lunedì 18 ottobre 2021

Piccole storie per l'anima - 22

 PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO

Rubrica settimanale a cura dell'Ordine Secolare Carmelitano teresiano della Provincia Lombarda



QUANTO "PESA" LA TUA PREGHIERA?

Una donna infagottata in abiti fuori misura entrò nel negozio di alimentari. Si avvicinò al gestore del negozio e umilmente a voce bassa gli chiese se poteva avere una certa quantità di alimenti a credito.
Gli spiegò che suo marito si era ammalato in modo serio e non poteva più lavorare e i loro quattro figli avevano bisogno di cibo. L'uomo sbuffò e le intimò di togliersi dai piedi. Dolorosamente la donna supplicò: «Per favore, signore! Le porterò il denaro più in fretta che posso!» Il padrone del negozio ribadì duramente che lui non faceva credito e che lei poteva trovare un altro negozio nel quartiere.
Un cliente che aveva assistito alla scena si avvicinò al padrone e gli chiese di tentare almeno di accontentare la povera donna. Il droghiere, con voce riluttante, chiese alla donna: «Ha la lista della spesa?» Con un filo di speranza nella voce la donna rispose: «Sì, signore». «Bene!» disse l'uomo. «Metta la sua lista sulla bilancia. Le darò tanta merce quanto pesa la sua lista».
La donna esitò un attimo con la testa china, estrasse dalla borsa un pezzo di carta e scarabocchiò qualcosa in fretta, poi posò il foglietto con cautela su un piatto della bilancia, sempre a testa bassa. Gli occhi del droghiere e del cliente si dilatarono per la meraviglia quando videro il piatto della bilancia abbassarsi di colpo e rimanere abbassato. Il droghiere, fissando la bilancia, brontolò: «È incredibile!».
Il cliente sorrise e il droghiere cominciò a mettere sacchetti di alimenti sull'altro piatto della bilancia. Sbatteva sul piatto scatole e lattine, ma la bilancia non si muoveva. Così continuò e continuò, con una smorfia di disgusto sempre più marcata. Alla fine, afferrò il foglietto di carta e lo fissò, livido e confuso. Non era una lista della spesa.
Era una preghiera: "Mio Dio, tu conosci la mia situazione e sai ciò di cui ho bisogno: metto tutto nelle tue mani"
Il droghiere consegnò alla donna tutto ciò che le serviva, in un silenzio imbarazzato.
La donna ringraziò e lasciò il negozio.

Solo Dio conosce il "peso" della tua preghiera…
"La preghiera non è altro che un intimo rapporto di amicizia,
un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo d'essere amati"
S. Teresa D'Avila

DA "VOGLIO VEDERE DIO"
di P. Maria Eugenio di Gesù Bambino, OCD

L'ORAZIONE
A. Il ruolo dell' orazione nella spiritualità teresiana

Con quali mezzi l'anima andrà verso le profondità di se stessa per unirsi al Dio che vi abita?
“La porta di entrata a questo castello è costituita dall'orazione” (I Mansioni, c I,7)
“L'orazione è un rapporto di amicizia”(Vita, c. VIII, 5), un'intimità abituale con il buon Gesù, è vivere costantemente in sua compagnia.

Per le anime carmelitane l'orazione non è solo un mezzo di perfezione, un esercizio della vita interiore, ma è l'occupazione essenziale che deve riempire la giornata, che deve tessere la trama della vita spirituale.
Mi diceva poco tempo fa un gran teologo- scrive S.Teresa- che le anime che non fanno orazione sono come un corpo paralizzato o rattrappito che, pur avendo piedi e mani non li può muovere. (I Mansioni, c I,6)
Possiamo indicare alcuni dei benefici effetti che l'orazione produce nell'anima. Essa fortifica le convinzioni e sostiene le generose decisioni di lavorare e di soffrire (Fondazioni, c V,3)
Per S. Teresa l'ascesi è guidata dall'orazione e ha lo scopo di purificare lo sguardo della fede e di distruggere ciò che ostacola un'intimità più profonda. Le opere saranno il frutto del traboccare della contemplazione.