Lo splendore dentro di noi!
Siamo chiamati alla trasfigurazione
Io sono molto
grato della liturgia di questa seconda domenica di quaresima! Perché,
mostrandomi la meta, è una liturgia che mi dà veramente coraggio di andare
avanti in questo itinerario quaresimale. Poi, mi lascio aiutare, in questa mia
riflessione, anche dalla catechesi di Papa Francesco per l’inizio di questa
quaresima (tutte le successive citazioni del Papa sono prese dall’Udienza generale del mercoledì 1 marzo
2017). In questa catechesi, il Santo Padre afferma che “la Quaresima è stata istituita nella Chiesa come tempo di
preparazione alla Pasqua, e dunque tutto il senso di questo periodo di quaranta
giorni prende luce dal mistero pasquale verso il quale è orientato”.
Quindi è un cammino che ci porta verso una bellezza straordinaria: la vittoria
sulle tenebre e sulla morte!
Già nella prima
lettura (Gen 12, 1-4) viene indicato, in modo implicito, l’obiettivo di questo
tempo liturgico. Ascoltiamo ciò che il Signore dice ad Abramo: “Farò di te una grande nazione … e possa tu
essere una benedizione”. Ed è così per ognuno di noi; Dio farà in noi
qualcosa di grande e noi saremo benedizioni. Quindi, mi sembra di capire che la
quaresima sia proprio il tempo per riscoprire a tante grandezze! È tempo di
staccarci dalle tante cose che ci allontano dal Signore e di lasciare che sia
Lui a darci la vita vera. Ma, tutto ciò è anzitutto un’opera di Dio (“farò di te”); ciò che Egli ha fatto in
Abramo, farà anche in te e in me!
Ci sorprende
questa liturgia, un tempo che consideriamo triste e penitenziale, con un
vangelo di luce, a farci comprendere che la vita di fede consiste nella gioiosa
fatica di liberare la luce e la bellezza sepolte in noi, e nell'aiutare gli
altri a fare lo stesso. Ognuno di noi ha dentro di sé un tesoro di luce, un
sole interiore (voi siete luce del mondo), una bellezza che condividiamo con
Dio. La nostra Santa Madre, Teresa di Gesù, ha lasciato per noi un regalo
memorabile per aiutarci in questo cammino. È la sua opera monumentale, Il Castello interiore. E, ci piace
ricordare, tra le cose scritte da lei in quell’opera, l’esempio di quel
piccolissimo baco da seta che poi, diventa prima un verme grosso e peloso e poi
una splendida bianca farfalla (5M 2, 2). Anche noi, quando siamo immersi in Dio
e nel suo amore, viene fuori quel qualcosa di straordinario, viene fuori il
meglio di noi! In effetti, Contemplando il Signore, veniamo trasformati in
quella stessa immagine (2Cor 3,17-18). Perfino anche le nostre vesti diventano
candide, cioè i nostri ruoli diventano luci per noi e per gli altri attorno a
noi. Saremo davvero benedizioni perché, vedendo le nostre opere buone,
(benediranno) diranno bene di Dio.
il Tabor |
Insomma,
staniamo, snidiamo in ognuno di noi lo splendore della luce, invece di
fustigare le ombre! Anche perché, come afferma ancora Papa Francesco, il Signore
Risorto “ci chiama ad uscire dalle nostre
tenebre, e noi ci mettiamo in cammino verso di Lui, che è la Luce… Un cammino
certo impegnativo, come è giusto che sia, perché l’amore è impegnativo, ma un
cammino pieno di speranza”. Coraggio! Anche tu ed io, siamo
chiamati a questa Luce e a questa trasfigurazione! Buon cammino!
p. Hermann ocd