lunedì 10 maggio 2021

Piccole storie per l'anima - 5

PENSIERI DEL PASSERO SOLITARIO

Rubrica settimanale a cura dell'Ordine Secolare Carmelitano Teresiano della Provincia Lombarda


UN SORRISO...

         Un giorno, quando andavo alle superiori, vidi un ragazzo della mia classe che stava rientrando a casa dopo la scuola. Il suo nome era Kyle e sembrava stesse portando tutti i suoi libri a casa. Pensai:
          «Perché mai uno dovrebbe portarsi a casa tutti i libri di venerdì? Dev'essere un ragazzo strano». Così ho scrollato le spalle e mi sono incamminato. Durante il tragitto vidi un gruppo di ragazzini che correvano incontro a Kyle. Gli corsero addosso facendo cadere tutti i suoi libri e Lo spinsero facendolo cadere nei fango. I suoi occhiali volarono via, li vidi cadere nell’erba un paio di metri più in là. Lui guardò in su e vidi una terribile tristezza nei suoi occhi. Mi commosse…
           Così mi incamminai verso di lui mentre stava cercando i suoi occhiali. Vidi una lacrima nei suoi occhi. Raccolsi gli occhiali e glieli diedi dicendogli: «Quei ragazzi sono proprio dei selvaggi, dovrebbero imparare a vivere». Kyle mi guardò e disse: «Grazie!».
C’era un grosso sorriso sul suo viso, era uno di quei sorrisi che mostrano vera gratitudine.
         Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove abitava. Scoprii che viveva vicino a me, così gli chiesi come mai non lo avessi mai visto prima. Lui mi spiegò che prima andava in un'altra scuola. Parlammo per tutta la strada e lo aiutai a portare alcuni libri. Mi sembrò un ragazzo molto carino ed educato così gli chiesi se gli andava di giocare a caldo con i miei amici e lui disse di sì.
      Stemmo in giro tutto il weekend e più lo conoscevo più Kyle mi piaceva, così come piaceva ai miei amici. Arrivò il lunedì mattina ed ecco Kyle con ancora tutta la pila dei Libri. Lo fermai e gli dissi: «Ragazzo, finirà che ti costruirai dei muscoli incredibili con questa pila di libri ogni giorno!».
     Egli sorrise e mi passò la metà dei libri. Nei successivi quattro anni, io e Kyle diventammo amici per la pelle. Una volta adolescenti cominciammo a pensare all'università. Kyle sarebbe diventato medico mentre io mi sarei occupato di scuole di football. Kyle era il primo della nostra classe e io l'ho sempre preso in giro per essere un secchione. 
       Devo ammetterlo. Qualche volta ero un po' geloso! Kyle doveva preparare un discorso per il diploma. lo fui molto felice di non essere al suo posto sul podio a parlare. Leggevo nei suoi occhi un po' di tensione per via del discorso che doveva fare. Così gli diedi una pacca sulla spalla e gli dissi: «Forza, ragazzo, te La caverai alla qrande!», Mi guardò con uno di quegli sguardi pieni di gratitudine e sorrise mentre mi disse: «Grazie». 
      Iniziò il suo discorso schiarendosi la voce: «Nel giorno del diploma si usa ringraziare coloro che ci hanno aiutato a farcela in questi anni duri. I genitori, gli insegnanti, gli allenatori ma più di tutti gli amici. Sono qui per dire a tutti voi che essere amico di qualcuno è il più bel regalo che voi potete fare».
     Guardai il mio amico Kyle incredulo non appena cominciò a raccontare il giorno del nostro incontro. Lui aveva pianificato di suicidarsi durante il weekend. Raccontò di come aveva pulito il suo armadietto a scuola, in modo che la madre non avesse dovuto farlo in seguito. Ecco perché quel giorno rientrava a casa con tutti quei libri. Kyle mi guardò intensamente e fece un piccolo sorriso. 
    «Fui salvato da un amico, che mi sorrise». Udii un brusio tra la gente a queste rivelazioni. Il ragazzo più popolare ci aveva appena raccontato il suo momento più debole. Vidi sua madre e suo padre che mi guardavano con gli occhi pieni di lacrime e mi sorrisero, lo stesso sorriso di Kyle. Non avevo mai compreso la profondità di quel sorriso.
Fino a quel momento.


Non sottovalutate mai il potere delle vostre azioni.
Con un piccolo gesto potete cambiare la vita di una persona, in meglio o in peggio.