mercoledì 4 dicembre 2024

Conclusi gli Esercizi Spirituali della Provincia Ligure

 


A  Bocca di Magra: momento di grazia e riflessione
“La parte migliore” Ma di una cosa sola c’è bisogno…

Dal 21 al 24 novembre 2024, il Monastero Santa Croce di Bocca di Magra ha ospitato gli annuali Esercizi Spirituali dell’Ordine Secolare dei Carmelitani Scalzi. L’evento ha visto la partecipazione delle Comunità della Provincia Ligure, riunite in un clima di profonda collaborazione e serenità.  Il tema di quest’anno, ispirato al Vangelo di Luca (10,38-42), è stato: “La parte migliore”.  Ma di una cosa sola c’è bisogno

A tenere gli esercizi spirituali è stato padre Federico Barbieri ocd, Delegato Provinciale per l’Ocds, il quale ha offerto meditazioni profonde per aiutarci a riscoprire l’essenziale nella nostra  vita spirituale quotidiana. Gli esercizi spirituali rappresentano un appuntamento significativo per i membri dell’OCDS, un’occasione per rafforzare i legami comunitari, approfondire la spiritualità carmelitana e rinnovare il proprio impegno alla sequela di Cristo.

L’inizio. Giovedì sera, è stato particolarmente coinvolgente, con un’introduzione alla tematica del Vangelo e alla riflessione proposta. La serata ha posto le basi per le meditazioni successive, creando uno spazio di silenzio e di ascolto.

Venerdì e sabato sono stati giorni di intensa riflessione. Padre Federico ci ha guidato attraverso altri momenti di meditazione sul Vangelo, approfondendo l’importanza e la consapevolezza di entrare in relazione con il Signore Gesù. Ogni riflessione è stata seguita, dopo un tempo di meditazione personale, da momenti di condivisione in piccoli gruppi, dove abbiamo avuto l’opportunità di esprimere, senza entrare in un dibattito, come viviamo il messaggio nella nostra vita quotidiana.

L’atmosfera del monastero, immerso nella bellezza naturale di Bocca di Magra, ha fatto da cornice ideale per questo tempo di preghiera e raccoglimento, rendendo il soggiorno un’esperienza di pace e comunione.

La riflessione sulla “parte migliore” e sul racconto di Marta e Maria non si è limitato alla classica distinzione tra azione e contemplazione, ma ha cercato di approfondire una comprensione più profonda nel loro cammino spirituale, in cui ci siamo potuti identificare superando la dicotomia tra azione e contemplazione. Padre Federico Barbieri ha esaminato come la scelta della parte migliore sia un invito a riconoscere che nel nostro cammino è essenziale fermarsi, ascoltare e vivere un’esperienza diretta con Dio che ci porta all’azione. In un mondo che ci spinge sempre più a correre, il ritiro ha messo in luce quanto sia fondamentale coltivare momenti di silenzio e di ascolto attento, in cui Dio non è solo invocato, ma vissuto come esperienza concreta.

Il relatore ha anche richiamato le parole del teologo Karl Rahner, che ha affermato: “Il cristianesimo del XXI secolo o sarà mistico o non sarà”. Questo concetto ha suscitato una riflessione profonda, poiché implica che, in un’epoca in cui la fede rischia di essere solo un insieme di riti e tradizioni, la dimensione mistica è ciò che può davvero rinnovare il cristianesimo. Padre Federico ha sottolineato come questa insistenza sulla mistica ci debba riguardare personalmente, poiché non è solo una questione di preghiera, ma un’esperienza concreta di Dio nella vita quotidiana, è un vissuto che trasforma le nostre esperienze, che filtra ogni aspetto della nostra esistenza attraverso un “setaccio” che è l’amore di Dio.  Il relatore ha approfondito la dimensione del silenzio e dell’ascolto, il valore del tacere, in un mondo dominato dal rumore, sia esteriore che interiore, in cui  il silenzio diventa una scelta controcorrente, ma essenziale per riscoprire chi siamo e dove siamo diretti. Tacere non significa solo smettere di parlare, ma anche fermare quel flusso continuo di pensieri, giudizi e preoccupazioni che spesso ci alienano da noi stessi e dagli altri.  

Il silenzio autentico è uno spazio di incontro: con noi stessi, con gli altri  e, soprattutto con Dio. E’ in questo spazio che possiamo accogliere la voce dell’altro senza pregiudizi, senza l’urgenza di rispondere o di agire. Tacere, quindi, non è un vuoto, ma una pienezza, una condizione che ci restituisce alla nostra umanità più vera e profonda.

Accanto al tema del tacere, Padre Federico ha posto anche l’attenzione sulla capacità di ascoltare, descrivendola come una capacità sempre più rara: ascoltare significa essere pienamente presenti, accogliendo l’altro con tutta la nostra attenzione e sensibilità. In questo senso ascoltare è un atto di amore, un gesto che ci rende più simili a Maria, che siede ai piedi di Gesù e lo accoglie con tutta la sua attenzione.  Un altro punto chiave della riflessione è stato il valore della meditazione. Il padre ha definito la meditazione come un’esperienza di se stessi,  un viaggio interiore che ci permette di esplorare il nostro mondo interno con onestà e apertura.

Nel contesto di questo cammino, il silenzio, il tacere, l’ascolto e la meditazione diventano strumenti preziosi per accogliere la presenza di Dio e per vivere un’esperienza spirituale autentica. Non si tratta di un esercizio intellettuale, ma di un vissuto che trasforma la nostra relazione con noi stessi, con gli altri e con Dio. Nel corso degli esercizi è emersa una consapevolezza profonda su quanto sia fondamentale trovare uno spazio di contemplazione, anche in una vita frenetica e piena di impegni.

A conclusione degli esercizi, tutti i partecipanti hanno espresso gratitudine per i frutti spirituali ricevuti, portando con sé un rinnovato slancio nel cammino di fede.

 Mariella Ruggiero
Comunità di Asti  OCDS