Meditiamo con p. Raffaele Amendolagine, ocd
Mc
16,15-20 + Atti 1,9... e 24,53...(Traduzione
interconfessionale in lingua corrente)
Poi
disse: “Andate in tutto il mondo e portate il messaggio del vangelo a tutti gli
uomini. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; ma chi non crederà sarà
condannato. E quelli che avranno fede faranno segni miracolosi: cacceranno i
demoni invocando il mio nome; parleranno lingue nuove; prenderanno in mano serpenti e berranno veleni
senza avere nessun male; poseranno le mani sui malati e li guariranno”. Dopo
quelle parole il Signore...
(Atti 1,9..) Gesù incominciò a salire in alto,
mentre gli apostoli stavano a guardare.
Poi venne una nube, ed essi non lo videro più. Mentre avevano ancora gli occhi fissi verso
il cielo, dove Gesù era salito, due uomini, vestiti di bianco, si avvicinarono
loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché ve ne state lì a guardare il cielo?
Questo Gesù che vi ha lasciato per salire in cielo, un giorno ritornerà, come
lo avete visto partire”....
(Lc
24,53) I suoi discepoli lo
adorarono. Poi tornarono verso Gerusalemme, pieni di gioia. E stavano sempre nel tempio
lodando e ringraziando Dio.
Come se fosse la Madonna a raccontare. Stando a casa
di Giovanni, seguiva sempre gli apostoli dovunque andavano.
Quaranta
giorni volarono via come il vento.
Furono quaranta giorni di gioia e di speranza. Ogni giorno un apostolo, un discepolo veniva
a condividere quella certezza, quella gioia che ci univa sempre più: Gesù era risorto e vivo! Non li aveva lasciati soli i suoi discepoli:
continuava la sua missione apparendo e riapparendo, insegnando e facendo
scoprire le Scritture che parlavano di Lui.
Poi
un’altra pesca miracolosa: “gettate le reti dall’altra parte!”. Il perdono a Pietro con la triplice
riparazione: “Mi ami tu?”. Poi
finalmente il commiato.
Ci
portò verso Betania, ci benedisse ed io lo abbracciai col cuore. Non lo avrei più visto su questa terra. Sparì
dal nostro sguardo salendo al cielo lentamente.
Ero piena di gioia, sentivo in me, finalmente piena, quella gioia con la
quale l’Angelo quel giorno mi aveva dato il primo annuncio: “Gioisci, piena di
grazia!” Questa gioia invase tutti, mentre
guardavamo in alto. Non un’ombra di tristezza, eppure Gesù se ne era andato. Aveva fatto capire
che tornava al Padre suo e Padre nostro, che aveva compiuto la sua
missione. Gioia e solo gioia. Tutti continuavamo a sentire la sua presenza
spirituale in mezzo a noi. Prima di
lasciarci aveva anche promesso che sarebbe ritornato, e questa promessa, forse
creduta imminente, riempiva il vuoto della sua partenza.
Prima
di salire al cielo, Gesù aveva infuso nel cuore di tutti la certezza della sua
presenza fino alla fine dei tempi: “Resterò con voi!”. Aveva aperto il cuore ad una nuova speranza,
ad una nuova presenza di conforto, di difesa, di forza dall’alto per mezzo di
un Altro, che avrebbe preso il suo posto e che avrebbe continuato la sua opera
nel mondo. Lo Spirito Santo già
aleggiava sui discepoli quel giorno e faceva sentire i suoi benefici
effetti. Tornammo gioiosi a
Gerusalemme. Capii che la mia missione
di madre, limitata a Lui, terminava con quella salita al cielo, e capii che ne
cominciava un’altra, prima in mezzo ai discepoli, poi in mezzo a tutti. Quel giorno mi sentii madre dell’umanità,
madre perciò anche tua.
Sto
svolgendo questo compito con la stessa gioia di quel giorno. Lo sto svolgendo
in ogni angolo della terra, anche nei più remoti. In ogni chiesa a fianco al
tabernacolo puoi pensare che ci sono io ad amare per te, col desiderio di amare
con te.
Gesù
è salito al cielo, ma si è reso presente tra voi anche per mezzo mio: credilo!
“Un giorno ritornerà”. Quelle parole, ascoltate dopo
che Gesù era scomparso, mi riempirono di gioia. Oramai non c’era più alcun dubbio:
la missione di Gesù era come sospesa, non era finita. Sarebbe tornato. Ed io
pregustai quel ritorno che avrebbe dato senso a tutta la mia vita, perché
sarebbe stato un ritorno senza più il rischio di un ulteriore distacco, sarebbe
stato un ritorno per l’eternità.
Con me così avvenne. L’incontrai l’ultimo giorno della
mia vita terrena. Mi venne a prendere.
Così sarà anche per te, per ogni uomo che si è
sforzato di credere in questo suo ritorno.
Sarà Lui la ricompensa, come lo è stato e lo è
attualmente per la mia vita vissuta nell’attesa di quel giorno. Ho creduto, ho
sperato e aspettando ho amato.
Ti invito a fare la stessa cosa. Ti aiuterò io a
credere, ti aiuterò io a sperare e ti aiuterò io ad amare. Poi tornerà anche
per te Gesù. L’incontro sarà meraviglioso. Non posso dirti altro perché non lo
comprenderesti. Abbi pazienza e aspetta. Gioisci nell’attesa del Suo ritorno!
Vivi con lo sguardo rivolto al Cielo anche se devi
calpestare questa terra piena di insidie. Sarà questo sguardo a farti superare,
scavalcare quei crepacci che vorrebbero inghiottirti. Volerai gioioso se ti
sforzerai di guardare in alto. Sopra di te vedi Gesù, un Gesù che ti segue, che
ti aspetta. Vedi me, che ti sorrido per incoraggiarti. Avanti! Credi, spera,
ama e tutto ti sarà più leggero.
Ora lassù in Cielo, insieme a Gesù, ci sono anch’io ad
aspettarti per farti godere il premio delle tue fatiche. Consuma il tuo oggi
terreno a fare del bene, perché solo questo è ciò che resta e che si
trasformerà in felicità eterna.