“VEGLIATE IN OGNI MOMENTO, PREGANDO”
(Lc 21,36)
Carissimi fratelli e sorelle,
Siamo
alle soglie di un nuovo Anno Liturgico. E l’inizio di ogni nuova tappa ci porta
anche l’aspettativa di chiederci: cosa accadrà? Nel nostro caso, l’Avvento ci
viene incontro per ricordarci l’evento cruciale della Storia della Salvezza:
l’Incarnazione del Figlio di Dio, la sua entrata nel tempo come uno di noi, la
attesa di Lui nell’antico Israele e la nostra attesa per la sua seconda venuta,
le nostre speranze di un mondo migliore.
Ogni
circostanza storica porta con sé caratteristiche proprie ed è segnata da
avvenimenti che passano: alcuni li tratteniamo di più; altri ci sfuggono dalla
mente pochi giorni dopo; altri facciamo fatica a ricordarli, particolarmente
nei nostri giorni carichi di tantissime informazioni che ci arrivano da ogni
parte... Non così i fatti che ci vengono riportati alla memoria nella Liturgia
della Chiesa. Sono eventi carichi di senso e portatori di speranza, ancora di
più perché schiudono il senso della storia nel passato, come è il caso dei
testi del profeta Isaia o della predicazione di Giovanni Battista che prepara
il cammino del Signore, ma anche ci rimandano ad un futuro, aprendoci alla
speranza dei cieli e terra nuovi, supplicando: “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,20).
Sono
eventi che parlano a noi oggi, richiamandoci alla realtà della sovranità di Dio
presente in Gesù, non ancora pienamente realizzata, ma in realizzazione. Quindi,
ogni tempo e ogni fedele è chiamato a collaborare responsabilmente, a mettere
in atto i valori permanenti del Vangelo e capire come siamo chiamati a vivere
queste settimane che precedono il Natale: con una preghiera attenta, che
permetta di “vigilare su se stessi”, e
accoglienti nei confronti della grazia di Dio che ci chiama a vincere il nostro
egoismo e a fare posto a Lui nella nostra vita, molto spesso vissuta
spensieratamente o secondo la mentalità del mondo.
Per questo
l’Avvento ci richiama a vivere con un’attenzione interiore come quella della
Madonna, la quale meditava nel suo cuore gli avvenimenti attorno a sé (Lc
2,19.52) e vi scopriva la presenza fedele e operante del Dio “che era, che è e
che viene” (cfr. Ap 1,8; 4,8). Ella è certamente il modello per eccellenza della
spiritualità dell’Avvento. Con Lei impariamo il “modo di comportarci per
piacere a Dio” (1 Ts 4,1).
Come
Madre nella fede, accolse la chiamata a essere collaboratrice dell’opera di
salvezza del Padre. Poi, portando nel proprio seno l’Eterno fatto carne in Lei
per opera dello Spirito Santo, lo sente crescere giorno dopo giorno… Immaginiamo con quale amore tenero e stupefatto
e in quale attesa umile e adorante avrà vissuto Maria, insieme a Giuseppe, questo
sublime Mistero! Quale eredi della fede di Israele, la loro attesa fu un’attesa
fiduciosa nell’arrivo del “germoglio giusto dalla casa di Davide” (I lettura) che
avrebbe portato la salvezza al suo popolo. Possiamo dire anche che la loro
attesa fu un’attesa operante nella carità, con i “cuori saldi”, “irreprensibili
nella santità” davanti a Dio Padre. Possiamo vederli pregare quali pii Israeliti,
parte dei poveri di Jaweh: “Fammi conoscere Signore le tue vie… Buono e retto è
il Signore… i suoi sentieri sono amore e fedeltà per chi custodisce la sua alleanza
e i suoi precetti” (Sal
24). Così avranno custodito e vissuto la fede e la speranza, adempiendo quello
che più tardi avrà detto il Figlio: “Vegliate in ogni momento, pregando”. Sì,
perché la preghiera è il primo luogo dove impariamo ad avere la grande
speranza, che è attiva, aperta a Dio e veramente umana (Benedetto XVI, Spe Salvi 32-34). Questa ci farà restare
in piedi, con il capo alzato davanti alle difficoltà della vita.
La Madre
del Verbo Incarnato e della Speranza, con la “dolcezza del suo sguardo
ci accompagni […] perché tutti possiamo
riscoprire la gioia della tenerezza di Dio” (MV 24); Lei interceda per ciascuno di noi, finché il nostro
pellegrinaggio verso il Natale sia segnato dell’accogliere Gesù, “la tenerezza
e misericordia del nostro Dio” (Lc 1, 78), in ogni persona che ci viene
incontro in questo tempo doppiamente santo dell’Avvento, nel quale si aprirà il
Giubileo della Misericordia.
Letture
della 1 Domenica di Avvento 2015: Ger 33,14-16; Sal 24; 1Ts 3,12-4,2; Lc
21,25-28.34-36;
Per la nostra riflessione:
- Come ti comporti davanti agli avvenimenti della società di questi giorni? Con speranza attiva e fiduciosa? O ti lasci scoraggiare? In chi poni la tua speranza?
- La preghiera vigile e fiduciosa nel Signore è la nostra forza. Come la stai vivendo?
- Cosa ti proponi di cambiare nella tua vita, preparando così il tuo cuore, a vivere questo tempo santo?
- In questa prima settimana di Avvento, considera con quale amore fiducioso hanno atteso Maria e Giuseppe la nascita di Gesù, cercando nel loro esempio la testimonianza utile per la tua vita e la vita della tua famiglia/comunitá.
Fr.
Alzinir Francisco Debastiani OCD
Delegato Generale