domenica 15 maggio 2016

COSCIENZA CRISTIANA VIVIFICATA DALLO SPIRITO SANTO

MEDITIAMO CON PADRE ORLANDO PIETROBONO OCD
Assistente Spirituale della Comunità OCDS di Anzio (RM)

La Pentecoste, ossia il 50⁰ giorno dopo Pasqua, ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, riuniti in preghiera con Maria nel Cenacolo di Gerusalemme. Questa festa celebra ed esprime almeno tre verità, già avvenute, ora attuali e sempre dinamiche nel tempo: La discesa dello Spirito Santo, la salvezza dell’uomo realizzata dalla Trinità e l’inizio della Missione della Chiesa nel mondo.
Gli Atti degli Apostoli (2,1-11) descrivono il fatto, l’evento  della venuta della terza persona divina, con segni, fragore,  vento impetuoso e fiamme di fuoco, ben visibili a tutti, con la recezione dello Spirito Santo. Egli trasforma, cambia e dà sicurezza, infondendo nei presenti il dono delle lingue. Così la Epifania di Dio, uno e trino è completata; Dio Padre vuole la salvezza dell’uomo, Dio Figlio la realizza, con la sua Passione, morte e risurrezione e lo Spirito Santo l’applica agli uomini di ogni luogo e tempo.
Con  la Pentecoste è nata la Chiesa, popolo di Dio in cammino, fondata sulla Parola Dio e sui sacramenti, scaturita dalla signoria del Signore, adunata in assemblea di preghiera, di ascolto e di servizio; Essa è fedele al comando di Gesù: fate questo in memoria di me, ed  attualizza l’opera Trinitaria nella preghiera eucaristica della Messa : “ Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito perché diventino per noi il corpo e il sangue di Gesù Cristo nostro Signore”  (IIᵅ Preghiera Eucaristica).
      L’inno  o la sequenza allo Spirito Santo, cantato nella solennità della Pentecoste e lodevolmente  per tutto l’anno liturgico, sintetizza bene l’evento pentecostale: la venuta dello Spirito Santo, la sua natura divina, consolatore, ospite e avvocato e la sua dinamica applicativa: nella fatica risposo, nella calura riparo, nel pianto conforto, con successive azioni  di accompagnamento: lava, piega, scalda i cuori dell’uomo vecchio e riversa  i  7 santi doni ai credenti, insieme alle virtù e al premio di una morte santa e della gioia eterna.
Nel mistero della Pentecoste c’è tutto il progetto salvifico condensato in tre parole: il già della salvezza operata, l’ora –adesso della sua applicazione a tutti gli uomini e il non ancora della parusia nell’ aldilà.
  Il Metropolita Ortodosso Hazin già nel 1968 descriveva con marcati colori le differenze evidenti della Chiesa prima e dopo la Pentecoste:
Senza lo Spirito Santo infatti:
“Dio è lontano, Gesù Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità un dominazione; la missione una propaganda, il culto un’evocazione, l’agire cristiano una morale da schiavi “.
Dopo la venuta e l’effusione dello Spirito Santo:
“Il cosmo si solleva e geme nelle doglie del Regno, il Cristo risuscitato è presente, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa significa comunione Trinitaria, l’autorità è servizio liberatore, la Missione è Pentecoste, la Liturgia è memoriale e anticipazione, l’agire umano è deificato”.
Penso che tutta l’azione pastorale e provvidenziale di Papa Francesco abbia questa novità profetica, di semplicità evangelica e di rinnovamento globale nello Spirito Santo della Chiesa e della intera umanità.  Al n. 97 della Esortazione  Apostolica  Evangelii Gaudium, il papa scrive:
            “Dio ci liberi da una Chiesa mondana sotto drappeggi spirituali e pastorali! Questa mondanità asfissiante si sana assaporando l’aria pura dello Spirito Santo, che  ci libera dal rimanere centrati in noi stessi, nascosti in un’apparenza religiosa vuota di Dio. Non lasciamoci rubare il Vangelo”.
            Con queste stesse parole, auguriamo a tutti gli uomini, alla Chiesa e al Carmelo, in questa Solennità dell’anno Giubilare della Misericordia 2016, di poter respirare l’aria primaverile della Pentecoste con gioia cristiana e serenità della vita.
Anzio 24 aprile 2016

                                                                                                              Padre Orlando Pietrobono, ocd