giovedì 9 ottobre 2025

PICCOLE STORIE PER L' ANIMA


 
C'era una volta un re che aveva una figlia di grande bellezza, straordinaria intelligenza e sensibilità. La principessa soffriva però di una misteriosa malattia. Pur avendo tutto, non era felice. Spesso la tristezza faceva capolino nel suo cuore.
“Hai tutto ciò che una figlia del re può desiderare!” continuava a ricordargli il padre. Ma ciò non faceva che acuire la tristezza nel cuore della principessa. Perché pur avendo tutto non era felice? Aveva bellezza, intelligenza, ricchezza, schiere di spasimanti pronti a qualsiasi cosa per ottenere il suo amore, eppure ciò non bastava a renderla felice.
Molti medici avevano tentato di curarla. ”E’ il mal di vivere”. Sentenziarono.
“Ho il mal di vivere” pensava la principessa. “Ma cosa vuol dire e come posso guarire?” Queste domande senza risposta non facevano che accrescere in lei la tristezza. Un giorno arrivò a corte un vecchio, del quale si diceva che conoscesse il segreto della vita. Tutti si affrettarono a chiedergli di aiutare la principessa a guarirla dalla misteriosa malattia. Il vecchio diede alla fanciulla un cestino di vimini, con un coperchio chiuso, e disse: “Prendilo e abbine cura. Ti guarirà”.
Piena di gioia e attesa, la principessa aprì il coperchio, ma quello che vide la sbalordì dolorosamente. Nel cestino giaceva infatti un bambino, devastato dalla malattia, ancor più miserabile e sofferente di lei. La principessa lasciò crescere la tenerezza e la compassione nel suo cuore.
Nonostante la sua tristezza, decise di mettere in pratica il consiglio del vecchio saggio, prese in braccio il bambino e cominciò a curarlo. Passarono i mesi: la principessa non aveva occhi che per il bambino.
Lo nutriva, lo accarezzava, gli sorrideva. Lo vegliava di notte, gli parlava teneramente. Anche quando tutto questo le costava una fatica intensa e dolorosa. Quasi sette anni dopo, accadde qualcosa di incredibile. Un mattino, il bambino cominciò a sorridere e a camminare.
La principessa lo prese in braccio e cominciò a danzare, ridendo e cantando. Leggera e bellissima come non era più da gran tempo. Piena di stupore , si rese conto che, l’amore con cui aveva curato il bambino, misteriosamente e senza accorgersene, aveva guarito anche lei.


Signore, quando ho fame mandami qualcuno che ha bisogno del cibo;
quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno d’acqua;
quando ho freddo, mandami qualcuno da riscaldare;
quando sono nella sofferenza, mandami qualcuno da consolare;
quando il mio dolore diviene pesante,
dammi il dolore di un altro da condividere;
 quando sono povero, portami qualcuno che è nel bisogno;
 quando non ho tempo, dammi qualcuno da aiutare per un momento;
quando sento il bisogno di essere compreso, dammi qualcuno che ha bisogno della mia comprensione;
quando vorrei che qualcuno si prendesse cura di me, mandami qualcuno di cui prendermi cura;
quando penso troppo a me stesso, rivolgi i miei pensieri ad altri