lunedì 3 aprile 2023

Piccole storie per l'anima - 82



Un re si innamorò follemente di una povera ma attraente popolana e ordinò che la portassero nel palazzo reale. Era seriamente intenzionato a sposarla e a farne la regina. Ma, in modo misterioso, la giovane si ammalò gravemente il giorno stesso in cui mise piede nel palazzo reale. Peggiorò rapidamente.

Furono chiamati i più celebri medici e guaritori del regno. Non riuscirono a far niente. La povera ragazza si dibatteva ormai tra la morte e la vita. Disperato, il re offrì la metà del suo regno a chi fosse stato capace di curarla.
Ma nessuno si fece avanti.
Si presentò soltanto un vecchio saggio che chiese il permesso di parlare da solo con la ragazza. Dopo il colloquio fu ricevuto dal re che si tormentava nell'attesa. «Maestà», disse il saggio, «ho il rimedio infallibile per la vostra promessa sposa. È un rimedio molto doloroso... non per la ragazza, ma per vostra maestà».
«Dimmi qual è!» gridò il re. «Sarà applicato, costi quel che costi!».
Il saggio fissò gli occhi del re e disse: «La ragazza è innamorata di uno dei vostri soldati. Datele il permesso di sposarlo e guarirà immediatamente». Il re rimase silenzioso. Amava troppo la ragazza per lasciarla morire. Acconsentì alle nozze tra la ragazza . La ragazza naturalmente guarì.
Ma il re divenne ogni giorno più triste, cominciò a deperire e si aggravò fino ad essere in punto di morte. Fu chiamato il saggio che aveva guarito la ragazza. L'anziano venne al capezzale del re, ma poi scosse tristemente il capo e mormorò: «Povero re! Non c'è rimedio per lui. Perché nessuno lo ama come lui ama».


Dio vuole l'uomo felice.
Per questa felicità Dio sulla terra ha dovuto morire.
Perché nessuno ti ama come Lui ti ama…


«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l'ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: «Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta».
Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,
più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».
 (Vangelo di Luca 15, 4-7)