lunedì 6 dicembre 2021

Piccole storie per l'anima - 28

PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO
ocds della Provincia Lombarda

Quando era ragazzino, gli piacevano le farfalle. Non le catturava col retino per metterle in cornice: era semplicemente affascinato dai loro colori e curioso delle loro abitudini. Oggi che è un uomo cresciuto e aspetta di qui a poco la nascita del suo primo figlio, si è trovato ancora una volta a subire il fascino di un bozzolo.

         L'ha trovato nel parco, ai margini del prato. Non si sa come, un ramoscello si è staccato dall'albero ma il bozzolo è sopravvissuto senza danni, restandogli attaccato. Come aveva visto fare a sua madre, lo avvolse delicatamente in un fazzoletto e lo portò a casa. Il bozzolo trovò una nuova sistemazione in un vaso chiuso, con dei buchi nel coperchio.

         Il barattolo fu appoggiato sulla reticella della lampada così da essere ben in vista e al sicuro dal gatto curioso, che sarebbe stato ben felice di giocare con quel colloso filo di seta. L'uomo teneva il bozzolo sotto osservazione. La moglie si interessò alla cosa per poco, mentre lui studiava con curiosità l'involucro.

         All'inizio, quasi impercettibilmente, il bozzolo iniziò a muoversi. L'uomo lo osservò da vicino e si accorse che vibrava tutto. Non accadde altro. Il bozzolo rimase ben incollato al rametto e non c'era traccia delle ali. Alla fine, gli sforzi si fecero più intensi tanto che l'uomo pensò che la farfalla non sarebbe sopravvissuta.

       Aprì il vaso, prese un taglierino dal cassetto della scrivania e con grande attenzione fece una piccola incisione ai lati del bozzolo. Quasi all'istante comparve un'ala e dopo poco si distese anche l'altra. La farfalla era finalmente libera! L'insetto sembrava felice della sua libertà e camminò lungo il bordo del vaso fino alla reticella della lampada. Ma non volava.

      All'inizio l'uomo pensò che le ali dovessero asciugarsi, ma il tempo passava e la farfalla continuava a restare a terra. Preoccupato, l'uomo chiamò un suo vicino, insegnante di scienze al liceo. Raccontò all'amico di come avesse trovato il bozzolo, di come lo avesse messo nel vaso e di come il bozzolo si fosse messo a tremare tutto per lo sforzo della farfalla di uscire.

      Quando gli spiegò che aveva fatto una piccola incisione nel bozzolo, l'insegnante lo fermò. «Ecco il perché! Vedi, è la difficoltà di liberarsi che dà alla farfalla la forza di volare».

 E così è per noi. Quasi sempre sono le difficoltà della vita che ci danno la forza di credere nelle nostre capacità di aver fiducia in noi stessi e aprire le ali.

 In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. (Vangelo di Giovanni 14,12)

Se il Signore vuole che al principio si provino delle difficoltà è solo per un nostro maggior merito: e tanto più grande sarà il premio che ne avremo , quanto più difficile  sarà stato l'ostacolo superato.
Io stessa ne ho fatto più volte l'esperienza, anche  in cose gravi, per cui  se mi fosse lecito dar consigli, raccomanderei a tutti  di guardarsi bene dal trascurare un'ispirazione per paura.
Se si agisce solo per Dio, non si ha da temere insuccesso perché Egli  è onnipotente.
 (S. Teresa D'Avila)

  

DA "VOGLIO VEDERE DIO"

di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD

SPIRITO TERESIANO parte seconda

          Sulla vetta del Carmelo si è crocefissi con il Cristo e si è totalmente dediti all'azione per la sua gloria. E' verso questa vetta che la spiritualità teresiana fa volgere lo sguardo di coloro che si pongono alla sua scuola.

         Per riparare e servire S.Teresa comincerà con il compiere perfettamente i suoi doveri di religiosa. “Decisi di fare il poco che dipendeva da me. Decisi cioè di seguire i consigli evangelici con tutta la perfezione possibile”(Cammino, c. I, 2). Senza abbandonare la clausura santa Teresa potrà intervenire negli aspri combattimenti in atto e assicurare la vittoria del Cristo.            

        “Procuriamo di essere forti, affinché le nostre orazioni servano ad aiutare questi servi di Dio (Cammino, c. III. 2). Invece di distrarre l'anima carmelitana dalla sua preghiera contemplativa, lo zelo per le anime accrescerà il suo slancio verso le profondità di Dio.

        Il grande profeta di cui S. Teresa ha ritrovato lo spirito in pienezza, lasciava qualche volta la solitudine per darsi all'azione.  Cosa farà S. Teresa? Ella sacrifica le gioie della solitudine e la dolce pace dei primi anni di S. Giuseppe d'Avila al duro lavoro delle sue fondazioni che incomincia fin dal 1567 a Medina del Campo.

       S. Teresa sogna di prolungare la sua azione estendendo la Riforma ai religiosi. “Essendo donna e molto imperfetta” afferma si vede impotente a realizzare ciò che avrebbe voluto per la gloria di Dio. Nel suo pensiero i suoi figli, che saranno dei religiosi, suppliranno alla sua impotenza e prolungheranno la sua azione.

     La Santa conduce l'uomo verso la vetta della perfezione per mezzo dell'orazione e della contemplazione.

    Questi contemplativi devono diventare tutti degli apostoli. In questa spiritualità, contemplazione e apostolato sono partecipi l'uno dell'altra, sono due manifestazioni di una stessa vita profonda. Il raccoglimento del primo periodo è destinato solo ad accumulare energie per l'apostolato.