Roma, Pasqua della risurrezione, 2021
Carissimi Fratelli e Sorelle
dell’OCDS,
Celebriamo in questi giorni il Mistero centrale della fede cristiana: il Mistero Pasquale. Negli avvenimenti della crocifissione, morte e risurrezione di Gesù si compie il piano salvifico di Dio: la croce è l’espressione del massimo amore donato da Gesù nella sua esistenza per gli altri; Egli, in ogni incontro con le persone manifesta l’infinito ed eterno amore del Padre; la risurrezione a sua volta, manifesta che l’amore di Dio produce soltanto vita in abbondanza (cf. Gv 10,10).
Ancor di più: “il fatto che ‘il crocifisso è risorto’ (Mc 16,6) dimostra che l’amore con cui il Figlio ha donato se stesso è capace di aprire orizzonti sconfinati di vita per gli esseri umani di tutti i tempi” (M. de Santis, Il Risorto, 16); è l’Evento per eccellenza nella storia di tutta l’umanità che conferma e spaventa, come ha riempito di sorpresa le donne che volevano ungere il suo Corpo, dopo il sabato: al loro arrivo il sole era già sorto e la pietra era stata rotolata: Il Risorto le ha precedute!
Così, celebrare la Pasqua
significa rendersi conto
che “la risurrezione non ha cancellato la passione, ma
l’ha assunta e trasfigurata donandogli senso. La croce, infatti, è il vertice
della vita di amore e di servizio del Gesù terreno, il cui volto piagato
diventa ora luminoso.” (id., p. 24).
Quindi non è restando fermi lì, accanto alla tomba vuota, nel rimpianto, che
troviamo Gesù, bensì nel vivere quella fede professata in Lui, che si pone in
cammino dietro i suoi passi fino in fondo: la fede confessata dal centurione ai
piedi della croce: “Veramente quest'uomo
era Figlio di Dio!” (Mc 15,39; cf. 1,1).
Con auguri di una Santa Pasqua della Risurrezione,
nella quale Lui ci “lasciò totalmente vestiti di bellezza e dignità” (Cantico
Spirituale 5,4), vi auguro anche che la gioia e la pace del Risorto vi
raggiunga ovunque siate e sia presente nel cuore di ciascuno/a di voi.
Fraternamente,
fr. Alzinir Francisco Debastiani OCD