MEDITIAMO CON P. EMANUELE GRIMALDI
Il filo conduttore di questa domenica V di Pasqua è la speranza.
Nella prima lettura degli Atti degli Apostoli, notiamo
l’entusiasmo missionario degli Apostoli che, con gioia, affermano: “Dobbiamo
entrare nel Regno di Dio”.
Lo stesso Regno è indicato nella seconda lettura d’Apocalisse : “Ecco la tenda di Dio con gli
uomini.
Egli abiterà con loro. Dio abiterà con noi”. La speranza diventa realtà.
Le cose di prima sono passate, “Egli ha fatto nuove tutte le
cose”, ecco la novità.
Quando non vi erano le comunicazioni “on line” ci si diceva: “La
sai l’ultima?” per indicare la novità, Ecco questa domenica indica la “cosa
nuova”:la Novità, con la Resurrezione Dio cambia il rapporto con l’uomo, Gesù
vive in noi, Gesù Dio-Incarnato è entrato nella nostra umanità, con la Sua
morte Egli ha dimostrato agli uomini quanto sia grande, senza limiti il suo
amore per noi.
Giuda tradisce la “novità” di Gesù pensando che il Messia fosse
venuto per liberare politicamente il popolo di Israele.
Gesù sta per lasciare i suoi amici perciò si premura di esortarli
ad amarsi profondamente, affinché possano vivere nella pace, dando
testimonianza alla Sua Persona divina,
La cosa più importante è il prosieguo del pensiero e del dire
di Gesù: “da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli
altri”.
Questo comandamento nuovo non cambia la legge ma la rafforza. L’amore è il segno distintivo del cristiano, l’Amore che,
paradossalmente, fa dire a Gesù di amare i propri nemici, l’Amore che è dono di sé passando persino attraverso la croce, attraverso la sofferenza per il bene e
il riscatto dell’altro.
non si è cristiani per una questione anagrafica, perché si
figura nel registro del Battesimo, ma perché si segue Cristo donando la propria
vita.
Gesù ci ha insegnato a non misurare il dono, ma ad amare come Lui
ci ha amati. Certamente non è facile, la nostra mentalità individualistica ed
egoistica è nella nostra natura, ma lasciando spazio all’azione della
grazia dello Spirito, saremo capaci di cambiare, perché Lui stesso vivrà, come
dice S.Paolo, in noi.
P. Emanuele Grimaldi