subordinata alla ricerca di Dio. Il principiante deve cominciare a fare orazione prima di acquisire le virtù e il contemplativo deve praticare le virtù per progredire nella sua contemplazione. Quando, giunto alla seconda fase, avrà trovato Dio ed avrà sperimentato che dopo i primi inviti ”questo Re non si arrende se non a chi si dà completamente a Lui”, porrà tutta la sua cura nel realizzare questo dono totale di sé e nel praticare questa ascesi dell'assoluto.

       “Non bisogna pensare alle comodità in questi inizi di vita ” proclama Santa Teresa (II Mansioni c.I, 7). Lo sguardo materno di Teresa cerca, prima di tutto, nel discepolo una forte determinazione. Questa è necessaria fin dagli inizi:”Occorre che (il principiante) sia di animo virile....prenda la sua brava decisione, pensando che va a dar battaglia a tutti i demoni e che non c'è arma migliore della Croce...Non sono queste, infatti, le Mansioni in cui piove la manna”(II Mansioni, c. I, 6,7).

       “Certo qui l'anima,ribadisce la Santa,soffre grandi tribolazioni, specialmente se il demonio intuisce che per la sua natura e le sue pratiche abituali ha la capacità di andare molto avanti”(II Mansioni, c. I, 5). In questi inizi esclama la Santa sta proprio la maggior fatica, perchè qui è dove si deve lavorare, anche se il Signore fornisce i mezzi per farlo”(Vita, c. XI,5). L'energia nel sopportare le prove degli inizi, permette a Dio di conoscere i virtuosi che ”sapranno bere il suo calice e aiutarlo a portare la croce, prima di arricchirne l'anima con grandi tesori”(Vita, XI,11).”...non vi scoraggiate se qualche volta vi capita di cadere, così di tralasciare di sforzarvi di andare avanti, perchè anche da quella caduta Dio saprà tirar fuori il bene.....a coloro, invece che hanno cominciato, chiedo che la prospettiva della lotta non sia ragione sufficiente per farli retrocedere”(II Mansioni, c. I, 8,9).

      Nelle vie dell'orazione, la perseveranza è più necessaria ed efficace della violenza: ”Non bisogna procedere a forza di braccia, per cominciare a raccogliersi, ma con dolcezza, per poter perseverare nel raccoglimento”(II Mansioni, c. I, 10). 

 

     Santa Teresa vuole che il principiante, che non ha ancora fatto nulla, sia già grande nel desiderio. Egli deve mirare alle vette della vita spirituale ed aspirare con ardore all'unione perfetta con Dio. Solo i grandi desideri possono offrire la forza necessaria per affrontare le difficoltà del cammino e superare tutto. ”Sua Maestà vuole e ama le anime coraggiose, purchè procedano con umiltà e diffidino di sè” (Vita, c. XIII, 2).