sabato 2 settembre 2023

Tempo del Creato. I nostri santi e la bellezza della Natura

 

  - Anche se ci è più facile pensare a Francesco di Assisi e al suo Cantico delle creature, in questi giorni (1 settembre - 4 ottobre) del Tempo del Creato (periodo di più intensa orazione e azione a beneficio della Natura) che la Chiesa invita tutti a celebrare, ci aiutano i nostri santi a meditare e pregare. In molti hanno saputo cogliere nel Creato quelle scintille di Dio che aiutano a pensare a Lui, a pregare, a sentirsi grati. Quanti paragoni con la natura, li stiamo rileggendo insieme, ci sta offrendo “Storia di un’anima” di Teresa di Gesù Bambino. Sono nati dalla contemplazione, ma anche dallo sguardo della bambina e poi giovanetta capace di stupirsi e incantarsi al solo vedere il cielo o una pratolina.

"Ho notato che, in tutte le circostanze gravi della mia vita, la natura era l’immagine dell’anima mia. Nei giorni di pianto, il Cielo piangeva con me, nei giorni di gioia, il sole splendeva e l’azzurro era puro".  Teresa di Gesù Bambino, Scritto autobiografico A, 144.

"Non dovremmo dar per scontata la natura, come se non avesse nulla da dirci. Noi possiamo trovare una grande gioia nella natura, ma dobbiamo anche permettere al nostro intelletto, dopo averlo posto in ascolto, di parlarci a sua volta", scriveva Tito Brandsma.
E si dice che Giovanni della Croce portasse i suoi novizi nel bosco, durante le ore di formazione e che la stessa Teresa di Gesù pensasse che lala natura come ad un ottimo rimedio contro le distrazioni e le aridità nella preghiera: 

 "Non faccia caso alla tentazione d’interrompere l’orazione, mentre la sta recitando, ma lodi il Signore per il desiderio che ha di farla, e creda che è questo ciò a cui aspira la sua volontà, che ama di stare con Dio. La malinconia fa provare angoscia all’idea di esser soggetti a una costrizione. Vostra signoria, quando si sente così oppresso, cerchi qualche volta di andare dove possa vedere il cielo e faccia una passeggiata, ché non per questo verrà meno l’orazione, e noi dobbiamo sostenere la nostra debolezza in modo che non si coarti la natura. Si tratta sempre di cercare Dio, perché per lui noi ci adoperiamo a far ricorso a tutti i mezzi possibili, e bisogna guidare l’anima con dolcezza".

(Lettera di Teresa di Gesù all’arcivescovo di Evora, Don Teutonio di Braganza, 3 luglio 1574). 

Tra gli scritti di Elia di San Clemente, giovanissima carmelitana scalza di bari, oggi beata si legge:

"Gesù mi è sempre vicino, mi conosce bene e sa che io l'amo anche senza che io glielo dica. Mi
segue dovunque io vada, senza stancarsi, mi pensa sempre, mi ama! E quest'immenso amore che mi porta, me lo dice tutto il creato e tutto ciò che mi circonda
".

Ecco perché anche noi, dobbiamo sentirci coinvolti e uniti, da figli della Chiesa, del Carmelo e di Teresa, alla preghiera corale per la salvaguardia del Creato. Chiediamo aiuto ai nostri santi di ispirarci quelle parole di gratitudine e il senso di responsabilità verso tutto ciò che il Signore ha creato per noi. 

Per l'occasione è stato anche diffuso un testo per la preghiera dei fedeli.                         (Stefania DB)