lunedì 15 marzo 2021

La meditazione di p. Alzinir su San Giuseppe, nostro modello

 SAN GIUSEPPE E L’ANNO DELLA FAMIGLIA AMORIS LAETITIA  

19 DE MARZO 2021 – 26 DE GIUGNO 2022

 

Carissimi confratelli dell’OCDS d’Italia,

Quest’anno nella festa di san Giuseppe, ricordiamo i 5 anni della pubblicazione dell’esortazione apostolica Amoris laetitia, sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare, in questo stesso giorno inizierà l’Anno della famiglia Amoris laetitia indetto da papa Francesco, il quale si concluderà il 26 giugno 2022 con il X Incontro delle famiglie a Roma.

È anche un anno che stiamo vivendo una situazione del tutto particolare, in tutto il mondo, causa della pandemia Allo stesso tempo per il Covid 19 con le sue innumerevoli conseguenze nella società e nella Chiesa. In particolare è nelle famiglie che si vive il dramma più da vicino, tante volte aggravato anche della perdita dei cari, delle difficoltà lavorative ed economiche.

E davanti a tutta questa sofferenza, più che mai è importante ed è tempo di guardare i nostri Padri e Madri nella fede, trovando nella loro testimonianza forza e coraggio per vivere il quotidiano nella fiducia in Dio…  Perciò, vorrei ricordare, in prossimità della festa di san Giuseppe, alcune delle sue attitudini affinché  aiutino anche noi a vivere le innumerevoli sfide di oggi, affrontandole con la ferma fiducia in Dio, nel dono di noi stessi, proprio come San Giuseppe, il quale visse in un “persistente silenzio [che] non contempla lamentele ma sempre gesti concreti di fiducia” (Patris corde 7).

Sappiamo che Giuseppe visse momenti difficili nella sua vita, come quando pensò di ripudiare Maria in segreto (Mt 1,19), appena si rese conto della sua gravidanza. Ma essendo “uomo giusto” che medita nella legge del Signore (Sl 1), riconobbe il disegno del Padre e che quello che succedeva alla sua amata Sposa era “opera dello Spirito Santo” (Mt 1, 18.20). Così la riceve a casa sua, prendendosi cura di lei e del Bambino.

Ma pensiamo ancora quando, attento agli avvenimenti attorno a sé, Giuseppe vede che la violenza di Erode minaccia la vita della Madonna e del Bambino Gesù e fugge per l’Egitto, salvando così le loro vite. Oppure pensiamo come lui abbia vissuto la fatica del lavoro per sostentarli… E questi sono soltanto alcuni degli eventi della sua vita, quale compagno e peregrino nella fede con Maria (cf. LG 58), che ci ispirano a vivere oggi la nostra fede nell’amore provvidente del Padre.

Con lui sappiamo che Dio conduce la storia per cammini a noi tante volte incomprensibili. Di più: Giuseppe sa che la missione di Maria e la sua stessa missione sono uniche nella storia. Così collabora docilmente con i piani di Dio, offrendo la sua persona e le sue abilità al suo servizio.

Con questa attitudine, san Giuseppe ci testimonia che “avere fede in Dio comprende pure il credere che Egli può operare anche attraverso le nostre paure, le nostre fragilità, la nostra debolezza. E ci insegna che, in mezzo alle tempeste della vita, non dobbiamo temere di lasciare a Dio il timone della nostra barca” (Patris corde 2).

In questi tempi di tribolazione, nel celebrare la festa di san Giuseppe all’interno dell’Anno Giuseppino e di vivere l’Anno della famiglia Amoris laetitia, è importante ricordare che Giuseppe assieme a Maria, nella Santa Famiglia di Nazaret, così come appare nel Vangelo è un “uomo giusto, lavoratore, forte”; in lui vediamo anche “una grande tenerezza, che non è propria di chi è debole ma di chi è veramente forte, attento alla realtà per amare e servire umilmente” (Laudato si’ 242).

Lui ispira in particolare le famiglie ad affrontare le attuali sfide con quel cuore di padre, attento, lavoratore, silenzioso, pronto all’obbedienza ai piani del Padre celeste e ad attuarli con una coraggiosa creatività.

Questo lo potremmo fare anche noi, se e come lui, coltiviamo il silenzio interiore che permette di ascoltare la voce di Dio nella sua Parola, affinché siamo premurosi verso gli altri che vivono attorno a noi, accogliendoli come dono di Dio. A questo serve la creatività, come ce lo ricorda papa Francesco nella Patris corde alla luce della paternità creativa di San Giuseppe (n. 5): “sono a volte proprio le difficoltà che tirano fuori da ciascuno di noi risorse che nemmeno pensavamo di avere”.

Il segreto? La fiducia nell’amore fedele e misericordioso del Padre celeste e il vivere insieme a Gesù, a Maria e a Giuseppe. Nella loro compagnia, così come ci ha insegnato la Santa Madre Teresa di Gesù, troveremo la forza e il coraggio di vivere fedelmente la nostra vocazione e missione oggi!

Nell’augurarvi buona festa di san Giuseppe, chiedo la sua intercessione e quella della sua SS.ma Sposa su tutti voi e i vostri cari.

Fraternamente,

Fr Alzinir Francisco Debastiani OCD,

Roma, 12 marzo 2021 - 399º anniversario della canonizzazione della Santa Madre Teresa.