giovedì 8 agosto 2024

Edith Stein. Una perla nell'orrore del nazismo

"Ho ricevuto il nome che avevo richiesto. Sotto la Croce avevo capito il destino del popolo di Dio che cominciava ad annunciarsi allora. Io pensavo che coloro che capivano come tale destino è la Croce di Cristo, avrebbero dovuto prenderla su di sé a nome di tutti. Certo, oggi so meglio che cosa voglia dire essere sposata con il Signore nel segno della Croce".
Santa Teresa Benedetta della Croce

Cresciuta in una famiglia ebrea, Edith Stein  (Breslavia 12 ottobre 1891) ben presto cominciò a sentire il peso di una fede non sentita sua fino in fondo. E smise deliberatamente di pregare, ma non di cercare un senso a tutte le sue domande. Lo cercò nella filosofia, ma poi lo trovò, attraverso gli scritti di Teresa d'Avila,  in Dio e nel Carmelo. Si battezzò e cominciò ad accarezzare l'idea della clausura. Lei filosofa a Gottinga, insegnante a Spira, costretta dalle leggi razziali ad abbandonare l'insegnamento si sentiva pronta al gran passo.   Il 14 ottobre 1933, dopo 11 anni dal battesimo, entrò nel monastero di Colonia.
Scelta che lasciò allibiti amici, colleghi e la sua mamma che decise non chiudere con lei ogni comunicazione (solo qualche sporadica lettera di risposta). Edith varcò "in gran pace" la porta del Carmelo. pronta al gran passo.

Dalla Positio: "I suoi quarantadue anni d’età, la sua eccezionale cultura e fama internazionale non le impedirono di divenire la religiosa più semplice, più mite, più pronta agli inusitati lavorucci di cucina e guardaroba, la religiosa più povera e più ilare della comunità. Immersa in Dio, visse di preghiera e d’immolazione."
La recente pubblicazione da parte delle Edizioni ocd del suo epistolario e in particolare di quello che risale al periodo in cui visse nel monastero di Colonia evidenziano questo passaggio da una vita nel mondo molto movimentata e impegnata alla clausura e all'obbedienza. Attraverso le lettere a qualche incontro in parlatorio, nei momenti prestabiliti, aveva ancora contatti con qualche familiare e soprattutto con alcune  amiche che si stavano avvicinando al Carmelo e con ex colleghi universitari.
In lei era molto evidente il senso di gratitudine a Dio e alla vita ma anche alle persone che sono state affettuose e generose verso di lei e verso il monastero.
Il periodo trascorso tra le monache di clausura prima a Colonia e poi a Echt fu una fase difficile della storia e in particolare della Germania e della Polonia E lei fu  una delle prime persone a capire i pericoli in arrivo; cercò di convincere le monache a non votare per Hitler. Scrisse al Papa chiedendo di far sentire la Sua voce e poi nel 1938 fu accolta nel Carmelo di Echt in Olanda, con la sorella Rosa. Un passo inutile che non salvò né lei né altri ebrei convertiti e cattolici.
La rivolta dei vescovi olandesi determinò un inasprimento delle deportazioni e il 2 agosto 1942 la Gestapo arrestò le sorelle Stein, deportandole con altri 987 ebrei e
cattolici ad Auschwitz. Edith Stein fu uccisa in una camera a gas il 9 agosto. Il suo corpo fu poi bruciato.  Oggi ricordiamo il suo sacrificio.
E restiamo in fiduciosa  attesa che papa Francesco accolga la richiesta del nostro Ordine di proclamare Teresa Benedetta della Croce Dottore della Chiesa. A lei affidiamo anche la nostra preghiera per la pace, rileggendo le sue parole:
"Il mondo è in fiamme. 
L’incendio può cogliere anche la nostra casa. Sopra tutte le fiamme però si innalza la Croce. 
Non la possono bruciare, è il cammino dalla terra al cielo. Chi l’abbraccia con fede, amore e speranza, viene portato nel grembo della Trinità.
Il mondo è in fiamme. Desideri spegnerle? Guarda al Crocifisso. 
Dal Cuore squarciato sgorga il sangue del Redentore. Questo spegne le fiamme dell’inferno. Rendi il
tuo cuore libero con l’adempimento completo dei tuoi voti, allora sgorgherà il flusso dell’amore divino nel tuo cuore, finché traboccherà e sarà fruttuoso fino ai confini della terra". 

Stefania De Bonis 
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